Uomo politico russo (Mosca 1856 - Parigi 1919); dopo aver percorso varî gradi nella carriera diplomatica (fu ministro presso la Santa Sede nel 1894 col compito di riannodare le relazioni diplomatiche fra questa e la Russia), quando P. A. Stolypin andò al potere fu da lui chiamato al ministero degli Esteri (1906). La sua politica estera fu rivolta a far riprendere alla Russia le posizioni diplomatiche compromesse dalla sconfitta in Estremo Oriente e dalla successiva rivoluzione del 1905. Si accordò (1907) col Giappone per l'integrità della Cina e definì con la Gran Bretagna le rispettive zone d'influenza in Tibet, Persia e Afghānistān; subì invece uno scacco nei Balcani, dove nonostante l'incontro di Buchlau, l'Austria, senza il corrispettivo della libertà degli Stretti, si annesse la Bosnia-Erzegovina (1908). Si preoccupò per questo di rafforzare la Duplice franco-russa, e con l'Italia, grazie all'incontro di Racconigi tra lo zar e il re d'Italia (1909), stipulò un accordo di "benevolenza reciproca" fra i due stati, riguardante per la Russia la questione degli Stretti, e per l'Italia il modo d'intendersi circa gli interessi in Tripolitania e in Cirenaica. Si dimise nel 1910 e andò ambasciatore a Parigi, contribuendo attivamente agli accordi diplomatico-militari che ressero l'Intesa.