Pittore (Brescia 1498 circa - ivi 1554). Discepolo di F. Ferramola, col quale dipinse (1516) le ante d'organo ora in S. Maria a Lovere, si formò però piuttosto sotto l'influsso del Savoldo, del Romanino e anche di Tiziano. Collaborò (1521) col Romanino alla decorazione della cappella del Ss. Sacramento in S. Giovanni Evangelista, a Brescia, vera galleria di quadri del M., che consente di seguire il suo stile a cominciare dall'Incoronazione. Le sue opere, numerose, si conservano a Brescia, nelle principali chiese e nella pinacoteca Tosio Martinengo, a Maguzzano, a Orzinuovi, a Pralboino, a Comero, al santuario di Paitone (1553); a Bergamo, in S. Andrea (1540); a Monselice, ecc., e nelle principali gallerie d'Europa. L'arte del M., che non subì grandi mutamenti di stile, è caratterizzata da una ricerca di ampie e nobili forme, pacatamente composte, in cui il colore (di origine veneta, ma modulato su una gamma in tutto originale, di toni grigi e argentini) assume grande valore espressivo. Tanto nei dipinti di soggetto religioso quanto nei ritratti M. cerca di esprimere una più semplice e quotidiana realtà, con accenti che lo differenziano dai Veneti contemporanei, per farlo partecipe della tradizione lombarda, sulla quale si formò poi anche il Caravaggio.