Scrittore italiano (Milano 1918 - ivi 1999); tra i fondatori della rivista Corrente, collaborò (col nome di Berto Vani nel periodo delle leggi razziali) a Letteratura e Prospettive. La sua narrativa, dominata dalle suggestioni della memoria nel clima stilistico della più aristocratica letteratura lombarda, e nutrita da una costante riflessione sui temi dell'ebraismo, si è aperta a un progressivo recupero lirico dell'infanzia e dei ricordi familiari. Da ricordare i romanzi: Erba d'infanzia (1943); La fidanzata (1947); Estate al lago (1958); Le foglie di San Siro (1962); Un certo Ramondés (1965); L'invenzione (1969); Il grembiule rosso (1975); Fata Morgana (1978); L'abbandono (1991); La breve passeggiata (1993); e le raccolte di racconti: Fine delle Domeniche (1973); La Lucia dei Giardini (1977); All'ombra di mio padre: infanzia milanese (1984); Un'educazione borghese (1987); Due nomi per Charlie (1995). Pubblicò inoltre Anche le più lievi. Poesie 1980-1985 (1985) e L'esistenza. Poesie 1986-1992 (1993). Da segnalare, inoltre, le testimonianze dell'uomo di cultura raccolte in Milano ancora ieri: luoghi, persone, ricordi di una città che è diventata metropoli (1996) e i preziosi, vivaci ricordi del libraio antiquario (e fondatore della casa editrice Il Polifilo) riuniti in La febbre dei libri: memorie di un libraio bibliofilo (post., 2000).