ALCEO (II, p. 237)
La recente scoperta di due carmi quasi interi in un papiro di Ossirinco porge nuovi argomenti di valutazione artistica per lo studio di questo poeta e della lirica greca arcaica, e d'altra parte ci offre interessanti elementi biografici e dati storici nel quadro delle vicende politiche di Mitilene al tempo di Pittaco; notevolissimo è pure il loro apporto nel campo religioso e sacrale, con l'accenno alla triade venerata nell'Heraion di Lesbo, e alle gare femminili di bellezza (καλλιστεῖα) celebrate annualmente presso lo stesso tempio.
Il primo carme rappresenta, fra le superstiti reliquie, uno dei momenti più vigorosi della poesia di A., nel tono già noto di un'ardente passionalità civica che giunge all'odio esacerbato contro il tiranno: qui A., in un sublime quadro di vissuta religiosità, lancia dall'esilio la sua ruvida e sanguinante maledizione (ἀρά) contro il traditore spergiuro dei patti ritualmente sanciti dalla loro consorteria politica (ἑτιρεία), cioè contro Pittaco, passionalmente e non esattamente giudicato traditore e tiranno. L'altro carme invece ha fatto meglio conoscere un tono melanconico e velato, più raro nella poesia di A., che giunge qui all'abbandono e al compianto di sé stesso, nell'accorato ricordo delle varie peregrinazioni in terre d'esilio e nel bruciante desiderio nostalgico della patria città con le sue civiche istituzioni.
Dopo l'edizione fondamentale dei frammenti fino allora conosciuti di E. Lobel, Oxford 1927, e dopo la seconda di E. Diehl, Anth. Lyr. Gr., I, 2ª ed., Lipsia 1936, con Supplem., Lipsia 1942 (utilissima per le annotazioni e la bibl., ma non completa, e da usare con prudenza per eccessive integrazioni dei testi; mentre per varie ragioni è quasi inservibile, pur con utili contributi, quella postuma di Th. Reinach, Alcée Sapho, Les belles lettres, Parigi 1937), v. ora C. Gallavotti, Saffo e Alceo, testimonianze e frammenti, Napoli 1947-48.
Bibl.: In generale: W. Jaeger, Paideia, I (1933), trad. ital., Firenze 1936; G. De Sanctis, Storia dei Greci, vol. I, Firenze 1939; S. Mazzarino, Tra Oriente e Occidente, Firenze 1947; per una fine e aderente valutazione della poesia di A., v. G. Perrotta, Alceo, in Atene e Roma, 1936, p. 221; inoltre C.M. Bowra, Greek Lyric Poetry, Oxford 1936; C. Gallavotti, Storia e poesia di Lesbo, Bari 1948, per la lingua C. Gallavotti, La lingua dei poeti eolici, Bari 1948. Per i nuovi frammenti, pubblicati nel 1942 dal Lobel, in Pap. Oxy., XVIII 2165, v. C. Gallavotti, in Riv. Fil. Clas., 1942, p. 161; L. Deubner in Abh. Preuss. Akad., 1943, Phil. Kl., 7; E. Diehl, in Rhein. Mus., 1943, p. 1; S. Mazzarino, in Athenaeum, 1943, p. 38; G. Pugliese Carratelli, in Rivista di Filologia Classica, 1943, p. 13; J.C. Kamerbeek, in Mnemosyne, 1947, p. 90 e p. 161.