TARCHIANI, Alberto
Giornalista e diplomatico, nato a Roma nel 1885; entrato nel giornalismo nel 1903, fu dapprima al Nuovo Giornale di Firenze, poi alla Tribuna di Roma; emigrato a New York vi diresse il settimanale il Cittadino. Nel 1915 ritornò in patria per arruolarsi volontario. Contribuì alla preparazione e organizzazione del congresso, tenutosi a Roma nell'aprile del 1918, delle nazionalità dell'Impero asburgico. Nel 1919 entrò al Corriere della sera che lasciò nel 1925, quando esso fu tolto a Luigi Albertini, per emigrare. Oppositore al regime, fu fra i principali organizzatori della fuga da Lipari di C. Rosselli, E. Lussu, F. F. Nitti, del volo su Milano di G. Bassanesi e di altri tentativi di azione antifascista. Partecipò alla fondazione di Giustizia e Libertà e nel settimanale dello stesso nome svolse la rubrica di politica estera. Poco dopo l'assassinio di Rosselli si staccò dal movimento per entrare in una coalizione di carattere repubblicano, e collaborò al giornale La giovine Italia, diretto da R. Pacciardi.
Nel 1940, quando avvenne l'invasione della Francia, si trasferì in America, dove fu segretario generale della organizzazione antifascista "Mazzini Society", e riprese la sua rubrica di politica estera nel settimanale Nazioni Unite. Nel 1943 rientrò in Italia e nell'anno successivo partecipò allo sbarco di Anzio (Il mio diario di Anzio, Milano 1947). Dal 22 aprile al 10 giugno 1944 fu ministro dei Lavori pubblici nel gabinetto Badoglio. Ambasciatore a Washington dal gennaio 1945.