Blok, Aleksandr Aleksandrovič
Poeta russo (Pietroburgo 1880 - Mosca 1921), il più insigne poeta della stagione simbolista. I suoi rapporti con l'opera di D. sono strettamente legati alla fortuna che essa ebbe presso i teorici del simbolismo russo (Ivanov, Brjusov, Minskij, Merežkovskij) nell'ambito di una lunga letteratura di ‛ precedenti ' che essi facevano risalire a Platone, e durare ininterrotta fino al filosofo Vl. Solov'ev e a loro stessi. Che B. abbia letto e studiato con impegno D. è testimoniato se non altro dalle minuziose note di suo pugno che V. Gol'cev rilevò sulla copia della Commedia appartenuta al poeta; ma soprattutto dai numerosi riferimenti a personaggi e luoghi danteschi, e a D. stesso (" l'ombra di Dante dal profilo d'aquila / mi vien cantando d'una Nuova Vita ") nei suoi versi.
Anche se nei saggi e diari il nome di D. non ricorre con frequenza, ci è testimoniato da amici e parenti che B. lo indicava spesso insieme a Shakespeare e Dostoevskij come massimo rappresentante del " romanticismo universale " di cui si sentiva lui pure partecipe. Certo è che non soltanto i suoi " Versi per la Bellissima Dama " (1904), ma anche tutte le elaborazioni mistiche su di essa (in realtà moglie di B., Ljubov' D. Mendeleeva, figlia del famoso scienziato) che occupavano le discussioni del gruppo blokiano degli ‛ argonauti ', se avevano un precedente nei versi mistico-erotici di Vl. Solov'ev, devono molto a una rielaborazione in chiave simbolica della Beatrice della Vita Nuova. Pure, al D. giovanile quale era stato recepito in Russia nei primi anni del secolo sulla scorta del preraffaellismo di D.G. Rossetti, B. contrappone e preferisce un D. virile, " enciclopedia della medievalità ". L'influsso diretto di questo aspetto dell'opera dantesca - soprattutto dell'Inferno - si fa più avvertibile nel secondoperiodo dell'opera di B., quando respinte le attese metafisiche il poeta si riallacciò alla tradizione ‛ infernale ' della letteratura russa, di origine dostoevskiana. In questa prospettiva venne scritta la Canzone dell'Inferno (1910), che è dantesca non solo per l'abbondanza di riferimenti e riscontri testuali.
Bibl. - A. Blok, Sobranie sočinenij (Raccolta delle opere), 8 voll. (e 1 di taccuini), Mosca-Leningrado 1960-65. Per i rapporti tra B. e D., si vedano: K. Čukovskij, Kniga o Bloku (Libro su Blok), Praga 1922; N. Minskij, Ot Dante k Bloku (Da D. a Blok), Berlino 1922; R. Chlodovskij, Blok i D., in Dante i vsemirnaja literatura (D. e la letteratura mondiale), Mosca 1967.