Dživelegov, Aleksej Karlovič
Storico e critico sovietico (1875-1952); si è dedicato soprattutto allo studio della cultura europea occidentale all'epoca del Rinascimento. Alla sua attività giovanile appartiene il saggio sulle Origini del Rinascimento italiano (1908), cui fecero seguito molti lavori e traduzioni su testi di Poggio Bracciolini, Machiavelli, Leonardo, Michelangelo: e, tra gli autori europei, Marlowe, Rabelais, Shakespeare. La sua ricerca su D. si è concretata in un importante volume uscito nel 1939, e apparso completamente rifatto nel 1946, e va inquadrata nella prospettiva più ampia di un'analisi critica del momento di transizione storica - non meno che culturale - tra il Medioevo e l'età del Rinascimento. Per Dživelegov la " Vita Nova " non è soltanto l'opera Vita Nuova, ma " una nuova vita nel senso più pieno dell'espressione, una nuova vita che si apre dinanzi agli uomini, che si sforzano di riscattarsi dalle angustie del Medio Evo ". Egli affronta il problema del rapporto di D. con l'ideologia del Rinascimento, sulla scorta della celebre frase di Engels (" Dante è l'ultimo poeta del Medio Evo e il primo dell'età nuova "), vedendo il tratto fondamentale di analogia nell'assunzione dell'Umanesimo a problema focale. Ma, considerando il Rinascimento come la somma degl'interessi degli uomini di quell'età per l'uomo, per Dživelegov la distanza che li separa da D. è questa: " per Dante l'unico aspetto veramente importante nell'uomo è quello spirituale, mentre per gli uomini del Rinascimento è anche - e soprattutto - quello materiale ".
La sua indagine sulla Commedia ha quindi le caratteristiche di un lavoro di poetica storica, ma viene introdotta da un minuzioso studio della civiltà fiorentina sullo scorcio del XIII secolo. Talché l'analisi della Commedia si rifrange in quella del significato di allegoria e simboli nella cultura medievale, dei procedimenti poetici da una parte, del concetto di Chiesa, Impero e città, dall'altra. La fortuna di D. nei secoli a venire, conclude Dživelegov, s'è affermata non solo nella sua Firenze, ma in tutte le città del mondo intero, in cui ci siano uomini che credono - come lui - che l'umanità nel suo processo storico riesce a vincere il male e a portare al trionfo della verità.
Bibl. - A.K. Dživelegov, Dante Aligeri, 1933 (19462). Su Dživelegov cfr. Bojazdev-Mokuleskij, Spisok osnovych naucnoliteraturnych trud A.K. Dživelegov, in " Soobšenie instituta istorii iskusstv AN SSSR " X-XI (1957).