MACINGHI STROZZI, Alessandra
Gentildonna del primo Rinascimento fiorentino, nata nel 1407. Il marito Matteo Strozzi, esiliato nel 1434, morì di peste a Pesaro con tre dei suoi figlioli: i tre superstiti, appena giunti alla maggiore età, dovettero anch'essi lasciare la patria; e si ridussero a Napoli, dove uno morì nel 1459. Solo gli altri due furono restituiti alla patria, per grazia di Pietro de' Medici. La M. S. morì a Firenze l'11 marzo 1471.
Restano di lei 72 lettere scritte ai figli, dall'agosto 1447 all'aprile 1470: singolare e insigne monumento di consolante amore materno, di preveggente intelligenza, ma anche, nei momenti di lutto, di cristiana fortezza. Ella consiglia i figli lontani, li sorveglia, si preoccupa soprattutto del loro avvenire. Attende l'occasione propizia al loro ritorno e intanto, tra le fanciulle più belle e virtuose di Firenze, cerca quelle che potranno diventare sue nuore; e descrivendole ai figli, disegna amabili ritratti di donne, che sono tra i più vivi e naturali della letteratura italiana. Il suo linguaggio è spontaneo e schietto, il suo stile semplice e piano, e pur sugoso per esperienza di vita, per senso del reale, per gusto artistico.
Ediz.: C. Guasti, Lettere di una gentildonna fiorentina del sec. XV, Firenze 1877; un'altra lettera fu pubblicata da I. del Lungo, Firenze 1890; tutte ristampate nella collez. Scrittori nostri, n. 46, Lanciano 1914.
Bibl.: Oltre la Prefazione del Guasti e alla raccolta delle lettere, v. Ph. Monnier, A. M. Strozzi, in Biblioth. Univ. et Revue Suisse, ottobre 1893; G. Franceschini, Le lettere di A. M. S., Firenze 1895; M. d'Andrea, Una gentildonna fiorentina del 1400, Noci 1907.