ANTOLDI, Alessandro
Nato a Mantova il 29 apr. 1815, laureatosi nelle discipline giuridiche, ma dedicatosi alla musica, l'A. fu tra i primi a istituire (settembre 1844) in casa sua una scuola gratuita popolare di canto, che, interrotta nel settembre 1849 e ripresa nell'aprile 1858, cessò del tutto nel novembre 1861.
Nel frattempo, venne affidata all'A. anche la scuola di canto corale istituita nel 1846 presso il seminario vescovile, soppressa nel 1848. L'A. si adoperò perché tale istituzione non andasse perduta e, dopo varie vicissitudini, il 28 luglio 1857 ottenne l'approvazione della "Scuola gratuita di canto ecclesiastico per gli alunni della Dottrina Cristiana di Città". L'Accademia Virgiliana di Mantova. di cui l'A. era socio, concesse l'uso gratuito dei Teatro Scientifico per questa scuola, che, inaugurata il 25 marzo 1858, ebbe un solo anno di vita a causa della guerra. Il 29 genn. 1863. L'Accademia Virgiliana tornava a riorganizzarsi e l'A. si faceva promotore della sezione musicale, la cui attività, peraltro, fu limitata ad una nuova scuola di musica - retta dall'A., nominatone professore per concorso -, con lo scopo di migliorare gli spettacoli teatrali. Dapprima (17 maggio 1864) l'insegnamento fu solo di canto, poi anche di musica strumentale (23 genn. 1865). Nel 1867 la scuola cessò di dipendere dall'Accademia Virgiliana, pur rimanendo nel Teatro Scientifico, dove, dopo altri trasferimenti, ritornò nel 1890, conservando sempre, però, la sua indipendenza.
L'A. è ricordato, però, soprattutto come professore di arpa e come inventore dell' "arpa a tastiera".
L'invenzione consisteva in un congegno che funzionava in luogo delle dita e pizzicava le corde messe in movimento da un meccanismo traversale con una tastiera da pianoforte. I suoni emessi mediante il tocco (dai tasti, cioè) o mediante il pizzico (arpa comune) risultavano analoghi.
L'arpa a tastiera ottenne un "privilegio" dal governo italiano il 5 ott. 1875; esposta alla mostra industriale mantovana del 1878, fu premiata con medaglia d'argento. Il 26 ott. 1885 il congegno dell'A., applicato per due ottave a un'arpa Erard e per intero a un'altra di fabbricazione italiana, fu approvato all'unanimità da una commissione di dieci professori (tra i quali A. Boito e A. Ponchielli) del conservatorio di musica di Milano, e nel carnevale 1887 l'arpa Antoldi venne adottata nel Teatro Sociale di Mantova. Fu inviata anche all'Esposizione Vaticana (dic. 1887-apr. 1888). Ma in Italia l'A. non ottenne che lusinghieri riconoscimenti: la sua invenzione fu, invece, seguita e diffusa in Inghilterra, forse per opera del maestro Riccardo Gallico, che era venuto apposta da Londra a Mantova per esaminarla.
L'A. mori in Mantova il 21 marzo 1897 e l'Accademia Virgiliana volle onorarlo con una lapide posta nella sua sede.
L'A. aveva anche inventato il voltacarte a pedale, il leggio speciale per accompagnatori, l'indicatore delle scale e delle cadenze nei modi maggiore e minore e il dimostratore girevole dello scomparto per le combinazioni ritmiche dei valori asimmetrici simultanei, ecc.
Fonti e Bibl.: Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Var. Lat. 14554 [A. Antoldi?], Alcuni confronti fra l'arpa comune ed i vantaggi dell'arpa a tastiera, con allegati, 1887, ff. 1459-180 (firma e note autografe); Cod. Vat. Lat. 14682 [A. Antoldi?], Descrizione dell'arpa a doppio meccanismo e sue imperfezioni, 1887, ff. 130-147 (firma e note autografe); An., L'arpa a tastiera, in La Musica Popolare, IV, 12 (1885), p. 186; F. Gasoni, Elogio funebre del prof. A. A., Mantova 1907; G. L. Bernardi, La Musica nella Reale Accademia Virgiliana di Mantova, Mantova 1923, p. 108, 142 s., 145, 146, 147; M.G. Scimeca , L'Arpa nella storia, Bari 1938, pp. 106 s., 127.