BEZBORODKO, Aleksandr Andreevič
Eminente uomo di stato russo, conte del Sacro Romano Impero dal 1785, principe serenissimo dal 1797. Nacque il 14 marzo 1747 a Gluchov; il padre era segretario generale della Piccola Russia. Nel 1765 fu assunto in servizio dal conte P.A. Rumjancev, nominato in quell'anno, dopo la caduta del governo degli hetman nella Piccola Russia, governatore generale. All'inizio della guerra contro la Turchia, nel 1768, B. partecipò alle azioni guerresche; tra le altre agli scontri di Larg e di Kagula e all'assalto di Silistria. Finita vittoriosamente la guerra, con la pace di Kucuk-Kajnardži, Rumjancev richiamò sulle doti di B. l'attenzione dell'imperatrice Caterina II. Nel 1775 il B. fu nominato segretario dell'imperatrice, che n'ebbe un'impressione assai favorevole. Egli intanto allargava il suo orizzonte intellettuale, imparava le lingue straniere, attendeva a lavori letterarî e scriveva un compendio di storia dei rapporti russo-tartari, una cronaca della Piccola Russia, una memoria sul problema della spartizione della Turchia tra Russia e Austria e un'altra memoria sulla Moldavia. Dotato di memoria straordinaria e di grande facondia, divenne rapidamente un coadiutore insostituibile dell'imperatrice nell'opera legislativa e in incarichi delicati.
Entrato nel 1780 nel Ministero degli esteri, alla cui testa era allora N. Panin, e poi il conte Osterman, ne divenne la figura principale. Consueto relatore all'imperatrice nelle questioni di politica estera, concluse e firmò trattati, diresse la politica dei rappresentanti russi all'estero, fu cioè, di fatto, il ministro degli Esteri. Con la sua partecipazione diretta si compì l'annessione della penisola di Crimea e, durante la guerra con la Svezia, fu suo il progetto per la pace di Reval tra la Russia e la Svezia (1790). Dopo la morte improvvisa del principe Potemkin, B. portò a termine la seconda guerra turca con la vantaggiosa pace di JaŞi nel 1791, dimostrando in questa occasione grande fermezza e tatto. Partecipò pure attivamente alle trattative per il problema polacco, che portarono alla terza partizione della Polonia. La posizione di B. presso l'imperatrice fu più di una volta soggetta a pericolose oscillazioni, per la comparsa a corte di altri favoriti, ma la sua insostituibilitȧ lo mise al riparo da ogni pericolo d'allontanamento. Oltre che nella politica estera, il B. ebbe parte anche nella politica interna; così fu consigliere nei problemi relativi al miglioramento della situazione finanziaria della Russia, diede un certo ordine all'organizzazione delle poste nell'Impero, fu l'estensore di tutti i manifesti di Caterina II nel periodo 1776-1792. La morte dell'imperatrice Caterina II non scosse la sua posizione. Egli conquistò la benevolenza di Paolo I fin dai primi giorni del suo regno, forse per il fatto che comunicò al nuovo imperatore il piano segreto di Caterina II, noto a lui solo, di allontanare dal trono il proprio figlio a favore del nipote granduca Alessandro, che fu più tardi l'imperatore Alessandro I. Nonostante la differenza delle concezioni politiche di Caterina II e di suo figfio, B. seppe sotto tutti e due dirigere la politica estera della Russia. Morì nel 1799. Figura veramente eminente e caratteristica del suo tempo. B. dovette la sua fortuna alle sue brillanti qualità, non al favoritismo. Straordinariamente ricco, grazie ai doni e alle concessioni di Caterina II e di Paolo I, B. fu un mecenate: raccolse una galleria d'opere d'arte e aiutò i letterati russi (Deržavin, Fon-Vizin, Chemnicer e altri).
Bibl.: La biografia più completa è quella di I. Grigorovic, Kancler kn. A. A. B. v svjazi s sobytiami ego vremeni (Il cancelliere principe A. A. Bezborodko in relazione agli avvenimenti del suo tempo), voll. 2, Pietroburgo 1879-81.