ALCINOE ('Αλκινόη, Alcinŏe)
Figlia di Stenelo e della figliuola di Pelope Nicippe, sorella di Euristeo. A testimonianza di Pausania il Periegeta, ebbe tal nome anche una delle ninfe addette alla cura di Zeus bambino, secondo la rappresentazione figurata di un rilievo sull'altare di Atena a Tegea. Infine troviamo chiamata Alcinoe anche l'eroina d'una novella amorosa riassunta da Partenio (27). Era costei figliuola del corinzio Polibo e sposa d'Anfiloco, figlio di Driante. Avendo essa un giorno negato la pattuita mercede a una tessitrice, questa implorò l'aiuto d'Atena, la quale fece che Alcinoe s'innamorasse d'un samio di nome Xanto, con cui s'indusse a fuggire, abbandonando la propria casa e il proprio bambino. Ma durante la fuga stessa, sorpresa da grave rimorso, la sciagurata si precipitò in mare.
Bibl.: Cfr. Stoll, in Roscher, Lexikon d. griech. u. röm. Mythol., I, i, col. 237 e Wernicke, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., I, col. 1544.