CASTELLI, Alessandro
Pittore, nato a Roma nel 1811, morto ivi nel 1892. A Roma cominciò lo studio dell'arte presso lo zio Simone Poncardi e nella calcogtafia camerale, dove si conserva una caratteristica raccolta di diciannove rami da lui incisi: i Principii del paesaggio. A quarant'anni, forse disturbato dal governo pontificio, lasciò Roma, né vi tornò se non nel 1870, dopo aver visitato Francia, Germania, Inghilterra. Delle sue opere, tutte rappresentazioni di paesi, molte si trovano a Parigi, ove egli lavorò anche per Napoleone III alla fine dell'Impero. Fra i suoi paesaggi, non d'impressione ma di componimento, oltre il Dio Pan e la Morte di Plinio, che trae il titolo dall'episodio figuratovi in minuscole proporzioni nel fondo (Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna), ricordiamo quello che si reputa suo capolavoro, La fonte della Nera, nel quale la cifra, ormai affermatasi per insistenza in gran numero di tele, spadroneggia meno, e l'aria e l'acqua sono trasparentissime, e gli alberi sono meno impastati del solito. Il C. dipinse, o meglio, compose con qualche monotonia, ma nobile sempre e personale.
Bibl.: A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani viventi, Firenze 1889; A. M. Bessone Aureli, Diz. dei pittori italiani, Città di Castello 1915; A. Colasanti, La Gall. naz. di arte moderna in Roma, Milano-Roma s. a.