BOLZONI, Alessandro
Nacque a Piacenza probabilmente nel 1547-48: fu cartografo, architetto della Comunità di Piacenza e soprintendente all'edilizia; si occupò di statistica, di topografia (perfezionò la bussola topografica allora in uso), realizzò lavori imponenti di sistemazione del corso del Po, restaurò alcuni castelli (per es. quello di Podenzano). Una personalità di rilievo, se nel 1572, quando operavano nella sua città ingegneri e architetti più anziani e di valore, come il Caramosino e il Del Bruno, veniva incaricato dalla Congregazione di Polizia di fornire modelli o disegni per le facciate delle case da restaurare o da costruire ex novo, ed era fatto obbligo ai proprietari di attenervisi (Nasalli Rocca, 1957). A lui quindi si deve il volto della Piacenza cinquecentesca, almeno nelle costruzioni private. Un uomo di esperienza ampiamente riconosciuta: nel 1593 i conti Cristoforo e Manfredo Landi gli affidarono l'esecuzione del taglio del Po progettato dall'ingegnere bolognese Scipione Dattari; taglio che ebbe per risultato l'eliminazione di un'ampia ansa e il conseguente spostamento della località di Caselle Landi dalla destra alla sinistra del fiume. Nella Biblioteca Comunale di Piacenza è conservata una sua mappa acquarellata del tratto del Po da Porto Morone a Monticello, del 1597 (ms. Com. 570) e nell'Arch. di Stato di Parma si conservano tre disegni di suo pugno (realizzati più tardi, tra il 1614 e il 1616) relativi a questa impresa, cui collaborò anche il fratello Paolo.
Il B., diventato uno specialista della regolazione delle acque, nel 1602 realizzò un Disegno dell'acqua di Trebbia, carta della quale esiste una copia, in cattivo stato di conservazione, datata 1783, nell'ufficio tecnico del comune di Piacenza. Una carta dello stesso anno, più grande, dei canali derivati dalla Luretta è da considerarsi dispersa (un esemplare, non autografo ma contemporaneo, si trova presso il geometra Bertola di Piacenza). Nel 1610 circa scrisse il trattato Dell'architettura..., rimasto manoscritto (Piacenza, Bibl. Com., ms. Com. 3): è un lavoro di straordinario impegno, degno di figurare accanto a quelli più celebri del Vignola, dello Scamozzi e del Serlio. Il B. ha una ottima cultura artistica, sa esprimersi con precisione e chiarezza e nel disegnare le numerose tavole rivela perizia non comune, anche se nel delineare la figura il suo segno non è molto sciolto. Il trattato è diviso in sei libri: i primi tre dedicati all'architettura civile, il quarto e il quinto all'architettura militare e all'urbanistica, il sesto ai cinque ordini. Il contenuto dell'intero trattato è magistralmente riepilogato, per immagini, nel frontespizio ed esemplificato in nitidissimi disegni.
Anche dopo il 1616 continua ad interessarsi dei mezzi più adatti per frenare il corso del Po: nel 1618 presenta agli Anziani una relazione per la quale gli vengono pagati dodici ducatoni di Milano. Del 1623 è una Mappa con alzati da Lugagnano a S. Protaso (originale nell'Arch. di Stato di Parma). Negli anni 1615-1630 il B. completa l'Atlantedella diocesi piacentina (la sua più importante opera cartografica), che redige in varie edizioni rimaste tutte manoscritte: Libro della descrittione della Diocesi... di Piacenza fatta... l'anno MDCXV (Piacenza, Bibl. Comunale, ms. Com. 60); Descritione et Tractato... sopra il territorio diPiacenza et sua Diocesi (Piacenza, Bibl. Com., ms. Com. 50 [del 1628]; altro esemplare, anteriore di una decina d'anni, a Napoli, Bibl. Naz., cod. XII, D. 65). Sempre a quegli anni risalgono la Pianta della città di Piacenza, del 1º luglio 1627 (Arch. Capit. del duomo di Piacenza), il particolareggiato e decorativo Albero genealogico della famiglia Anguissola (con il disegno di tutti i suoi castelli), il Computo della popolazione di Piacenza e del Ducatoprima e dopo la peste del 1630 (questi ultimi due, mss., nella Bibl. Com. di Piacenza), il Primo quinternetto della città di Piacenza et ...il secondo quinternetto del territorio et sua diocesi (1630-31; Piacenza, Bibl. Com., ms. Anguissola, n. 38; si veda anche il ms. n. 26).
Anche come cartografo rivela abilità eccezionale: l'Atlantedelladiocesi piacentina è "un lavoro cartografico eccellente, superiore d'assai alla carta maginiana; appar probabile che A. B. abbia, coi procedimenti da lui stesso descritti nel trattato sulla Architettura, compiuto ex novo il rilievo o perfezionato e integrato la carta [del territorio piacentino] del fratello Paolo" (Almagià p. 58).
II B. morì a Piacenza il 14 febbr. 1636 (atto di morte in Fiori).
Fonti e Bibl.: Piacenza, Arch. Stor. Comunale, Libri delleProvvigioni (sec. XVI-XVII), vol. 54, f. 44; 55, ff. 1, 175; 57, ff. 33, 151, 178; 62, f. 153; 73, f. 185; C. Poggiali, Memorie storichedi Piacenza..., X, Piacenza 1761, pp. 292 s.; P. Zani, Enciclopedia metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 57; B. Pallastrelli, La "Città di Umbria" nell'Appennino Piacentino, Piacenza 1864, pp. 21 s.; G. Tononi, Un lavoro piacentino distatistica dell'anno 1631, in Strenna piacentina, I (1875), pp. 41-53; P. Bozzini, Elenco di artisti piacentini,ibid., V (1879), p. 103; L. Ambiveri, Gli artisti piacentini, Piacenza 1879, p. 112; G. Tononi, Dell'agiatezza e coltura in Piacenza, in Strenna piacentina, VI (1880), pp. 57 s.; G. Agnelli Roncaglia, Dissertazione storico-topograficasul vero luogo delle dieteimperiali, in Arch. stor. lombardo, XVIII (1891), p. 528; L. Mensi, Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, p. 73; Direzione d. Bibl. Naz. di Napoli, Indice delle carte e delle operegeografiche esposte nel Gran Salone in occasione del V Congresso GeograficoItaliano, Napoli 1904, pp. 7 s.; U. Benassi, Esposizione di cartografia parmigiana e piacentina…, Parma 1907, pp. 31-34; G. Tononi, Dei vicariati in cui ritrovasi divisa tutta la diocesi piacentina... negli anni 1618-1620, in Il Piacentino istruito, 1913, pp. 155-159; L. Cerri, Il Palazzo delComune e le sue vicende edilizie, in Boll. storico piac., IX (1914), 1). 61; Id., A. B…, in Indicatore Ecclesiast. Piacentino, 1916, pp. 10-14; G. Aurini, Piacenza e provincia, Torino 1924, p. 118; E. Nasalli-Rocca, Antiche piante topografiche di Piacenza, in Strenna piacentina, 1926, p. 56; Id., Id., in Indic. Eccles. Piacent., 1927, pp. 45-48; R. Almagià, Monumenta Italiae Cartographica, Roma 1929, pp. 58 s.; E. Nasalli-Rocca, Un regolamento edilizio delCinquecento, in Palladio, VII (1957), p. 179; G. Fiori, Mise le briglie al Pol'eclettico A. B., in Libertà (Piacenza), 4 febbr. 1969; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 258.