ALBISOLA SUPERIORE (Alba Docilia)
) Centro costiero a 4 km da Savona nel quale si identifica il toponimo Alba Docilia, attestato dalla Tabula Peutingeriana e da altri itinerari tardi tra le stationes di Vico Virginis e di Ad Navalia, sul percorso della Via Iulia Augusta. Rinvenimenti ottocenteschi attestano l'abitato preromano, suggerito dal toponimo Alba ben documentato in area ligure, alle falde del colle Castellaro. In età romana sembra che l'abitato si estendesse nella piana solcata dal torrente Sansobbia: vecchi ritrovamenti fortuiti documentano infatti diversi nuclei di sepolture a inumazione del tipo «alla cappuccina» prive di corredo; ma la presenza di un'iscrizione funeraria in marmo, dalle spiccate caratteristiche di arcaicità, è indizio dell'esistenza di una necropoli meno povera e più antica.
Sempre nella piana, presso la piccola chiesa di S. Pietro, prima ecclesia di A; si estendono і resti di una vasta villa romana (m 77x100); alcuni ambienti furono portati in luce a seguito di interventi ottocenteschi nel terreno di proprietà della mensa parrocchiale. Campagne di scavo organizzate dalla Soprintendenza Archeologica della Liguria, in collaborazione con l'Istituto Internazionale di Studi Liguri, tra il 1957 e il 1976, evidenziarono altri elementi della pianta. La villa appare caratterizzata da differenti nuclei tra loro articolati, tra і quali sono riconoscibili il quartiere residenziale, con ambienti disposti intorno a uno о forse due peristili, e, a, N, il quartiere rustico-produttivo, intorno all'area del grande cortile scoperto (m 56 X 47), con una ventina di vani di differenti dimensioni, alcuni dei quali dotati di una serie di vasche per lavorazioni artigianali. Un settore termale, con ambiente circolare inserito in un più ampio vano rettangolare, forse preesistente alla villa o appartenente a una delle prime fasi, è riconoscibile negli ambienti a S, già noti dall'800.
Nel quartiere di abitazione si sono identificati vani forniti di impianto di riscaldamento a suspensurae; alcuni ambienti conservano traccia di pavimenti geometrici a tessere bianche e nere, in cocciopesto e in laterizio. Nel porticato intorno al peristilio B sono stati rinvenuti varî frammenti di intonaci dipinti, mentre numerosi altri, di maggiori dimensioni, provengono dagli scavi ottocenteschi nell'area termale. Si tratta di frammenti appartenenti a decorazioni murarie di diversi stili e tipologie, relativi a più vani e forse a più fasi edilizie: si individuano comunque partizioni geometriche degli spazi e motivi peculiari del c.d. III e IV stile, anche se con attardamenti e varianti. È documentata la tecnica dell'affresco su lastre fittili, sul tipo delle tegulae mammatae, note anche da Vitruvio in funzione di isolanti contro l'umidità. Dal quartiere residenziale provengono inoltre elementi marmorei della decorazione architettonica, tra і quali si segnalano lesene scanalate e capitelli figurati con delfini affrontati, in marmo lunense.
Le murature, conservate a livello di sottofondazione, consentono di ricostruire la pianta, ma non le fasi costruttive, del vasto complesso a carattere rustico-residenziale, che tuttavia, a giudicare dai materiali rinvenuti, sembra datarsi dalla prima metà del I al V-VI sec. d.C., con un periodo di massimo sviluppo nel corso del II secolo. Più che in altre ville del ponente ligure, sono evidenti і confronti con il complesso litoraneo del Varignano (La Spezia); alquanto stringenti sono inoltre le analogie con alcune ville gallo-romane della provincia narbonese, che presentano un ampio sviluppo del corpo industriale e produttivo, con ambienti distribuiti intorno a una vasta area centrale.
In frazione Capo, presso la Villa Balbi, alla fine del secolo scorso vennero riportati in luce resti murari di una certa consistenza, che farebbero localizzare sul litorale altri edifici appartenenti alla mansio di Alba Docilia.
Bibl.: V. Poggi, Albisola. Scoperta di oggetti di antichità, in NSc, 1891, pp. 219-221; D. Restagno, Le rovine di Alba Docilia e la chiesa di S. Pietro di Albisola, in RIngIntem, VIII, 1953, pp. 52-58; ead., I reperti archeologici della zona di Albisola e il problema di Alba Docilia, in Atti della Società Savonese di Storia Patria, XXVIII, 1956, pp. 5-11; ead., Monete romane di Albisola, ibid., XXIX, 1957, pp. 211-215; ead., Inizio dell'esplorazione di Alba Docilia a S. Pietro di Albisola, in RIngIntem, n.s, XIII, 1958, pp. 65-70; F. Tiné Bertocchi, Scavi a S. Pietro di Albisola (antica Alba Docilia), tbid, n.s, XXVI, 1971, pp. 64-66; ead., Scavi a S. Pietro di Albisola (antica Alba Docilia). II Relazione preliminare, ibid., n.s., XXVIII-XXX, 1973-1975, pp. 99-101; ead., in Archeologia in Liguria, I. Scavi e scoperte 1967-1975, Genova 1976, pp. 113-122; ead., Alba Docilia (Albisola), in AA.VV., Restauri in Liguria, Genova 1978, pp. 95-103. F. Bulgarelli, Albisola Superiore (Savona), mоnete dagli scavi della villa romana e da rinvenimenti nell'antica Alba Docilia, in BNumRoma, XI, 1988 (1989), pp. 184-192; A. Bertino, Albisola Superiore (Savona), monete rinvenute nella villa romana negli scavi archeologici dal 1957 al 1976, ibid., pp. 193-198.
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