ARTOM, Alessandro
Nacque ad Asti il 6 maggio 1867 e si laureò in ingegneria industriale presso la Scuola di applicazione per gli ingegneri di Torino nel 1889. Conseguito il diploma di perfezionamento in elettrotecnica, nel 1896, sotto la guida di Galileo Ferraris, divenne suo assistente. Intuita l'importanza della scoperta di G. Marconi (1896), si dedicò con passione allo studio delle radiocomunicazioni. Presso il Politecnico di Torino, fondò, nel 1900, la Scuola superiore di comunicazioni elettriche, prima in Italia, alla cui costituzione contribuì anche con personale elargizione, e nella quale insegnò per oltre un ventennio. Fin dal igoi compì nel suo laboratorio di Torino, in collaborazione con la Marina militare italiana, numerosi studi ed esperienze: delle invenzioni e dei brevetti che ne derivarono, molti donò alla Marina stessa, con la convenzione del 10 ott. 1903, ai fini della difesa nazionale.
I suoi studi più importanti furono quelli sulla dirigibilità delle onde elettromagnetiche: in questo campo egli eseguì esperienze fondamentali, la cui originalità fu riconosciuta da autorevoli scienziati stranieri, fra i quali A. Blondel, W. Duddel , S. Y. Brown, G. Ferrié, che in quello stesso periodo, o subito dopo, si occuparono degli stessi problemi. Su tale argomento l'A. pubblicò varie memorie e conseguì numerosi brevetti, a partire da quelli, basilari, del 1901-1902. Alcune delle sue idee fondamentali in materia, già delineate nei brevetti del 1902, furono poi elaborate in quelli degli anni successivi, finché, nel 1907, l'A. conseguì, sia in Italia sia in altri paesi, una serie di brevetti su un sistema di radiotelegrafia dirigibile, destinato a ricevere e a trasmettere onde elettromagnetiche principalmente secondo un piano determinato, mediante un aereo triangolare dirigibile o, in generale, un circuito oscillatorio chiuso di forma geometrica e di dimensioni indipendenti dalla lunghezza d'onda.
Sempre in materia di dirigibilità delle onde elettromagnetiche, furono particolarmente significative le numerose esperienze che l'A. eseguì, in collaborazione con la Marina militare itffiana, dal 1902 in poi, a La Spezia, a Roma (stazione di Monte Mario, in collegamento con Ponza e La Maddalena), poi ancora fra Anzio, Ponza e La Maddalena, e infine a Venezia (alla Certosa), anche in collegamento con la stazione R. T. di Porto Corsini (Ravenna) e con la nave "Iride": grazie a queste ricerche, egli poté assicurare la indipendenza delle nostre stazioni da quelle austriache, per le trasmissioni nella zona compresa tra le nostre coste e la mediana dell'Adriatico. Dagli stessi studi derivarono poi quelli sulla radiogoniometria, la cui priorità scientifica spetta all'A. per le sue esperienze e i suoi brevetti sulla possibilità di determinare la direzione di provenienza delle onde elettromagnetiche. A tale proposito, è importante ricordare che il radiogoniometro rappresentò uno degli elementi del successo inglese nella battaglia navale dello jutland, poiché il suo impiego permise di individuare la posizione delle navi tedesche.
I suoi brevetti italiani e stranieri, che possono considerarsi conclusivi su questo argomento, furono del 1907 e definirono un sistema di radiotelegrafia basato sull'uso di due coppie di antenne disposte fra loro a 90°, collegate l'una con l'altra attraverso due avvolgimenti elettrici pure a 90°, e attraverso un avvolgimento disposto su un nucleo toroidale, e, quindi, mediante un altro circuito variamente orientabile, al circuito trasmittente e ricevente. Il sistema è in grado di produrre onde elettromagnetiche secondo un determinato piano e permette di stabilire la direzione di provenienza di un'onda elettromagnetica, dirigibile o no. Da questo principio scaturirono numerosi studi, applicazioni e brevetti, che ancora oggi sono fondamentali per la navigazione marittima ed aerea.
L'A. si dedicò anche a vari altri problerni della fisica, allo studio dei dielettrici, delle proprietà del diamante, dei fenomeni atmosferici e della protezione dalle relative scariche elettriche (un suo brevetto del 1920 si riferisce a, un tipo di parafulmine radioattivo), della formazione e della prevenzione della grandine, ecc.: in quest'ultimo campo, elaborò una teoria che è tutt'ora fondamentale, ottenendo un brevetto per vari sistemi di prevenzione.
Per la sua vasta attività ebbe numerosi riconoscimenti: in particolare, fu nominato consulente scientifico della Marina militare, con la quale, durante la prima guerra mondiale, attuò il piano base della nostra difesa radiotelegrafica nell'Adriatico, già da lui predisposto nell'anteguerra e fondato sul suo sistema di radiotelegrafia direttiva. Il re Vittorio Emanuele III gli conferì motu proprio il titolo di barone.
L'A. morì a Roma il 10 maggio 1927.
Nel 1928 la sua città natale gli dedicava un busto, opera dello scultore Reduzzi. Alla sua memoria, l'Istituto degli ingegneri radiotecnici d'America, il 14 maggio 1957, a Dayton, conferiva il premio per i pionieri della radio, per le applicazioni elettroniche alla navigazione aerea e marittima (Pioneer Award).
Brevetti principali conseguiti dall'A. e ai quali corrispondono anche i più importanti brevetti stranieri: Brevetto del 1° ott. 1902 - 18 dic. 1902 "Perfezionamenti nel metodo e negli apparecchi per la telegrafia senza fili". (19 il primo brevetto che, con una serie di completivi, si riferisce a un circuito trasmittente capace di produrre onde direzionali). - Brevetto n. 76516 del 14 apr. 1905 - 15 maggio 1905 "Disposizioni di apparato ricevitore per telegrafia senza filo". (Il completivo ed i corrispondenti brevetti esteri si riferiscono ad un particolare circuito ricevente, il quale, con l'uso di uno speciale trasformatore ad avvolgimenti contrapposti collegato a due aerei direttivi dei tipi descritti nei brevetti precedenti, permette di annullare, nella ricezione, gli effetti di disturbi atmosferici o di trasmissioni da parte di apparecchi estranei, ricevendo le sole onde elettromagnetiche polarizzate circolarmente o ellitticamente trasmesse da aerei dello stesso tipo di quelli trasmittenti). - Brevetto numero 83501 del 4 giugno 1906-16 ott. 1906 "Disposizione per apparato ricevitore per telegrafia senza filo". (Si riferisce ad un perfezionamento del brevetto precedente, in cui al trasformatore del ricevitore è data un'ossatura magnetica di forma toroidale e le connessioni dei due aerei all'avvolgimento disposto su essa possono regolarsi in modo da ottenere nella maniera migliore gli effetti voluti di indipendenza della ricezione dai disturbi atmosferici e da trasmissioni non desiderate). - Brevetto n. 62/88244 del 24 apr. 1907 e A sett. 1907 "Apparecchio ricevitore per segnalazioni elettriche attraverso lo spazio". - Brevetto n. 87333 del 19 genn. 1907 "Perfezionamenti relativi agli apparecchi per telegrafia senza filo". - Brevetto n. 252192 del 7 dic. 1915 "Sistema di collegamento e disposizione di aerei dirigibili e di apparecchi relativi alla dirigibilità delle onde elettriche". - Brevetto n. 87635 del 2 febbr.- 8 giugno 1907 "Apparecchio trasmettitore di onde elettriche". (È uno dei brevetti fondamentali derivanti dagli studi compiuti a partire dal 1902 sugli aerei direttivi e preludio a quello seguente relativo all'aereo direttivo triangolare). - Brevetto n. 88765 dell'11 apr. 1907-23 apr. 1908 "Sistema di telegrafia senza filo dirigibile". (È il brevetto fondamentale dell'aereo direttivo triangolare). - Brevetto n. 88766 dell'11 apr. 1907-23 apr. 1908 "Sistema di dispositivo che permette di evitare la rotazione delle antenne in una stazione di telegrafia senza filo dirigibile e particolarmente di determinare la direzione di una stazione trasmettitrice". (È il brevetto fondamentale della radiogoniometria, relativo a un sistema trasmittente e ricevente con due coppie di aerei a 90°, collegati al circuito trasmittente o ricevente, attraverso due bobine a 90° o un avvolgimento disposto su un nucleo magnetico a forma di toro, e una ulteriore bobina accoppiata elettromagneticamente con le dette bobine e il detto avvolgimento). - Brevetto n. 158694 del 9 febbr. 1917, con gli analoghi americano e francese, riguardante un circuito ricevente, comprendente due aerei e due bobine mobili, per mezzo del quale si può rilevare direttamente la direzione di provenienza delle onde elettromagnetiche. Un analogo brevetto inglese è del 17 febbr. 1916. - Brevetto n. 193149 del, 23 dic. 1920 "Sistema di protezione contro scariche elettriche " (Tipo di parafulmine basato sulla proprietà delle sostanze radioattive di attirare le scariche elettriche ed in particolare quelle atmosferiche, disperdendole però in parte ; e applicazione di sostanze radioattive, con vernici o simili, per disperdere la grandine). - Brevetto del 28 apr. 1922 "Metodo di protezione contro i dannosi effetti dell'elettricità atmosferica, mediante la ionizzazione locale", con gli analoghi inglese e francese, ed il completivo italiano riguardo un metodo per prevenire la formazione della grandine e in generale influenzare le manifestazioni meteorologiche dovute al vapore d'acqua, attraverso la ionizzazione locale preventiva della atmosfera della regione che interessa.
Tra i suoi scritti principali si ricordano: Trasmissioni polifasi, in L'Elettricista, III,9 (1894), pp. 197-200; Sul valore delle frequenze nelle scariche del fulmine sopra linee di trasmissione elettriche, ibid., VIII(1899), pp.1-6; Rotazioni elettrostatiche dei dielettrici liquidi, in Atti d. Accad. delle Scienze di Torino, XXXV (1899-1900), e L'Elettricista, IX (1900), pp. 121-129; Sulla determinazione della resistenza di avviamento nei motori a campo Ferraris, in L'Elettricista, IX (1900), pp. 49-51; Ricerche sulle proprietà elettriche del diamante, in Atti d. Accad. delle Scienze di Torino, XXXVII(1901-1902), pp. 667-677; Sui raggi di forza elettrica a polarizz. rotatoria, in L'Elettricista, XII(1903), pp. 129-133; Sulla produz. dei raggi di forza elettrica a polarizz. circolare o ellittica, in Rendic. d. R. Accad. dei Lincei, Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XII (1903), pp. 197-203; Esperimenti radiotelegrafici ARTOM, in L'Elettricista,XIV(1905), pp. 54 s.; Sopra un nuovo sistema di telegrafia senza filo, in Rendic. d. R. Accad. dei Lincei, Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XV (1906), pp. 692-698; Sistema radiotelegrafico ARTOM, in Atti d. Assoc. elettrot. ital., Milano 1908, pp. 503 ss., e in Riv. marittima, settembre 1908, pp. 281-294; Contributo di esperienze dimostrative sulla composizione dei campi e delle onde elettromagnetiche, in Atti d. Assoc. elettrot. ital., Milano 1908, p. 547; Sopra alcuni problemi di radiotelegrafia, Torino 1909; Nuove ricerche sulla dirigibilità delle onde elettriche,in Rendic. d. R. Accad. dei Lincei, Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XXIV (1915), pp. 42-47; Sopra un metodo generale per rendere selettive le stazioni radiotelegrafiche, ibid., s. 5, XXVI (1917), pp. 50-56; Sopra alcuni apparati di radiomeccanica dirigibile, ibid., s. 5, XXX, (1921), pp. 178-182; Sulle condizioni elettriche di formazione della grandine, ibid., s. 5. XXXI (1922), pp. 513-518; Corso di telefonia e telegrafia, lezioni dell'ing. A. A. raccolto dall'ing. A. Forteleoni, Torino 1903; Corso di radiotelegrafia e radiotelefonia. Lezioni del Prof. A. A. raccolte dall'ing. E. Segre, Torino 1921.
Molti altri articoli dell'A. sonoapparsi in diverse riviste italiane e straniere, fra cui gli Atti dell'Associazione Elettrotecnica italiana e The Electrician.
Bibl.: A. Righi-B. Dessau, La telegrafia senza fili, Bologna 1906, p. 475; G. Marconi, Lecture on recent advances in wireless telegraphy, seduta dei 3 marzo 1905 della Royal Institution, London; J. Van Dam, La télégraphie sans fil, Amsterdam 1905, p. 119; A. Turpain, La télégraphie sans fil, Paris 1908, p. 159; O.M. Corbino, Sulla produz. di campi ciclici per mezzo di oscillazioni smorzate nei dispositivi di Artom, in Nuovo Cimento, LV, vol. XVII (1909), pp. 280-292; A. Garbasso, Su la radiazione di un'antenna inclinata e l'aereo Artom, in Atti della R. Accad. dei Lincei, Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XIX (1910), pp. 724-728; W. H. Eccies, The radiation from directive aerials in wireless telegraphy, in The Electrician, 4 marzo 1910; E. Soleri, In memoria di A. A. Commemorazione tenuta al Politecnico di Torino, in Energia elettrica, VI (1928), pp. 158-167; A. Banti, Contributo della radiotelegrafia alla vittoria, in L'Elettricista, s. 3, XXVIII(1919), pp. 65 s.; Algeri Marino, Il contributo di A. A. ai metodi radioelettrici di navigazione aerea e marittima, in La Ricerca scientifica ,XXVIII (1958). n. 6; C. Matteini, A. A. Commemoraz. al VI Convegno Intern. delle Comunicazioni a Genova, Roma 1960.