STAMBOLIJSKI, Aleksander
Uomo politico bulgaro, nato da poveri contadini a Slavovica il i° marzo 1879, ivi morto il 14 giugno 1923. Terminate le scuole di magistero agrario in patria, frequentò quelle superiori in Cecoslovacchia. Qui s'imbevette ancora più di idee democratiche, repubblicane, panslave. Quando, intorno al 1900, ebbero luogo i primi congressi agrarî, il giovane S. aderì con tutta la foga del suo animo al nuovo movimento di redenzione di una classe sociale fino allora oppressa; divenne collaboratore del giornale Zemledelska Zaštita (La difesa agraria) e due anni più tardi ne fu direttore. Mutò il titolo in Zemledelsko Zname (La bandiera agraria) e continuò ad agitare la sua idea prediletta per quattro lustri, sino alla fine della sua vita. Il primo conflitto grave fra lo S., divenuto capo del partito radicale dei contadini, fondato nel 1908, e il principe Ferdinando, da lui ritenuto un sovrano straniero, scoppiò nell'anno critico dell'annessione della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Austria e della proclamazione di Ferdinando a re di Bulgaria. Scoppiata nel 1914 la guerra europea, lo S., contrario ai Tedeschi e favorevole all'Intesa per la presenza in questa della Russia, scatenò una campagna violenta contro re Ferdinando. Fu perciò arrestato e tenuto in carcere per tutta la guerra; fu liberato alla vigilia dell'abdicazione di re Ferdinando. Nell'ottobre 1919 il governo transitorio di Malinov dovette cedere il potere a un ministero agrario, di cui egli divenne il presidente del consiglio. Poco dopo, quale primo delegato bulgaro, firmò a Neuilly il doloroso trattato di pace. Divenuto il dittatore del suo paese, si volle anzitutto rappacificare con la Serbia, in omaggio all'idea iugoslava, e s'impegnò con l'"accordo di Niš" a reprimere l'irredentismo macedone. Successivamente tentò all'interno degli arrischiati esperimenti sociali e finanziarî di tipo comunista, che suscitarono il malcontento della borghesia. La reazione scoppiò il 9 giugno 1923 con una rivoluzione, organizzata dal "blocco costituzionale", mosso principalmente dai Macedoni. Lo S. si rifugiò nel suo paese, ma, scoperto, vi fu assassinato.
Bibl.: Petkov, A. Stambolijski, 1930 (in bulgaro).