ORLOV, Aleksej Fedorovič
Uomo di stato russo, figlio naturale del conte Fedor Grigor′evič, e nipote di Grigorij Orlov, favorito di Caterina II (v. orlov). Nacque nel 1786, morì nel 1861. Ebbe educazione in un collegio aristocratico e da giovane prestò servizio nel dicastero degli esteri, prima di entrare nella carriera militare. Partecipò a tutte le campagne russe contro Napoleone, e, rigidamente avverso a tutte le correnti liberaleggianti che si manifestarono fra gli ufficiali, contribuì alla soffocazione del moto decabrista del 1825. Molto vicino allo zar Nicola I, che lo nominò prima conte e più tardi principe, ebbe dal sovrano importanti incarichi diplomatici, tra cui le trattative per la pace di Adrianopoli, e accompagnò il sovrano stesso in tutti i suoi viaggi all'estero. Nel 1830 fu inviato a Vienna per persuadere l'imperatore d'Austria a cooperare con la Russia al "ristabilimento dell'ordine" in Francia, ma la sua missione fallì, perché l'imperatore austriaco s'affrettò a riconoscere il re Luigi Filippo. Nel 1836 fu nominato membro del Consiglio di stato, e, dopo la morte di A. C. Benckendorff (v.), capo della gendarmeria e della famosa terza sezione politica. Nel 1854 anche un'altra sua missione in Austria fallì, quella cioè per ottenere almeno la neutralità nella guerra d'Oriente. Nel 1856 fu rappresentante russo al congresso di Parigi, dove, per ottenere che Napoleone III non sollevasse al congresso la questione polacca dovette promettere a nome dello zar che sarebbero state effettuate delle riforme in Polonia e che la chiesa cattolica non vi sarebbe stata più perseguitata. Al ritorno in Russia fu nominato presidente del Consiglio di stato e del comitato dei ministri. Godette solo parzialmente il favore di Alessandro II, di cui non approvava la politica a favore dell'abolizione della servitù della gleba, nell'anno della cui realizzazione morì.