BARCA, Alessandro
Nacque a Bergamo, da Andrea e da Marina Bolis, il 26 nov. 1741. Iniziati gli studi nella sua città, presso i gesuiti, li proseguì nel collegio convitto di Monza. A soli 15 anni entrò a far parte della Congregazione dei chierici regolari somaschi; successivamente studiò dapprima retorica nella casa di S. Maria della Salute in Venezia, poi compì a Pavia il corso di filosofia e a Milano quello di teologia. A soli venti anni fu inviato ad insegnare filosofia e matematica nel collegio di S. Croce della sua congregazione a Padova, dove, oltre ad approfondire la fìlosofia, studiò anche lingue antiche e modeme, scienze naturali, musica ed elettricità. Data la vastità delle sue conoscenze, nel 1772 fu eletto all'unanimità professore di istituzioni di diritto canonico nell'università di Padova: la cattedra, che egli mantenne sempre, anche con i vari governi che si succedettero in quegli anni, fu chiamata nel 1806 di diritto naturale e di morale filosofica, ed ebbe poi il nome, nel 1809, di principi di diritto naturale e sociale; nel 1811, per ordini superiori, il B. iniziò i suoi corsi in lingua latina. Divenuto pro-rettore e sindaco dell'università, fu anche direttore della scuola di architettura. Stanco e indebolito dal lungo lavoro, e ormai quasi cieco, sciolta anche la Congregazione dei somaschi, il B. chiese e ottenne di ritirarsi nel 1813; tornato nella natia Bergamo, vi morì il 13 giugno 1814.
Umanista e scienziato, scrittore di arte e di fisica, matematico e musicista, il B. fu uno studioso assai apprezzato. Fu professore di diritto, ma per il suo ingegno versatile, la sua cultura vastissima, la tenacia e l'amore che costantemente ispirarono. il suo lavoro egli seppe distinguersi anche nel campo delle scienze. Verso la fine del '700, quando già le Accademie accoglievano gli studiosi in convegni di studio ad alto livello, il B. si impose all'attenzione del mondo intellettuale europeo con alcuni pregevoli lavori scientifici.
Tra essi ha particolare rilievo la Memoria sopra un fenomeno osservato dal Sig. Bergman, e le supersaturazioni chimiche, in Acc. di Padova, III, 1 (1794), che fu particolarmente esaminata e commentata dal Bruni, il quale vi mise in evidenza una linearità del ragionamento e una capacità di sintesi ammirevoli.
In tale memoria il B. riassunse con mirabile chiarezza e precisione le osservazioni del celebre chimico svedese T. O. Bergman, il quale aveva osservato che le leghe di ferro e di stagno entro un largo intervallo di concentrazione si separano in due strati liquidi reciprocamente saturi, i quali dopo la solidificazione danno luogo a due regoli metallici distinti, e, pur avendo erroneamente calcolato la composizione quantitativa dei due strati, aveva descritto il fenomeno con notevole precisione; premessa questa lucida sintesi, il B. si occupò in modo particolare della quantità assoluta dei due strati, ossia delle due fasi coesistenti, e, preoccupato di risolvere tale problema non soltanto nel caso specifico delle leghe di ferro e di stagno, volle trovare formule generali valide in tutti i casi analoghi, applicabili quando due fasi di un sistema binario si trovino in equilibrio. Il B. propose pertanto tale formula: siano S, s le due sostanze; X + Z la prima porzione, nella quale si uniscono le quantità X, Z delle due sostanze S, s in proporzione di m:l; x + z la seconda porzione, nella quale si uniscono le quantità x, z delle sostanze S, s in proporzione di 1: n; saranno
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e in conseguenza???
Al calcolo numerico della massa delle due fasi il B. fece poi seguire alcune considerazioni sulla natura delle forze di afflinità che producono questi due gradi di saturazione delle leghe di ferro e stagno, con concezioni affini alle modeme, sull'assenza di una sostanziale diversità tra solvente e corpo disciolto. Tale pubblicazione-è la più idonea a dimostrare come il B. fosse in possesso, oltre che di notevoli cognizioni teoriche, anche di conoscenze matematiche tali da costituire la base di calcoli complessi. Va ancora rilevato che il B. lesse la sua memoria il 6 marzo 1788, solo pochi giorni prima che L. B. Guyton de Morveau presentasse, a sua volta, all'Accademia Reale di Torino una propria memoria sullo stesso soggetto teorico (12 aprile 1788).
In un'altra significativa pubblicazione, Sulla scomposizione dell'alcali flogisticato, in Opuscoli scelti, VI, Milano 1783, il B. dimostrò che il metodo comunemente usato per purificare "l'alcali flogisticato" e renderlo adatto come reagente per l'esame delle acque minerali era inesatto, tanto che, invece di purificare l'alcali, lo decomponeva; con una terminologia più precisa, si può dire che il B. dimostrò sperimentalmente che la decomposizione del carbonato di potassio si può ottenere con qualunque acido, purché impiegato in dose determinata. Egli descrisse i suoi esperimenti con chiarezza e precisione, mostrandosi accorto e obiettivo nei giudizi, attento descrittore dei fenomeni osservati. Come riferito dal Maironi Daponte, di questo lavoro del B., che fu citato anche da G. Scopoli nella sua Traduzione e commento del Dizionario chimico di Maquer, apparve un estratto nel Journal de physique di Parigi del 1788 nel quale C. L. Berthollet confessò di essere stato prevenuto nella scoperta dal Barca.
Tra le altre opere scientifiche del B. si ricordano: Conghietture sulla elettricità, in cui egli si compiacque di avere molti anni prima "presentito il calor latente e le chimiche affinità negli stessi esperimenti, che allora si conoscevano, avanti le scoperte di Volta", e la Geometria di Polifilo, nella quale "corresse due sbagli del sig. Temanza nella vita di Polifilo intorno a due costruzioni geometriche e rettificò le diverse opinioni sullo stato e sugli scritti di Francesco Colonna che sotto il nome suaccennato fu l'autore del romanzo Hypneromachia" (cfr. G. Maironi Daponte).In campo artistico, il B. è ricordato per aver investigato teoricamente i principi della musica, che volle porre in corrispondenza con le leggi del calcolo e con i teoremi della geometria, formulandone nuove leggi analoghe a quelle dell'armonia.
Su tale argomento egli fu autore delle seguenti pubblicazioni: Nuovi teoremi per la divisione delle ragioni nella maggiore o minore disugguaglianza... (Bergamo 1781), per la ripartizione dei piccoli intervalli e la dimostrazione di un metodo indicato da Tolomeo nei suoi Armonici; Prima memoria di introduzione ad una nuova teoria di musica, nella quale esaminò il fenomeno delle consonanze e dell'armonia consonante, con la nuova distinzione, prima non conosciuta, delle consonanze che suonano in grave da quelle che suonano in acuto, paragonando poi con l'accennato fenomeno le varie teorie della semplicità di ragioni (di Galileo, di Cartesio, di Eulero, di Diderot) tutte insufficienti a spiegare il fenomeno delle consonanze e dell'armonia consonante; Seconda memoria di introduzione ad una nuova teoria di musica, nella quale esaminò la teoria della risonanza di J. Pli. Rameau e quella del terzo suono di G. Tartini, trovate insufficienti, e propose nella sua generalità il principio della nuova teoria; Di una nuova teoria di musica. Memoria prima (terza dopo le prime due di introduzione) nella quale spiegò il suo "principio", il fenomeno delle consonanze e dell'armonia consonante, ciò che non si sarebbe potuto ottenere né con le teorie di semplicità, né coli quelle di risonanza del terzo suono; Di, una nuova teoria di musica. Memoria seconda (quarta dopo le due di introduzione), nella quale applicò il suo nuovo "principio" alte dissonanze e all'armonia dissonante e, dopo l'esposizione del fenomeno, esaminò la teoria di Pierre Estève che, sebbene applicata dal suo autore alle consonanze e all'armonia consonante, tuttavia ha stretta relazione con il modo in cui il B., mercé il suo "principio", rese ragione delle dissonanze e dell'armonia dissonante. Rimase inedita un'altra memoria sulla musica (Di una nuova teoria di musica. Memoria 5 in 4 Capi), destinata a rendere ragione con il principio del B. delle scale e dei sistemi antichi e moderni di musica. Il B. stesso in una lettera, datata Bergamo 1814 (indirizzata forse a B. Asioli o a qualche suo amico o seguace, stampata poi dall'Alessandri), osservava come dal complesso di queste memorie risultasse "... chiaramente la dimostrazione delle due triadi armoniche di terza maggiore e di terza minore sufficienti per la teoria pura e la costruzione delle nostre scale e in conseguenza della maggior parte della nostra musica...". Amico e ammiratore del compositore e teorico F. Vallotti, egli si era impegnato a dimostrare, con la sua nuova teoria, la straordinaria sonorità dell'armonia e la squisitezza del canto che distinguevano la musica del Vallotti. Certo la teoria del B. era stata non solo utile, ma anche la sola che potesse "... autorizzare in tutta la sua estensione i rivolti del Vallotti ..." e spiegare la "... maniera sua di maneggiare le dissonanze e l'armonia dissonante...". Del B. rimase inedito anche un Rapporto sullo stato attuale della musica nel Regno d'Italia, diretto al ministero della Pubblica Istruzione, scritto nel 1810 per incarico di tale ministero sotto il governo napoleonico (pubblicato poi dall'Alessandri), nel quale il B., dopo un'introduzione generale, illustrò brevemente le condizioni della teoria, della musica da chiesa, di teatro, da camera e strumentale, con spirit,o, però, piuttosto antimodernista.
Il B. fu pure autore di un Saggio sulla proporzione, ossia sul bello in Architettura, dedicato all'architetto cav. Iacopo Quarenghi: qui egli stabilì una teoria diversa da quella che già aveva fissato per la musica, "dedotta dal confronto delle diverse particolari circostanze, applicandola alla sola proporzione degli ordini come quella che di maggior bellezza ècapace" (cfr. G. Maironi Daponte).
Il B. elaborò poi un sistema di imposta che, in armonia con le condizioni naturali del territorio, dovesse condurre ad una illimitata libertà di commercio: a tale proposito si legge in Maironi Daponte che il B. fu autore di una memoria inedita (Della libertà assoluta di Commercio), che doveva essere inserita nel I volume del Suppl. degli Economisti Italiani, ove dimostrava che nel sistema di cominercio del tempo l'introduzione di una assoluta libertà di importazione e di esportazione sarebbe stata sicuramente rovinosa se non fosse stata preparata da una tariffa di ingresso e di uscita.
Inedita rimase anche un'altra memoria, Sull'altezza de' vasi, nella quale insegnava il modo di dar loro la miglior possibile proporzione.
Membro dell'Accademia delle belle arti di Venezia, aggregato all'Accademia delle scienze di Padova, di quella di Bologna, a quelle dei Ricoverati di Padova e degli Eccitati di Bergamo, corrispondente della Reale Accademia delle scienze di Torino, il B. fu inoltre eletto giudice nella distribuzione dei premi dell'architettura nell'università di Padova e fu destinato dal governo a dirigere e sovraintendere alla costruzione delle serre dell'orto botanico di Padova, progettate secondo il disegno che egli stesso aveva proposto. Ebbe contatti con G. Scopoli, con L. Spallanzani e con numerosi altri studiosi.
Opere: Conghietture sulla elettricità, in Scelta di opuscoli, XVII, Milano 1776, pp. 8792; Nuovi teoremi per la divis. delle ragioni supposte nella maggiore o minore disugguaglianza di doppio e contrario genere di quantità (dedicato a G. Giustiniani), Bergamo 1781; Lettera del p. B. prof. nell'università e Vice segretario per le scienze nell'Acc. di Padova al sig. cav. d. Marsiglio Landriani sulla scomposizione dell'alcali flogisticato, in Opuscoli scelti nelle scienze e nelle arti, VI, Milano 1783, pp. 3-20, e a parte Milano 1783; Prima memoria di introduzione ad una nuova teoria di musica, in Saggi scientifici e letterarj dell'Accademia di Padova, I, Padova 1786, pp. 365-418; Seconda memoria di introduzione ad una nuova teoria di musica, ibid., II, Padova 1789, pp. 329-363; Memoria sopra un fenomeno osservato dal Sig. Bergman, e le supersaturazioni chimiche, ibid., III, 1, Padova 1794, pp. 89-103; Di una nuova teoria di musica. Memoria prima (terza dopo le due di introduzione), ibid., III, 2, Padova 1794, pp. 71-88; Saggio sopra il Bello di Proporzione in Architettura di A. B. pensionario dell'Accademia delle scienze di Padova nella classe matematica, pubblico primario professore in quell'università; membro dell'antico Istituto di Bologna e di più altre Accademie (dedicato a Iacopo Quarenghi patrizio bergamasco), Bassano 1806, in 40,con cinque tavole; Della geometria di Polifilo. Memoria letta il 27 aprile 1808, in Memorie della Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, IV, Padova 1809, pp. 222-256; Di una, nuova teoria di musica. Memoria seconda (quarta dopo le due di introduzione), ibid., pp. 184-221.
Una raccolta completa delle opere del B., comprendente anche gli scritti inediti e i manoscritti, si trova nella "Raccolta Barca" di G. Locatelli, citata nella bibliografia.
Bibl.: G. Maironi Daiponte, Orazione recitata nelle solenni esequie del P. D. A. Barca C. R. S. pubblico professore nella università di Padova il dì 14 giugno 1814, Bergamo 1814; A. B.[necrologio], in Nuovi saggi della Cesareo-Regia Accademia di scienze lettere ed arti di Padova, I, Padova 1817, pp. XXXIX s.; E. De Tipaldo, Biografie degli italiani illustri nelle scienze, lettere e arti, III, Venezia 1836, pp. 90-92; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, V, Napoli, p.
1848, p.mo; Nouvelle biographie universelle, IV, Paris 1853,col 1. 465 s.; G. Locatelli, Raccolta Barca, in Bollett. della Civica Biblioteca di Bergamo, VII (1913), n. 2, parte speciale, pp. 9-56; G. Bruni, Un interessante lavoro di chimica teorica presentato all'accademia di Padova nel 1788, in Atti e Mem. d. R. Accad. di scienze lettere ed arti di Padova, n. s., XXXI (1914-1915), pp. 225-231; G. Donati-Petteni, L'arte della musica in Bergamo, Bergamo 1930, pp. 47 s.; G. S. Mayr, Biografie di scrittori e artisti bergamaschi..., Bergamo 1875, pp. 21-46, 158-74; J. C. Poggendorff, Biografisch-literarisches Handwórterbuch, I, coll. 99 s.; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, I, p. 193; G. Schmidl, Diz. univ. dei musicanti, Milano 1936, Suppl., p. 6.