Alberto Pitentino
Ingegnere idraulico, la cui attività è documentata tra la seconda metà del sec. 12° e i primi anni del 13° tra Mantova e Bergamo. Il suo nome è legato soprattutto all'opera di riorganizzazione del sistema idrico mantovano, che si concretizzò nell'ampliamento della distesa lacustre a monte della città (detta lago Superiore), tramite la costruzione del ponte dei Mulini. Il suo ruolo di magister in questa operazione è testimoniato dall'epigrafe metrica su marmo un tempo posta sotto l'arco di porta Mulina (Mantova, Gall. e Mus. di Palazzo Ducale; Marani, 1967, p. 383, n. 37). La stessa epigrafe, che permette di datare la costruzione del ponte al 1190, collega A. ad altre opere che fanno parte dello stesso progetto di riconfigurazione del paesaggio idrico: la costruzione del ponte di S. Giorgio, la creazione del Rio e la deviazione dell'Osone (Marani, 1967, p. 376; Carpeggiani, Pagliari, 1983, pp. 16-17). Il ponte-diga dei Mulini, con i suoi dodici mulini ad acqua, fece sì che le acque occupassero il vasto bacino del lago Superiore e ne facilitò il deflusso nel lago di Mezzo e nel lago Inferiore (a oriente della città) e nel lago di Paiolo (a occidente). Con questo sistema di opere la città veniva a giovarsi di un nuovo, efficace elemento difensivo, divenuto indispensabile in seguito all'ampliamento della cerchia cittadina. Si poneva inoltre rimedio ai disagi provocati dalle periodiche inondazioni del Mincio, rendendone stabili e controllabili le fasi di piena.
L'opera di A. è testimoniata anche a Bergamo, nell'esecuzione del fossatum comunis Pergami, poi chiamato Serio, che aveva la funzione di portare le acque ai piedi della città. In un documento del 10 maggio 1202 A. appare, insieme ad altri due personaggi, in veste di 'soprastante' a questi lavori (Agliardi, in Mazzi, 1884, p. 168). Basandosi su questa testimonianza è stata ipotizzata un'origine bergamasca di A., che sarebbe giunto a Mantova al seguito del podestà Attone da Pagano, ivi chiamato nel 1187 (Pinetti, 1926, p. 9; Belotti, 19592, p. 204; Marani, 1967, p. 376). Nella tradizione il nome di A. è stato accostato all'intero complesso della regolamentazione idrica del mantovano. Gli sono state a lungo attribuite opere appartenenti a interventi successivi: la diga di Pradella, la diga di Cerese e la chiusa di Governolo (Bertazzolo, 1609, pp. 1418; Volta, 1807, pp. 139-141; Torelli, 1932; Azzi, 1958; Paccagnini, 1960, pp. 9-10), in relazione alla quale si è ritenuta sua l'invenzione del sistema delle 'conche', introdotto solo più tardi da Leonardo da Vinci sul canale dell'Adda (Lecchi, 1824, pp. 15-16; Pinetti, 1926, p. 9; Belotti, 1959, p. 204).
Bibliografia
Fonti:
C. Agliardi, Il giuramento delle vicinie, sunto del ms. Λ III-II-4, Bergamo, Arch. Capitolare, D 13, edito in A. Mazzi, Le vicinie di Bergamo, Bergamo 1884, p. 168.
Anonimo, Breve Chronicon Mantuanum ab anno 1095 ad annum 1309, sive Annales Mantuani, a cura di E. Marani, Mantova 1968, pp. 20, 40, 81.
B. Aliprandi, Aliprandina, in Muratori, Antiq., V, 1741, p. 1104.
B. Platina, Historia Urbis Mantuae, in RIS, XX, 1731, p. 679 n. 57.
S. Gionta, Fioretto delle Cronache di Mantova, Verona 1570, pp. 39-40.
M. Equicola, Istoria di Mantova, Mantova 1610, p. 37.
G. Bertazzolo, Discorso sopra il nuovo sostegno che a sua proposta si fa appresso la chiusa di Governolo, per urgentissima e molto necessaria provvisione del lago di Mantova, Mantova 1609.
Letteratura critica:
L. C. Volta, Compendio cronologico-critico della storia di Mantova, I, Mantova 1807, pp. 139-141.
P. Zani, Enciclopedia metodica criticoragionata delle Belle Arti, XV, Parma 1823, p. 187.
A. Lecchi, Introduzione al trattato sui canali navigabili, Milano 1824, pp. 12-16.
C. d'Arco, Delle Arti e degli Artefici di Mantova, Mantova 1857, I, pp. 12-13, 89.
A. Bertolotti, Architetti Ingegneri e Matematici in relazione coi Gonzaga signori di Mantova nei secoli XV, XVI e XVII, Genova 1889, p. 5.
A. Patricolo, La Torre in capite pontis Molendinorum di Mantova, RassA 4, 1904, pp. 100-103.
s.v. Albertus Pitentinus, in Thieme-Becker, I, 1907, p. 226.
A. Pinetti, Alberto Pitentino e una sua opera famosa d'ingegneria idraulica, Rivista di Bergamo 5, 1926, pp. 7-10.
P. Torelli, Aspetti caratteristici della storia medievale mantovana, Atti e Memorie dell'Accademia Virgiliana, n.s., 22, 1932, 2, pp. 3-18: 10.
G. Amadei, Cronaca universale della città di Mantova, I, Mantova 1954, pp. 321-322.
E. Azzi, Mantova e il problema dei suoi laghi, Mantova [1958], pp. 38-49.
B. Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, Bergamo 19592 (1940), II, pp. 204-206.
G. Paccagnini, Mantova: le Arti, I, Mantova 1960, pp. 9-12.
E. Marani, Il paesaggio lacustre di Mantova fra l'Antichità romana e il Medioevo, Civiltà mantovana 2, 1967, pp. 93-114, 361-387.
Id., s.v. Albertus Pitentinus, in AKL, I, 1983, pp. 863-864.
P. Carpeggiani, I. Pagliari, Mantova. Materiali per la storia urbana dalle origini all'Ottocento, Mantova 1983, pp. 14-17.