ALBURNO (dal nome latino antico dell'alborella; lat. scient. Alburnus Heck.; ital. alborella; fr. ablette; ted. Uckelei; ingl. bleak)
Genere di pesci ossei della famiglia dei Ciprinidi, istituito da Cuvier per il Leuciscus alburnus di Linneo, caratterizzato dalla presenza di appendici branchiali allungate, lanceolate, dalla lunghezza della pinna anale e dall'avere il ventre molto compresso col margine non coperto di squamme. È proprio delle acque dolci dell'Europa e dell'Asia occidentale; ne furono descritte una ventina di specie. In Europa la specie più comune è l'Alburnus lucidus Heck., che si trova in tutte le acque dolci a N. delle Alpi, ha colorito azzurro scuro nelle parti superiori e argenteo sul ventre, può raggiungere da 15 a 18 cm. di lunghezza. Nei grandi laghi dell'Italia settentrionale e anche in quello di Monticchio in Basilicata vive un'altra forma che fu chiamata Alburnus alborella De Fil., più piccola dell'altra e con minor numero di squamme e di raggi, ma che non è da considerare come specie distinta, bensì come razza meridionale del lutcidus.
Le alborelle italiane sono usate come nutrimento, tanto fresche quanto salate, nella quale condizione costituiscono i cosiddetti missoltini del lago di Como.
Le squamme dell'A. lucidus immerse in ammoniaca per liberarle dei tessuti e separare le piastrine di cristalli di guanina, che dànno loro l'aspetto argenteo, e, passate poi in alcool, formano l'essenza d'oriente che è adoperata per la preparazione delle perle artificiali.