ALESSANDRIA (II, p. 301)
Fra le opere pubbliche di recente costruzione, la più importante è il sanatorio Vittorio Emanuele III, dovuto alla munificenza del senatore T. Borsalino e aperto nel 1935. Sono stati anche costruiti l'acquedotto e le fognature comunali, il palazzo del Consiglio provinciale delle corporazioni, il Palazzo Littorio e alcuni edifici scolastici.
La Biblioteca civica (p. 302) conta 85.000 volumi, 207 manoscritti, 72 incunaboli e 716 volumi rari.
Nella Pinacoteca Viecha (p. 305) si trova, fra l'altro, una raccolta di dipinti di Giovanni Migliara. Carlo ed Ernesto Migliara non furono pittori e neppure fratelli, ma figli, di Giovanni.
La provincia di Alessandria (p. 305) è stata ridotta in seguito alla costituzione della provincia di Asti (v. App.), avvenuta il 1° aprile 1935. Misura attualmente 3576 kmq. con una popolazione di 493.698 abitanti e 627 km. di rete stradale.
La superficie coltivata a frumento è di 86.952 ha. con una produzione media per ettaro di q. 21,6; la superficie coltivata a vite è di ha. 66.049; di cui 8072 a coltura promiscua e 57.977 a coltura specializzata. La produzione dell'uva raggiunge q. 129.203 a coltura promiscua, e q. 1.213.159 a coltura specializzata; in totale 1.342.362 quintali.
Per quanto riguarda le risorse idriche della provincia, si ricordi l'acquedotto del Monferrato, definitivamente collaudato nel 1934, che è alimentato dalle acque del sottosuolo del bassopiano alluvionale della Dora Baltea, poco a monte del suo sbocco nel Po in territorio di Saluggia (Vercelli). L'acquedotto ha la sua centrale di sollevamento principale a Verrun Savoia, dove sorge un serbatoio della capacità di 8700 mc. L'acquedotto è dotato di altri due serbatoi principali (l'uno nei pressi di Tetticoppa, Marcorengo; l'altro sul Monte Croce presso Villamiroglio) della cubatura complessiva di 16 mila mc., di una rete di condutture di circa 1100 km., di 73 serbatoi secondarî, e fornisce l'acqua a 41 comuni della provincia di Alessandria, 39 della prov. di Asti e 2 della prov. di Torino. Il costo totale dell'acquedotto, che interessa anche le provincie di Asti e di Torino, è stato preventivato in 95 milioni di lire, dei quali 35 corrisposti, a titolo di concorso, dallo stato alla concessionaria SIAMA (Società Italiana Acquedotto del Monferrato Anonima). Nel 1935 venne collaudato, oltre ad altri di minore importanza, l'acquedotto di Tortona, che provvede l'acqua anche ai comuni di Carbonara Scrivia e di Spineto Scrivia, e nel 1934 venne anche disciplinata l'erogazione delle acque minerali sorgenti nella provincia.