BALDUCCI, Alessandro
Nato a Rimini il 6 febbr. 1858, si accostò giovanissimo al movimento socialista, sotto l'influenza di Andrea Costa e di Giovanni Pascoli. Arrestato nel 1879 sotto l'accusa di appartenenza all'Internazionale, fu prosciolto in istruttoria. Nel 1882 si laureò in legge nell'università di Bologna, e quindi, dal 1884, si stabilì a Forlì, ove si dedicò alla professione forense e alla propaganda socialista, divenendo ben presto il principale esponente del socialismo forlivese e prendendo parte attiva per un ventennio alla vita politica locale.
Eletto nel 1887 consigliere comunale di Forlì, fu poi sempre rieletto nelle elezioni successive. Nelle lotte elettorali politiche dal 1890 al 1900 il B. volle sempre, nel collegio di Forlì, l'alleanza del partito socialista con i repubblicani. Al congresso socialista di Reggio Emilia del 1893 aveva sostenuto il principio dell'intransigenza elettorale, ma in seguito allo scioglimento delle organizzazioni socialiste, attuato dal Crispi nell'ottobre del 1894, divenne fautore della "Lega della libertà", e quindi delle alleanze elettorali fra i partiti di estrema sinistra. Tra le lotte politiche locali è importante, per le ripercussioni che ebbe su scala nazionale, quella che il B. condusse contro il Fortis accusandolo di corresponsabilità nel crollo della Banca popolare (1894), della quale il Fortis era stato presidente, e di aver abusato del credito della banca per fini politici. La lotta culminò nelle elezioni del 1897, quando il Fortis, portato in ballottaggio con A. Fratti e rimasto soccombente, si querelò contro il B., e questi riportò una lieve condanna penale.
Nel 1889 il B. fece parte della delegazione dei socialisti di Romagna ai due congressi operai di Parigi, quello marxista e quello dei "possibilisti": il B., insieme con il Costa, finì con l'aderire al secondo. Dal 1890 al 1892, attraverso il settimanale La Lotta, diffuse in Romagna i principî del socialismo moderato e legalitario, allineandosi con il programma dei socialisti milanesi capeggiati dal Turati e distaccandosi dal Costa. E infatti al congresso di Genova, ove si costituì il Partito socialista dei lavoratori italiani (15-17 ag. 1892), si schierò decisamente a fianco del Turati, e sostenne poi il nuovo partito nel settimanale Il Risveglio, da lui fondato a Forlì il 1º genn. 1893.
Oltre che alla propaganda socialista, il B. dava opera, intanto, alla costituzione delle cooperative e poi delle Fratellanze contadine in provincia di Forlì. Egli vedeva nella cooperazione un esperimento di impiego collettivo dei mezzi di produzione, che avrebbe preparato il socialismo, e un mezzo di organizzazione di tutto il proletariato, anche di quello non socialista. Perciò ebbe chiara la distinzione tra il movimento politico socialista e il movimento delle leghe e delle cooperative che non doveva avere carattere politico. Reagì quindi contro la campagna antimazziniana condotta da Enrico Ferri nel 1901, che aveva rinnovato le aspre divisioni tra repubblicani e socialisti in Romagna. Come rappresentante delle sezioni romagnole in tutti i congressi nazionali del Partito socialista dal 1892 al 1902, e come membro della direzione del partito stesso, il B. sostenne il programma minimo e la corrente riformista.
Morì a Genova il 30 giugno 1904.
Fonti e Bibl.: Scritti del B. nei giornali La Lotta, Il Risveglio (per cui cfr. Bibl. del socialismo e del movimento operaio, I, Periodici, Torino 1962, pp. 518 s., 780); A. Balducci, Il primo maggio. Conferenza fatta ai soci del circolo operaio democratico di Forlì, Castrocaro 1890; R. Balducci, A. B. e gli albori del socialismo nel Forlivese (1880-1904),Milano 1954; L. Lotti, I repubblicani in Romagna dal 1894 al 1915, Faenza 1957, pp. 85, 131, 156, 212-215, 232 s., 242; G. Manacorda, Il movimento operaio italiano attraverso i suoi congressi (1853-1892), Roma 1953, pp. 269 s., 291, 328; E. Ragionieri, La formazione del programma amministrativo socialista in Italia, in Movimento operaio, V (1953), pp. 722, 724; F. Pedone, Il Partito socialista italiano nei suoi congressi, 2 voll., Milano 1959, passim.