CAPPONI, Alessandro
Nacque a Firenze nel 1458 da Gino di Neri di Gino e da Maddalena di Raimondo Mannelli.
Venne presto, impiegato nelle aziende commerciali paterne e lo troviamo a Pisa, dove la compagnia della famiglia era intitolata a suo fratello Neri, fin dal 1477, quando nel luglio importava 2780 libbre di acciaio. Il 12 apr. 1480 il "nobilis" C. conduceva in affitto, per sé e per i suoi soci, per 10 ducati l'anno "unam apothecam ad usum fondaci cum fondachetto et cum bancho" posto in Pisa nel quartiere di Chinsica sotto la casa dei Gambacorta, rappresentati da Diamante di Bernardo Fantoni, vedova di Andrea Gambacorta. L'anno dopo, sempre a Pisa, il C., a nome di suo padre Gino, conduceva beni a livello dal rettore della chiesa di S. Cristoforo di Chinsica. Nel 1485 il C., con Bartolomeo Buondelmonti ed altri mercanti, dirigeva la compagnia di Lione, che faceva parte del complesso di compagnie riorganizzate in quell'anno dai figli di Gino di Neri Capponi: la quota di Alessandro era di 6.650 fiorini su un capitale complessivo conferito dai Capponi di oltre 40.000 fiorini. L'accordo di famiglia stipulato nel novembre del 1485 venne sottoscritto a Firenze dal C. nel "libro segreto paghonazzo" dei fratelli Capponi il 29 apr. 1487.
Nel 1489 il C. era ad Avignone donde scriveva a Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, e in genere in questi anni egli soggiornò regolarmente in Francia, dove alla fine del secolo la compagnia si intitolava "Neri e Alessandro Capponi e C. di Lione".
È probabilmente il C. l'"Alvixe Caponi" che a detta del Sanuto scriveva dalla corte francese al fratello Neri a Lione nel dicembre del 1498 (II, col. 199). Sembra che il C., che fu sposato a Maria di Francesco Venini e morì senza discendenza, sia stato coinvolto ben più del fratello Neri nelle mene filosforzesche e filonapoletane che la compagnia fiorentina di Lione portò avanti nel 1499-1500: in un dispaccio da Lione del giugno del 1500, registrato dal Sanuto, si avvertiva che era stato arrestato uno "zudio" che "aveva letere di credenza" del re Federico di Napoli per il C. e che per questo il fiorentino era stato bandito dalla Francia; sempre secondo il Sanuto, all'inizio del 1501 il C. si sarebbe trovato in Spagna, a Burgos, presso Isabella di Castiglia e qui avrebbe accolto gli oratori del re Federico. L'accordo fra Ferdinando il. Cattolico e Luigi XII consentì poi, probabilmente, il rientro del C. in Lione dove sarebbe morto nel 1503: in realtà se nel libro della compagnia Capponi di Lione (Arch. di Stato di Firenze, Fondo Capponi, n. 55) i conti intestati ad Alessandro si interrompono nel 1509 e se dal "Libro segreto" dei fratelli Capponi (Firenze, Bibl. naz., Archivio Capponi, n. 24, c. 81)egli risulta già morto il 21 luglio 1507, da un'altra annotazione (ibidem, c. 62) sembrerebbe di poter dedurre che egli fosse ancora in vita il 15 dicembre del 1505.
Fratello del C. era Tommaso, secondogenito di Gino di Neri, nato a Firenze nel 1447, che fin dal 1463dava il suo nome, con il primogenito Piero, al banco della famiglia che venne più volte rinnovato negli anni successivi, ma già nel 1480sembra essere escluso dalla maggiore azienda familiare e sostituito dal terzogenito Neri. A suo nome restava intestata una compagnia di arte della seta di cui rimangono notizie non fino al 1480(Goldthwaite, p. 204), ma almeno fino al 1482(Firenze, Bibl. naz., Archivio Capponi, n. 140, cc. 77v-78);certo è che quando nel 1485 i suoi cinque fratelli, ancor vivente il padre, ristrutturarono attraverso una compagnia o fraternita i loro investimenti mobiliari, Tommaso appare ormai completamente estraneo agli interessi economici della famiglia e piuttosto volto al cursum honorum, anche se dopo l'inizio del 1500 "visse oscuro fino al giorno della sua morte, il 19 sett. 1528"(Litta). Non vennero però per questo a cessare i suoi rapporti con i fratelli. A lui scriveva da Parigi nell'agosto del 1498Neri dandogli notizie politiche. Fu probabilmente Tommaso a raccomandare al fratello Neri di operare a favore di Ludovico il Moro, minacciato dall'invasione francese, se è vero che il Sanuto registra lettere di Tommaso pervenute a Lucca nel febbraio 1499in cui si esprimeva il timore che Alessandro VI e il re di Francia tramassero di "far la Signoria di Venezia signora de Italia" (II, col. 497).ALucca Tommaso risiedeva, come oratore di Firenze, nel settembre del 1499quando dopo la sconfitta fiorentina sotto le mura di Pisa, la casa del gran maestro dell'Altopascio (suo parente, il protonotaio Guglielmo Capponi), in cui abitava, fu presa a sassate e deturpata con scritte ingiuriose (Arch. Stato di Lucca, ConsiglioGenerale, n. 24, p. 218).
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Mediceo av. il Principato, f. XLI, n. 326 (il C. a Pierfrancesco de' Medici, da Avignone, 29 dic. 1489);f. LXXII, n. 12(17apr. 1490:Tommaso da Firenze), n. 93 (15sett. 1485:Id. da Firenze), n. 87 (1485: Id. da Firenze); f LXXV, n. 154 (s. d.: Id.); f LXXVI, nn. 9, 17, 33, 48, 57, 126, 138 (1489-90: Id., da Roma e da Firenze); f LXXXIX, n. 221 (1489:Id. da Firenze); Ibid., Fondo Capponi, n. 55: "Libro di Neri e Alessandro Capponi e C. di Lione", passim; Ibid., Notarile Antecosimiano, B 1063, I, c. 4v;II, c. 30;Firenze, Bibl. naz., Archivio Capponi, n. 2, passim (per il C.); n. 140, cc 77b-78(Tommaso); Arch. di Stato di Pisa, Gabelladei contratti,Comune B, n. 20, c. 164; n. 46, cc. 42, 86;Arch. di Stato di Lucca, ConsiglioGenerale, n. 24, p. 618(Tommaso);M.Sanuto, Diarii, Venezia 1879-1894, II, coll. 199, 497; III, coll. 386, 422, 1518;H. de Charpin Feugerolles, LesFlorentins à Lyon, Lyon 1893, p.44;E. Picot, Les Italiens en France au XVIe siècle, Bordeaux 1901-1918, p.106;M.Del Piazzo, Protocollidel carteggio di Lorenzo il Magnifico, Firenze 1956, pp. 362 (per il C.), 259, 301, 397, 402, 438, 498 (per Tommaso); R. A. Goldthwaite, Private wealth in Renaissance Florence - A study of four families, Princeton 1968, pp. 188, 196-99, 204, 208, 214, 218; P. Litta, Le fam. cel. ital., s.v. Capponi, tavv. XII, XV.