RADIŠČEV, Aleksandr Nikolaevič
Scrittore russo, nato a Mosca il 20 agosto 1749, morto a Pietroburgo il 12 settembre 1802. Istruito prima a Mosca presso un suo zio, poi sotto la guida di istitutori francesi, nel 1762 entrò nella scuola militare dei paggi a Pietroburgo, e nel 1766 fu mandato da Caterina II, insieme con altri, a frequentare il corso di diritto a Lipsia. Tornò in Russia nel novembre del 1771, provvisto di una buona cultura giuridica, di conoscenze di medicina e di chimica e degli scrittori di sociologia del tempo. Cominciò la sua carriera prima nel senato e poi in qualità di assessore capo nello Stato maggiore del maresciallo conte Brjus. Entrò nel 1776 nel ministero del commercio (Kommerz-Kollegia); nel 1780 fu nominato aiuto del direttore delle dogane a Pietroburgo, dove elaborò una nuova tariffa per le dogane. Nel 1790 fu nominato direttore delle dogane di Pietroburgo. Però la sua carriera fu troncata bruscamente: già nel 1790 era uscito in un'edizione privata il suo libro Putešestvie iz Peterburga v Moskvu "Il viaggio da Pietroburgo a Mosca", scritto da lui negli anni 1780-90, nel quale le autorità, e soprattutto Caterina II, impressionati dalla rivoluzione scoppiata in Francia, credettero di vedere un'aperta opposizione all'ordinamento politico e sociale allora vigente in Russia. Il 30 giugno 1790 R. fu arrestato, chiuso nella fortezza Petropavlovsk, processato e condannato alla pena di morte, condanna confermata dall'imperatrice, poi commutata nell'esilio in Siberia. Il R. descrisse in un suo diario il suo viaggio in Siberia. Rimase in Siberia fino alla morte di Caterina II. Nel 1796 l'imperatore Paolo I gli concesse di ritirarsi in campagna nella Russia europea. E Alessandro I, col decreto del 15 marzo 1801, ristabilì R. in tutti i suoi diritti e gradi, e nell'agosto lo nominò membro della commissione legislativa. Entrato a partecipare ai lavori di quell'istituto, il R. elaborò insieme col suo antico protettore, conte A. R. Voroncov diversi progetti, fra i quali quello di un codice civile e quello relativo alla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino in Russia. Morì forse di veleno, preso per sfuggire all'ossessione di eventuali nuove persecuzioni.
Il R. cominciò la sua attività letteraria già negli anni 1770-80 (con una traduz. del Mably), collaborando nelle riviste di N. I. Novikov. Nel 1789 pubblicò la biografia del suo compagno di studî a Lipsia, V. F. Ušakov. Nell'esilio scrisse alcuni trattati filosofici e dei saggi di poesia. Però egli venne ad occupare un posto eminente nella storia della letteratura col suo Viaggio, nel quale con parole taglienti e vive condannava la schiavitù della gleba in Russia; e nella sua ode Vol′nost′ "Libertà", inclusa in questo libro (in frammenti), egli espresse idee già assai più spinte che le sue fonti illuministe e occidentali; anzi di ispirazione vagamente rivoluzionaria. Ciò spiega perché Il Viaggio fosse rimasto proibito fino ai tempi della rivoluzione del 1905 e perché la sua nuova edizione fatta nel sec. XIX non abbia mai avuto libera circolazione. Le opere del R. furono pubblicate (escluso Il Viaggio) nel 1806-11, in voll. 6 e nel 1907 uscirono in due edizioni: sotto la redazione di V. V. Kallaš (voll. 2, Mosca) e sotto quella di A. Borosdin, I. Lapšin e L. Ščegolev (voll. 2, Pietroburgo). La migliore edizione del Viaggio è quella uscita sotto la redazione di N. P. Pavlov-Silovajskij) e P. E. Ščegolev (Pietroburgo 1905).
Bibl.: M. I. Suchomlinov, Izsledovanija i statii po russkoj literature i prosveščeniju (Studî e scritti sulla letteratura e cultura russa), Pietroburgo 1889; A. Losskij, Russkij biografičeskij slovar′ (Dizionario biografico russo), ivi 1910; I. Lapšin, Filosofskie vzgljady R. (Le vedute filosofiche di R.), Pietrogrado 1922; V. P. Semennikov, R., Očerki i izsledovania (R., Studî e ricerche), Mosca-Pietrogrado 1923.