ALCIONARÎ (dal nome del genere Alcyonium; lat. scient. Alcyonaria)
Animali del gruppo degli Octocoralli costituenti un ordine della classe degli Antozoi. Sono tutti marini e molto belli per forma e per colore. Posseggono otto tentacoli pinnati cavi, otto setti singoli con muscoli longitudinali sporgenti tutti dalla stessa parte (ventralmente); di essi i due dorsali hanno filamento lungo, a doccia e senza gonadi, gli altri sei filamento corto, semplice e con gonadi; stomodeo ha un solo sifonoglifo gonidiale o ventrale.
Quasi sempre gl'individui sono riuniti in cormo, e talora in uno stesso cormo sono dimorfi, cioè antozoidi normali e sifonozoidi ridotti. I cormi sono per lo più eretti e spesso il loro cenosoma assume forma di arboscello ramificato, nel quale gli zooidi rassomigliano a fiorellini delicati. Allora veramente si giustifica il vecchio nome di altri animali. Nella parete del corpo alcuni degli Alcionarî formano scleriti calcarei (spicole), i quali talora restano isolati e sparsi, talvolta si saldano insieme, formando scheletri di sostegno e di protezione; altri invece secernono sostanza cheratinosa in massa continua, non in scleriti.
L'ordine degli Alcionarî viene di solito distinto in tre sottordini, principalmente in base alla costituzione dello scheletro:
1. Alcionacei. - Di questi alcune pochissime specie si presentano con individui isolati o quasi; la massima parte invece con individui riuniti in cormi. Tutti posseggono scleriti calcarei originati nella mesoglea da cellule migratevi e che alle volte restano isolati, più o meno numerosi secondo le specie, in apparenza senz'ordine; mentre altre volte si riuniscono e si saldano a formare sia una teca porosa, sia un asse rigido interno.
Agli Alcionacei si ascrivono le famiglie: a) Alcyonidae, che hanno scleriti isolati e che presso alcune specie non formano cormo (Haimea), presso altre sembrano accennarlo (Clavularia), presso altre ancora lo costituiscono bene sviluppato (Alcyonium); b) Tubiporidae, con scleriti riunentisi a formare tubi ecto-mesogleali porosi, i quali coll'invecchiare del cormo restano vuoti e stanno al disotto dei giovani neoformati (Tubipora); c) Helioporidae, senza scleriti distinti, ma con cenosoma riccamente calcareo; specie tutte fossili ad eccezione di una (Heliopora); d) Corallidae, con scleriti numerosi intimamente saldati in scheletro assile compatto (Corallium), i veri coralli. La prima di queste quattro famiglie è assai ricca di specie bene distinte e diverse, le quali vengono raggruppate in alcune sottofamiglie.
2. Gorgoniacei. - In questo sottordine le specie formano sempre cormi dendritici snelli, con scheletro assiale di sostanza cheratinosa continua, non scindibile in scleriti, e di origine ectodermale benché interna; essa in qualche specie è più o meno calcificata (Gorgonella), in qualche altra contiene scleriti calcarei (Mopsea, Melithaeca), e in qualcuna si distingue in verticelli alterni cheratinosi e calcarei (ais). La corteccia, che riveste lo scheletro assiale, è cosparsa a sua volta di scleriti calcarei più o meno numerosi. Il sottordine ha l'unica famiglia Gorgonidae, che però dagli zoologi si propende a dividere in varie sottofamiglie.
3. Pennatulacei. - Tutte le specie hanno cormo e questo per lo più, piantato sciolto nella sabbia, lascia distinguere un peduncolo e un vessillo ed ha simmetria per alcune bilaterale (Pennatula, Renilla, ecc.), per altre raggiata (Veretillum, ecc.); esso è fornito di robusto asse cheratinoso di origine mesogleica, il quale talora è più o meno calcificato. Anche qui si ha la famiglia unica delle Pennatulidae, che del pari si distingue in alcune sottofamiglie.