Kerenskij, Aleksandr Fedorovic
Politico russo (Simbirsk 1881-New York 1970). Di agiata famiglia borghese, fu attratto in gioventù dal populismo dei socialrivoluzionari e durante la prima Rivoluzione russa (1905) si avvicinò ai gruppi terroristici, per cui fu arrestato e bandito dalle principali città. Brillante avvocato, si distinse come difensore di rivoluzionari in clamorosi processi politici e nel 1912 fu deputato alla Duma per il Partito del lavoro. Allo scoppio della Prima guerra mondiale la sua posizione si fece più complessa. Fieramente antizarista, era tuttavia per la vittoria della Russia; questo lo mise in una posizione conflittuale con le tendenze rivoluzionarie dei bolscevichi dopo la Rivoluzione di febbraio (1917). Ministro della Giustizia e poi della Guerra, infine primo ministro, si oppose all’ipotesi di una pace separata della Russia. Travolto dalla Rivoluzione d’ottobre, cercò invano di opporsi militarmente ai bolscevichi. Scelse quindi la via dell’esilio, prima a Parigi e poi negli Stati Uniti.