Vedi ALERIA dell'anno: 1973 - 1994
ALERIA (v. s 1970, p. 25)
Nel sito sono proseguite le ricerche iniziate negli anni '50 da L. e J. Jehasse (con J.P. e S. Boucher e con altri collaboratori). Diversi studiosi hanno inoltre ripreso in esame le fonti letterarie e quelle archeologiche edite, per suggerire nuove ipotesi о mettere a fuoco alcuni problemi relativi alla storia della città e al suo ruolo, in età preromana e repubblicana. I progressi compiuti nelle ricerche storico-archeologiche relative alla città in età imperiale e tardo antica sono, invece, scarsi.
Mentre l'edizione della necropoli preromana è ferma al primo volume del 1973 (è in preparazione il secondo), novità di rilievo si sono avute per quanto riguarda l'età preistorica ― specie per la fase calcolitica ― e lo studio delle mura di età repubblicana.
I risultati degli scavi di Terrina (a S della città romana, tra questa e la necropoli preromana) hanno permesso a G. Camps di acquisire dati nuovi ed essenziali sul Calcolitico nell'isola. Nel III millennio una certa omogeneità caratterizza le piccole comunità finora individuate; vi è un certo equilibrio tra sfruttamento delle risorse locali e ricezione di apporti esterni, provenienti in particolare dalla Sardegna e dall'Italia centrale (metallurgia del rame estratto localmente, lega stagno-rame), preludio di un ingresso nell'Età del Bronzo in sincronia con tale area geografica. Per l'allevamento, si sono notati progressi nelle razze domestiche; diviene più razionale lo sfruttamento dei prodotti degli stagni e del mare e si evolve anche l'agricoltura. Per quanto riguarda il materiale ceramico, è stata ipotizzata l'esistenza di vari piccoli centri di produzione locali, tutti legati alla pianura di A. dalla quale veniva estratta l'argilla.
Una tappa essenziale per la storia del sito di A. è segnata dalla pubblicazione della necropoli preromana (campagne fino al 1968, con accenni ai risultati del 1969, a cura di J. e L. Jehasse), ricchissima di materiali. Vi sono presentate 105 tombe (fra le quali 34 a camera) e 2310 oggetti. L'utilizzazione della necropoli presenterebbe tre fasi: la prima (dal 500 al 340 a.C.) si chiude con la fine delle importazioni di ceramica attica; la successiva dura fino all'anno della conquista romana, nel 259, mentre le tombe più recenti sono attribuite alla metà del II sec. a.C. è da sottolineare il numero elevato di prodotti ceramici provenienti dall'Attica, mentre diversi dati riconducono all'occupazione etrusca della città, in particolare і graffiti studiati da J. Heurgon. Fra gli oggetti di bronzo, sono da segnalare la coppia di dischi-corazza sabellici, con balteo di ferro (riconducibili al tipo portato dal guerriero di Capestrano) e una serie di specchi, studiati da D. Rebuffat. Mentre J. e L. Jehasse tendono a insistere sul carattere originale e locale della società preromana di Α., G. Colonna e M. Gras ritengono invece che la presenza e l'influsso etruschi vi siano evidenti. Esiste a questo proposito un dibattito legato all'elogio tarquiniese di Velthur Spurinna, nel quale E. Gabba (seguito da G. Colonna, mentre la tesi è rigettata da M. Torelli) propone di leggere Aleriae nella seconda riga dell'iscrizione. Pertanto, accettando l'ipotesi che Velthur Spurinna sia stato uno dei primi responsabili dell'occupazione della città, appare plausibile l'ipotesi di una colonizzazione etrusca da parte di Tarquinia e non, come si riteneva tradizionalmente, della sola Caere.
Mancano tuttora dati sull'habitat dell'età preromana, anche se indizi importanti si sono avuti in occasione dei saggi attorno alla cinta muraria repubblicana, condotti e pubblicati da E. Lenoir e R. Rebuffat. Sono inoltre assenti testimonianze archeologiche sull'occupazione focea, durata venticinque anni secondo Erodoto (1, 166), probabilmente dal 565 al 540 a.c. La A. preromana (sembra, allo stato attuale delle ricerche, l'ipotesi più attendibile) è in sostanza un empòrion, che succede alla colonia (apoikìa) greca, in seguito alla battaglia di Alalia, intorno al 540. Si passerebbe così da una pòlis greca in formazione (per una ventina di anni) all’empórion, popolato da Etruschi, Greci, Punici e da indigeni. Per capirne l'evoluzione si devono aspettare scavi che identifichino l'habitat, ma soprattutto і santuari, peraltro già esistenti nel 540, come attesta Erodoto stesso. Altrettanto scarse sono le nostre conoscenze sul territorio e sulle fasi della sua centuriazione (per la quale esistono ora gli studi preliminari di R. Charre), mentre nulla si sa delle strutture portuali.
La costruzione della cinta repubblicana è attribuita dagli scavatori agli anni 50-30 a.C., e collegata al periodo che va dall'inizio della guerra civile fino alla restituzione della Corsica al Senato, da parte di Augusto, nel 27. Alcune modifiche si datano all'inizio dell'età imperiale, mentre la cinta appare abbandonata quando all'interno di essa viene addossato l'anfiteatro (in questo monumento sono stati condotti scavi, sui quali sono apparse finora solo brevi notizie). Mancano dati recenti di rilievo sulla città romana; rimane da scoprire il centro tardo antico e altomedievale, che dovette avere una certa importanza, contrariamente a quanto si è ritenuto finora, attribuendo ai Vandali una distruzione radicale e definitiva della città. Il vescovo di A. svolge ancora una funzione importante nell'età di Gregorio Magno: la diocesi o il suo vescovo sono menzionati in cinque delle nove lettere del pontefice relative alla Corsica (Greg. M. Epist., I, 77, 79; VI, 22; VIII, I; IX, 58). Si segnalano rinvenimenti casuali di monete di età longobarda e di sculture altomedievali.
Bibl.: Sugli insediamenti calcolitici: G. Camps, Terrina et le terrinien: recherches sur le chalcolithique de la Corse, Roma 1988; id., Préhistoire d'une île, les origines de la Corse, Parigi 1988, in part. pp. 119-157. - Periodo preromano: J. e L. Jehasse, La nécropole préromaine d'Aleria (1960-1968) (Gallia, Suppl. XXV), Parigi 1973 (con uno studio sui graffiti di J. Heurgon); iid., Aleria antique, Lione [s.d.]; E. Gabba, Proposta per l'elogio tarquiniense di Velthur spurinna, in NumAntCl, VIII, 1979, PP· 143-147; G. Colonna, Presenza greca ed etrusco- meridionale nell'Etruria mineraria, in L'Etruria mineraria. Atti del XII Convegno di Studi etruschi e italici, Firenze-Populonia-Piombino 1979, Firenze 1981, p. 443 ss.; M. Martelli, M. Cristofani, Aléria et l'Etrurie à travers les nouvelles données des fouilles de Populonia, in ACors, VI-VII, 1981-1982, pp. 5-10; J. e L. Jehasse, Alalia/Aleria après la victoire à la cadméenne, in PP, XXXVII, 1982, pp. 247-255; M. Torelli, Ideologia e rappresentazione nelle tombe tarquiniesi dell'Orco I e II, in DArch, II, 1983, p. 8; P. Paskoff, P. Sanville, Esquisse géomorphologique de la région d'Aléria (Corse orientale), in ACors, VIII-IX, 1983-1984, pp. 3-14; E. Lenoir, R. Rebuffat, Le rempart romain d'Alena, ibid., pp. 73-95; R. Rebuffat, Le rempart et l'histoire d'Aleria, ibid., pp. 96- 102; R. Charre, Les cadastres antiques d'Aleria, ibid., pp. 103-109; J. e L. Jehasse, Les premières occupations du sol en plaine orientale et les cadastres antiques, ibid., pp. 110-115; M. Gras, in BTCGI, III, 1984, pp. 137-145, s.v. Alalia (aggiornamento al 1981); id., Marseille, la bataille d'Alalia et Del- phes, in DialHistAnc, XIII, 1985, pp. 161-181; id., Trafics tyrrhéniens archaïques (BEFAR, 258), Roma 1985; G. Colonna, Nuove prospettive sulla storia etrusca tra Alalia e Cuma, in Atti del II Congresso internazionale etrusco, Firenze 1981, Roma 1989, pp. 361-374; J. e L. Jehasse, Les importations attiques à Aleria et leurs significations, in Grecs et Ibères au IVe siècle av. J.C. - Commerce et iconographie (Publications du Centre Pierre-Paris, 19), Parigi 1989, pp. 377-384. - Sugli inizi della colonizzazione romana: J. De- bergh, Autour des combats des années 259 et 258 en Corse et en Sardaigne, in Punic Wars (Studia Phoenicia, X), Lovanio, 1989, pp. 37-65. - Sul регіоdo imperiale: oltre a E. Lenoir, R RebufFat, art. cit., si vedano Th. Oziol, Les lampes de terre cuite, in ACors, V, 1980, pp. 7-68; J. e L. Jehasse, L'évolution du forum d'Aléria, ibid., XII-XIII, 1987-1988, pp. 22-28, alcuni aggiornamenti vengono forniti nelle Informations Archéologiques della rivista Gallia e nei periodici locali Archeologia Corsa e il Bulletin de la Société des Sciences Historiques et Naturelles de la Corse. ― Per l'età tardo-antica e altomedievale: Ph. Pergola, in Topographie chrétienne des cités de la Gauk, II, Parigi 1986, pp. 95-97, s.v. Corse, id., Le diocèse d'Aleria, in Les origines de la Corse chrétienne. Etude des sources historiques, archéologiques et monumentales du Ve au IXe siècle (in preparazione).