ALBINO (A. T., 20-21)
Grosso borgo del Bergamasco, sulla destra del Serio, a 11,5 chilometri a nord-est di Bergamo, a 347 m. s. m., dove la valle comincia ad allargarsi. Ha soprattutto importanza industriale, avendo la possibilità di usare delle acque del Serio; è sede d'un importante cotonificio e di fabbriche di cementi. Nei dintorni vi sono notevoli cave di arenaria. Il centro ha 5080 ab., il comune 6151. La superficie del comune è di 15,44 kmq., con prevalenza di boschi (798 ett.) e di prati e pascoli (214 ettari). In posizione ridente, Albino è luogo di villeggiatura.
La chiesa parrocchiale di S. Giuliano fu rifatta completamente nel sec. XIX. Ha varî affreschi, tra cui un Crocifisso e due Santi attribuiti al Moretto; una Trinità e un Cristo con la croce di G.B. Moroni; un S. Francesco in estasi, del Padovanino; una Madonna coi Ss. Giuliano e Albino, di G. B. Cignaroli; un'Annunciazione, del Talpino. Resta qualche avanzo della chiesa primitiva con affreschi del sec. XV. La chiesa quattrocentesca della Madonna del Pianto contiene una Deposizione del Talpino.
Nelle vicinanze di Albino è la bella abbazia di Vallalta del sec. XII, con la chiesa dedicata a S. Benedetto, pure del sec. XII, recentemente restaurata.
A Bondo Petello, sopra Albino, dove nacque G. B. Moroni, la chiesa parrocchiale conserva di lui una S. Barbara.