Uomo politico bulgaro (Slavovica 1879 - ivi 1923); si dedicò al movimento agrario per l'emancipazione dei contadini, divenendo capo del partito radicale contadino, da lui fondato nel 1908. Contrario alla Triplice Alleanza e favorevole all'Intesa (anche per la presenza in essa della Russia, cui egli guardava con simpatia, nella prospettiva culturale di un generico panslavismo), avversò la politica triplicista dello zar Ferdinando che lo tenne in carcere per tutta la durata della prima guerra mondiale. Presidente del Consiglio (1919), firmò il trattato di Neuilly, cercò di creare una intesa con la Iugoslavia mettendo a tacere la questione macedone, mentre in politica interna avviò profonde riforme sociali. Rovesciato da un colpo di stato militare (9 giugno 1923) sostenuto dagli irredentisti macedoni, fu catturato e giustiziato.