CARINA, Alessandro
Nacque a Firenze il 1ºluglio 1808 da Ferdinando, impiegato presso la corte borbonica del cessato Regno d'Etruria, e da Dionisia Orlandini. Successivamente la famiglia si trasferì a Roma, sempre al servizio dei Borbone-Parma, e nel 1817, quando Maria Luisa insieme con l'infante Carlo Ludovico prese possesso di Lucca, andò a risiedere in questa città. Qui il C., compiuti gli studi liceali, frequentò la facoltà di medicina e, segnalato al duca per la sua perizia nelle scienze naturali, fu nominato nel 1825 apprendista, poi aiutodirettore e infine, nel 1834, direttore del Museo di scienze naturali. Conseguita nel 1833 la laurea in medicina, aveva frattanto soggiornato per breve tempo a Parigi, per un corso di perfezionamento presto interrotto per motivi di salute. A Lucca il C. ebbe altri incarichi: nel 1837 divenne medico delle carceri, nel 1838 direttore delle terme di Bagni di Lucca e medico della casa reale. In quest'ultima veste fu più volte al seguito di Carlo Ludovico nei suoi frequenti viaggi all'estero, allargando la propria cultura professionale, visitando musei, ospedali, stabilimenti termali, e stringendo rapporti di amicizia con molti scienziati. Nel 1841 venne insignito dal duca della croce di S. Lodovico e nel 1842 fu nominato cavaliere dell'Ordine di S. Giorgio di Parma.
Quando nel 1847 il ducato di Lucca fu ceduto alla Toscana, il C. venne confermato dal governo granducale nel suo posto di direttore delle terme lucchesi, allora considerate tra le più celebrate d'Europa e frequentate da una vasta e nobile clientela. In seguito ebbe altri incarichi: insegnante di storia naturale nel liceo di Lucca, nel 1849 fu nominato membro della commissione incaricata di esaminare, anche da un punto di vista igienico-sanitario, il problema della coltivazione del riso nella pianura fra il monte Quiesa e Viareggio. Nel 1858 fu nominato commendatore dell'Ordine di S. Stefano. Nel 1859, dopo la rivoluzione toscana e la riforma degli studi, il C. fu collocato a riposo, ma venne incaricato dal municipio lucchese di insegnare storia naturale nell'istituto per farmacisti fin quando, nel 1873, questo venne soppresso.
La sua opera di illustratore delle terme lucchesi iniziò nel 1861 con l'articolo Cenno sugli stabilimenti balneari dei Bagni di Lucca, apparso sulla Gazzetta medica italiana, cuiseguirono nello stesso anno e in quello successivo altre brevi note nelle quali egli sosteneva l'opportunità che le terme venissero rinnovate a cura e a spese dello Stato, anche in considerazione del fatto che esse, ceduti alla Francia i celebri bagni di Aix, nella Savoia, dovevano essere considerate le migliori d'Italia. Nel 1863 pubblicò a Firenze Delle condizioni fisiche, meteorologiche e igieniche del territorio dei Bagni di Lucca, che si inserisce in quel filone dei trattati sui Bagni di Lucca che ebbe inizio nel sec. XIV con Gentile da Foligno e Ugolino da Montecatini, con Blanchello faentino, il lucchese Matteo Bandinelli, Giovanni Michele Savonarola e altri. Questo scritto costituì poi la prima delle quattro parti in cui il C. distribuì l'opera sua di maggior mole e interesse: Dei Bagni di Lucca. Notizie topografiche, storiche e mediche (Firenze 1866), il libro più informato che sino ad oggi sia stato scritto sull'argomento, con largo uso di documenti inediti, alcuni dei quali pubblicati nelle note. L'opera, anche se troppo appesantita dalla eccessiva prolissità, ebbe larga diffusione e contribuì a richiamare l'attenzione degli organi governativi sui problemi delle terme, la cui clientela andava sempre più assottigliandosi con grave danno per l'intera comunità.
Nel 1867il C. dette alle stampe a Lucca, con intenti divulgativi, L'Indicatore topografico e medico dei Bagni di Lucca, una specie di estratto dell'opera maggiore (con aggiunte fu ristampato a Lucca nel 1875 e 1876). Frattanto nel 1869 in un altro opuscolo, Dei nuovi bagni di vapore presso il Bagno Caldo (Lucca), il C. aveva illustrato i pregi della sistemazione data dall'amministrazione provinciale alla grotta a vapore naturale ("stufa"), ubicata nello stabilimento del Bagno Caldo (trad. in francese, fu stampato a Bucarest nel 1870).Appassionato ricercatore nell'Archivio di Stato cittadino, il C. pubblicò a Lucca nel 1871le Notizie storiche sul contado lucchese e specialmente sulle valli della Lima e dell'Alto Serchio, che ìn appendice recavano gli statuti della vicaria di Val di Lima del 1553 e del 1576, e quello della comunità di Corsena del 1612 (precedentemente soltanto lo statuto della comunità di Montefegatesi era stato edito a Lucca nel 1869 a cura di G. Del Chiappa).
Mantenendo sempre l'incarico di direttore delle terme, nel 1874 il C. curò la pubblicazione di un catalogo delle piante della regione appenninica e lucchese redatto, dietro sua esortazione, dal botanico americano A. B. Archbald; frattanto preparava un'opera di vasto impegno, L'uomo preistorico, la cui prima parte vide la luce a Lucca nel 1880.
Postuma apparve (Lucca 1881)una seconda edizione, che comprendeva due capitoli incompiuti sugli aborigeni in genere, e in particolare su quelli della penisola italiana. Avrebbe dovuto completare l'opera, nelle intenzioni del C., uno studio sui più antichi abitatori della provincia di Lucca, specialmente di quelli delle vallate dell'alto Serchio.
Il C. morì presso Bagni di San Giuliano (Pisa) il 9 giugno 1881.
Fonti e Bibl.: Epistolario di G. Modena, a cura di T. Grandi, Roma 1953, ad Indicem; G. Arrighi, Lettere ined. di G. Modena nell'archivio del Comune di Lucca, Pisa 1964, pp. 104-110; C. Minutoli, Notizie storiche sul contado lucchese…, in Arch. stor. ital., s. 3, XIV (1871), 5, pp. 298-307; C. Gianni, Della vita e degli scritti del professore A. C., Lucca1899; D. Corsi, G. Modena a Lucca nel 1840, Pisa1965.