ALENI, Tommaso, detto il Fadino
Pittore cremonese, fiorito tra la fine del sec. XV e il principio del XVI, fu compagno più che discepolo di Galeazzo Campi, e di lui, come testimonia il figlio Antonio Campi, "amicissimo, e tanto simile nel dipingere, che non si sapevano discernere le opere dell'uno da quelle dell'altro",. Sappiamo da documenti che l'Aleni nel 1505 stipulò un contratto per la decorazione della cappella Affaitati in S. Domenico di Cremona, e che nel 1509 prese parte all'asta per la decorazione del Duomo. Tre opere sicure rimangono dell'Aleni: La Madonna col figlio e i Ss. Antonio da Padova e Francesco nella Pinacoteca di Brera (firmati e datati 1500), la Natività coi Ss. Giovanni Battista e Antonio Abate nel Museo Ala Ponzone di Cremona (già in S. Domenico, firmata e datata 1515), e una Madonna col putto, già nella collezione Benson di Londra (firmata: Thomas de Fadinis). Queste opere bastano a rivelarci l'A. come un modesto pittore provinciale che, formatosi nell'ambito della scuola cremonese, subì l'influsso del Boccaccino ma con meno di spirito, d'eleganza e di finezza. Fu l'A. come affascinato dalla maniera del Perugino, che pure impressionò, ma in minor misura, Galeazzo Campi ed altri cremonesi, a lui nota per la tavola di Sant'Agostino (1494) e forse anche per il polittico della certosa di Pavia (dopo il 1499). Tanto cercò di far sue la grazia e la sentimentalità del Perugino, adattandole goffamente ai modi lombardi, che la Madonna già nella collezione Benson fu esposta nel 1910 al Burlington Club coi dipinti della scuola umbra; d'altra parte i rapporti col Boccaccino hanno persuaso taluno ad attribuire all'Aleni opere che andavano e vanno col nome di quello.
Bibl.: G. B. Zaist, Notizie storiche de' pittori ecc., cremonesi, Cremona 1774, I; Crowe e Cavalcaselle, History of Painting in North Italy, ed. Borenius, Londra 1912, III; A. Venturi, Storia dell'arte it., VII, ii, Milano 1923.