CAMPRIANI, Alceste
Nacque a Terni l'8 febbr. 1848, da famiglia piuttosto agiata. Tuttavia la sua giovinezza conobbe momenti difficili a causa dell'adesione del padre ai moti insurrezionali del 1860, che valsero a quest'ultimo un mandato d'arresto nel 1861 (cui si sottrasse con la fuga), e successivamente la confisca da parte del governo pontificio dei beni della famiglia e l'esilio di questa. Riunita, la famiglia Campriani riparò a Napoli. Qui il C., che dimostrava inclinazione al disegno e alla pittura, fu fatto entrare nel 1862 nell'Accademia di Belle Arti dove ebbe come compagni i più significativi esponenti dell'arte a Napoli, F. de Nittis, V. Gemito, A. Mancini. Vi restò fino al 1869. L'amicizia con de Nittis in particolare si mostrò fruttuosa non solo come stimolo artistico, ma per aprire le porte alla carriera del giovane pittore: de Nittis, infatti, di ritorno a Napoli da Parigi, ebbe un'ottima impressione delle opere del C. e volle presentarle al mercante d'arte J.-B. Goupil. Iniziò così un'intesa tra il pittore e la celebre casa d'arte parigina, che doveva durare fino al 1884; legato da regolare contratto, il C. dipinse per quattordici anni esclusivamente per Goupil: compiuti, i quadri partivano per Parigi e di là per le più diverse destinazioni europee e americane (dando così al pittore una certa notorietà internazionale senz'altro superiore a quella acquistata in patria).
Nel 1884 il contratto con Goupil, scaduto, non fu più rinnovato; libero dagli impegni, il C. poté partecipare alle più importanti esposizioni italiane. Già nel 1880 il suo Ritorno da Montevergine, presentato con altri due quadri all'Esposizione nazionale di Torino (forse per concessione di Goupil), aveva ottenuto notevole successo. Suoi lavori figurarono dal 1867 al 1897 alla Promotrice "S. Rosa" di Napoli (negli anni 1885, 1888, 1893 vi comparve come membro della giuria) e dal 1882 al 1919 alla Promotrice di Torino. Principali esposizioni periodiche: Venezia, Esposizione internazionale d'arte, 1895, 1897, 1899, 1903, 1905, 1907, 1909, 1910, 1912, 1914, 1920, 1922, 1924, 1926; Milano, Accademia di Brera, Esposizione triennale, 1891, 1894, 1897, 1900, 1906 (Mostra per l'inaugurazione del traforo del Sempione); Roma, Esposizione internazionale della Società amatori e cultori di Belle Arti, 1895-96, 1903, 1906, 1909, 1910; Monaco di Baviera, Esposizione internazionale d'arte, 1889, 1892, 1893, 1897, 1901, 1905. Alla prima Esposizione internazionale di Venezia, nel 1895, il ministero della Pubblica Istruzione acquistò Scirocco sulla costiera d'Amalfi, e nel 1897, alla terza triennale di Milano, un altro paesaggio, Mattino, ambedue per la Galleria nazionale d'arte moderna in Roma.
Nel 1911 il C. venne inviato dal ministero della Pubblica Istruzione a dirigere l'Accademia di Belle Arti di Lucca, carica che tenne fino al collocamento a riposo nel 1921.
Personaggio dotato, oltre che di gusto artistico, di una forte personalità e comunicativa, il C. ebbe un indubbio influsso positivo sull'ambiente scolastico lucchese. Fatto cittadino onorario, visse a Lucca fino alla morte, avvenuta il 27 ott. 1933.
Tipico pittore di paesaggi della scuola napoletana, il C. seppe trarre proficui suggerimenti dal contatto con personalità come D. Morelli, G. Gigante, F. Palizzi, M. Fortuny, A. Cecioni, in primo luogo de Nittis e la scuola di Resina, di cui fece parte negli anni della gioventù. Oltre che nella Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, sue opere sono conservate nella Pinacoteca dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, nella Pinacoteca di Bologna, nelle Gallerie d'arte moderna di Firenze e di Milano e in numerose raccolte private (un elenco, in ordine cronologico, è contenuto alle pp. 3-78 del numero unico che gli è stato dedicato dall'Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti nel 1950).
Come il C., furono pittori i suoi figli Giovanni e Tullio. Giovanni, nato a Napoli il 6 marzo del 1878, ricevette dal padre i primi rudimenti di disegno e pittura. Inizialmente indirizzato verso gli studi scientifici, li abbandonò in seguito per dedicarsi completamente alla pittura. Visse a Parigi. Partecipò a numerose esposizioni: tra queste le annuali di Dresda del 1904 e 1907;le quadriennali di Torino del 1902 e 1908;la triennale di Milano (per l'inaugurazione del traforo del Sempione) del 1906;l'Esposizione internazionale di Santiago del Cile del 1910 (quando il suo quadro Pastori in autunno fuacquistato dal governo cileno per il Museo nazionale). Tullio, nato a Napoli il 26 sett. 1876, fuavviato inizialmente agli studi classici. Quindi il padre lo iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Lucca. Pittore di paesaggi e marine, come il padre e il fratello, espose per la prima volta a Livorno nel 1902.Completò la sua cultura artistica a Parigi, ove visse a lungo. Principali esposizioni: Roma, Esposizione internazionale della Società Amatori e Cultori di Belle Arti, 1903, 1904, 1909;Parigi, Salon, 1905, 1906;Monaco di Baviera, Esposizione internazionale d'Arte, 1904, 1905.
Fonti e Bibl.: Oltre ai cataloghi delle esposizioni citate, vedi gli articoli commemorativi nella stampa quotidiana e periodica: A. Marchetti, Omaggio ad un maestro concittadino, in Terni, V (1938), nn. 10-12, pp. 19 s.; Il Messaggero (Roma, cronaca di Terni), 16 ott. 1938; Il Nuovo Corriere (Firenze), 7 febbr. 1950. Si vedano, inoltre: Natura ed Arte, III (1892-93), pp. 713-715; IV (1892-93), p. 759; X (1895-96), pp. 441, 443; XII(1896-97), pp. 142, 178; V. Pica, Artisti contemporanei A. C., in Emporium, XVII (1903), pp. 405-416; E. Giannelli, Artisti napoletani viventi, Napoli 1916, pp. 70-77, 78-81 (per i figli); Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti, A. C. (con elenco delle opere e saggio critico di R. Papini), Lucca 1950; C. Lorenzetti, L'Accademia di Belle Arti di Napoli (1752-1952), Firenze s.d., pp. 118, 275; La pittura napoletana del secondo Ottocento (catal.), Napoli 1958, pp. 20, 26; Giuseppe de Nittis e i pittori della Scuola di Resina (catal.), Napoli 1963, pp. 33, 123-131; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, pp.480 s. (anche per i figli); A. Schettini-G. Scuderi, Aspetti dell'Ottocento pittor. it., Putignano 1972, ad vocem.