TVARDOVSKIJ, Aleksandr Trifonovič
Poeta russo, nato nel villaggio di Zagor′e (Smolensk) il 21 giugno 1910. Figlio di un fabbro, nel 1928 si stabilì a Smolensk dove fece il corrispondente di varî giornali e incontrò il poeta M.V. Isakovskij che lo incoraggiò a dedicarsi alla letteratura. Nel 1939 terminò gli studî presso l'Istituto storico-filosofico di Mosca; durante la seconda guerra mondiale seguì come corrispondente l'Armata rossa in Polonia e in Finlandia. Membro del partito comunista dal 1940, è deputato al Soviet supremo della repubblica di Russia.
T. è uno dei poeti russi contemporanei più ricchi, dotati e spontanei, autore di poemi che, pur essendo politicamente in linea con l'ortodossia sovietica, sono degni di stare accanto alle maggiori opere della letteratura classica, a cui il T. si riallaccia visibilmente. Nel 1931 uscì il suo primo volume di versi Put′ k socializmu ("La via al socialismo"), descrizione vivace e ottimistica del sorgere delle fattorie collettive; nel 1932 una seconda raccolta di versi (Vstuplenie "Introduzione") e il racconto Dnevnik predsedatelja kolchoza (Diario di un presidente di kolchoz"). Soprattutto gli diede fama il poema Strana Muravija ("Il paese di Muràvija", 1936), contropartita moderna del nekrasoviano Chi vive bene in Russia?, che narra le avventure del contadino Nikita Morgunok il quale, dopo aver ricercato invano un favoloso paese di Bengodi dei contadini, senza proprietarî né kolchoz, torna convinto al suo kolchoz: opera dalla morale di tipico aspetto propagandistico, ma tuttavia ricca di fascino per la simpatia e comprensione del poeta per il suo eroe, per il genuino spirito e linguaggio popolare e per la stessa metrica di tipo popolare. Pregi questi, che si riscontrano anche nell'epopea Vasilij Terkin (1941-45), che seppur priva dell'unità caratteristica del primo poema, esprime pienamente viva la figura del soldatino Terkin, simbolo di milioni di soldati russi, pieno di risorse e di umorismo spesso anche di fronte alle vicende più tragiche della guerra. Alla guerra sono ispirati pure il poema Dom u dorogi (La casa sulla strada", 1946) e numerose poesie (Ja ubit pod Rževom "Sono stato ucciso sotto Ržev", 1945-46; V tot den′ kogda okončilas′ vojna "Quel giorno, quando finì la guerra", 1948; Žestokaja pamjat′ "Memoria crudele", 1951). Commosse e nostalgiche le descrizioni di paesaggi russi nei recenti frammenti a carattere autobiografico del poema incompiuto Za dal′ju dal′ ("Lontano, più lontano". 1950-54).
Bibl.: V. Aleksandrov, Kniga pro boica, in Ljudi i knigi, Mosca 1950; id., Strana Muravija Tvardovskogo, ibid.; A. Tarasenkov, Stichi i poemy Aleksandra Tvardovskogo, in O sovetskoj literature, Mosca 1952; N. Čukanov, Poezija A. Tvardovskogo, nella raccolta di articoli Sovetskaja literatura, ivi 1952; E. Ljubareva, A. T., in Lekcii po istorii russkoj sovetskoj literatury, 3 voll., red. di A. I. Metčenko, ivi 1953; M. Serebrjanskij, "Strana Muravija" Tvardovskogo, in Literaturnye očerki, ivi 1956; A. Tarasenkov, A. T. T., in Russkie Sovetskie Pisateli. Očerki žizni i tvorčestva, ivi 1957.