Cariero, Alessandro
, Letterato padovano (seconda metà del sec. XVI). Nel 1579 a Siena ebbe modo di leggere le opere manoscritte del Bulgarini, che utilizzò poi ampiamente nel suo Breve et ingenioso discorso contra l'opera di D. (Padova 1582). Le accuse mosse a D. erano le solite: inosservanza dei precetti aristotelici, uso di metafore troppo meccaniche e plebee e di parole oscene e disoneste. La priorità del Bulgarini venne presto attestata e difesa. Dí qui la conversione del C. da antidantista a a dantista. Con l'opera Apologia di Mons. A. C. padovano contra le imputationi del Sig. Belissario Bulgarini sanse. Palinodia del medesimo Cariero, nella quale si dimostra l'eccellenza del poema di D. (Padova 1583) il C. intese liberarsi dall'accusa di plagio, tentando di documentare che la sua prima opera era già abbozzata nel 1577, due anni prima cioè dell'incontro col Bulgarini, a dispetto del quale ora affermava l'eccellenza del genio di D., rovesciando la prospettiva del Breve et ingenioso discorso e quindi sostenendo che: il poema non è sogno; il poema " è di vera vertù Christiana "; D. " disputa di cose naturali, humane, et divine, mediante i luoghi, et le persone ch'egli introduce, non ad ostentazione di dottrina, ma con quella imitatione, che fa l'huomo degno del nome di poeta "; e infine che D. " per abbellire i suoi concetti ha usato universalmente quella scelta, et quella dispositione di parole, che a ciascuna cantica, et luogo per luogo si conveniva ". Le argomentazioni erano però piuttosto fragili, tanto che furono agevolmente contestate dal Bulgarini nella Difesa di B.B. in risposta all'Apologia e Palinodia di Mons. A.C. (Siena 1588).
Bibl. - M. Barbi, La fortuna di D. nel secolo XVI, Pisa 1890, 61-76; A. Vallone, Aspetti dell'esegesi dantesca nei secoli XVI e XVII attraverso testi inediti, Lecce 1966, 150-154.
Enzo Esposito