alcaptonuria
Malattia ereditaria che ha effetti sul catabolismo degli amminoacidi aromatici fenilalanina e tirosina. Questi amminoacidi, introdotti con il cibo, sono degradati a opera di diversi enzimi. L’alcaptonuria (AKU) è dovuta alla mancanza dell’enzima omogentisico 1,2 diossigenasi/ossidasi, indispensabile per la degradazione dell’acido omogentisico ad acido maleilacetoacetico. Si determina così l’accumulo di acido omogentisico e della sua forma ossidata, l’alcaptone, escreto nelle urine che diventano scure se esposte all’aria per un certo tempo. L’alcaptone si deposita anche in altre parti del corpo dove causa ocronosi, ossia depositi color ocra che donano un aspetto bruno-azzurro al tessuto connettivo (ossa, cartilagine e pelle). Questi depositi modificano la struttura della cartilagine rendendola friabile, possono causare artropatie, placche aterosclerotiche e calcoli alla prostata o calcificare la valvola mitralica. Geneticamente, l’AKU è una malattia autosomica recessiva dovuta alla mancanza di funzionalità di entrambi gli alleli del gene HGO, che codifica per l’enzima omogentisico-ossidasi, presente sul cromosoma 3. I malati sono quindi omozigoti recessivi per forme mutate di HGO. Il gene può presentare mutazioni che lo rendono inattivo, oppure mutazioni che consentono la sintesi di un enzima parzialmente o totalmente inattivo. La malattia può essere trasmessa da genitori sani (ma eterozigoti) al 25 % della progenie, di entrambi i sessi. La trasmissione ereditaria dell’AKU è stata oggetto delle ricerche del medico inglese Archibald E. Garrod, che ne dimostrò il comportamento mendeliano. Garrod sostenne quindi l’ipotesi che alcune malattie fossero dovute a mutazioni ereditarie che influenzavano il metabolismo.