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CRUTO, Alessandro

di Umberto D'Aquino - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)
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CRUTO, Alessandro

Umberto D'Aquino

Nacque a Piossasco (Torino) il 21 maggio 1847 da Giacomo e Giuseppa Bruno, entrambi di modeste origini. Terminate le elementari presso le scuole del paese, fu mandato dai genitori a Torino per proseguire gli studi. In questa città non rimase a lungo, perché il tipo di studi scelto per lui dai genitori - la scuola professionale di architettura - non suscitava in lui grandi entusiasmi. Ritornato al paese natale, si mise ad aiutare il padre, capomastro edile. In quel periodo leggeva libri di fisica e di chimica e fantasticava sulla possibilità di ottenere la cristallizzazione del carbonio in modo tale da produrre diamante. Con l'aiuto dei risparmi della madre il C. poté acquistare un compressore di gas e alcuni macchinari che sistemò in uno scantinato. Dopo una lunghissima serie di esperimenti riuscì, nel 1874, ad ottenere del carbonio puro riscaldando ad alta temperatura dell'etilene. Il procedimento da lui seguito era piuttosto semplice. In un piccolo forno era collocato un tubo di ferro che aveva all'interno un tubo di porcellana, nel quale veniva fatta scorrere dell'etilene sotto pressione; dopo alcune ore la parete interna del tubo di porcellana si ricopriva di una sottile guaina di carbonio che aveva l'aspetto di una lamina lucente ed omogenea e che poteva essere facilmente distaccata.

Nel 1879 Galileo Ferraris, scopritore del campo magnetico rotante, teneva a Torino una serie di conferenze per divulgare i progressi dell'elettricità. In una di queste conferenze, parlando dell'illuminazione elettrica e delle esperienze di Edison, affermò che la lampada ad incandescenza aveva scarse probabilità di successo a causa delle difficoltà di trovare un filamento capace di resistere alle alte temperature. Edison infatti, che aveva cominciato i suoi esperimenti con filo di cotone carbonizzato, era riuscito, dopo una lunga serie di prove e con l'aiuto di numerosi collaboratori, ad individuare nella fibra di bambù un materiale meno fragile per il filamento della lampada: questa soluzione, raggiunta in quel periodo, era ancora da sottoporre a verifiche e perfezionamenti.

Il C. ebbe modo di assistere a queste conferenze e, tornato a Piossasco, cominciò a pensare che le sue guaine, con opportune modifiche, potevano essere impiegate come filamento delle lampadine elettriche. Per fare questo, aveva bisogno di apparecchi e attrezzature ben diversi da quelli che aveva sistemato nello scantinato di casa. Si rivolse allora, a Torino, al professore universitario Naccari e. dopo molte insistenze, ottenne il permesso di servirsi del laboratorio di fisica dell'università. Ben presto riuscì a realizzare una lampadina elettrica con filamento di carbonio puro. Il filamento veniva ottenuto partendo da fili di platino del diametro di qualche centesimo di millimetro che, curvati secondo la forma desiderata, erano introdotti in un'ampolla di vetro piena di etilene. Facendo passare la corrente elettrica attraverso il filo di platino, si sviluppava del calore che provocava la decomposizione dell'etilene, con deposito di un velo sottile e duro di carbonio sul filo. Era il 5 maggio 1880 e il C., coi suo filamento resistente e dal buon rendimento luminoso, anticipava di circa otto anni Edison. In quel tempo però il nome dell'inventore americano era sulla bocca di tutti: egli infatti era riuscito, senza difficoltà, a costituire una società che si occupava della pubblicizzazione e dello sfruttamento industriale del suo prodotto. Per questo motivo il C. non riuscì a richiamare l'attenzione sulla sua invenzione. Tuttavia, alla fine del 1881, ebbe la possibilità di fare un confronto pubblico tra la sua lampadina e quella di Edison, confronto che si risolse largamente a suo favore.

Cominciò allora a godere di una certa notorietà nell'ambito della provincia di Torino; ciò gli permise di ottenere un finanziamento di 8.000 lire al fine di costituire una società che sfruttasse industrialmente l'invenzione. Nel 1882 il C. aprì una prima fabbrica poco più di un'officina, nel paese natale. Il 6 maggio 1883 pur con tali mezzi limitati egli illuminò con le sue lampadine le strade di Piossasco, dopo aver brillantemente risolto il problema della distribuzione della corrente. All'Esposizione di Torino del 1884 le lampade del C. ebbero un'accoglienza trionfale, essendosi dimostrate superiori a quelle di Edison per durata e rendimento luminoso. Subito dopo il suo trionfo il C. trasferì la fabbrica ad Alpignano, in locali più spaziosi. Questa fabbrica fu per molti anni l'unica in Italia e continuò a funzionare fino a poco dopo la prima guerra mondiale, quando cessò l'attività per difficoltà finanziarie. Nel frattempo il C., che non era riuscito ad amministrare saggiamente la sua fama, era morto, quasi dimenticato, il 15 dic. 1908 a Torino.

Bibl.: F. Savorgnan di Brazzà, Da Leonardo a Marconi, Milano 1933, pp. 225-232; A. Mondini, Storia della tecnica, III, Torino 1977, pp. 427 s.; Grande Diz. enciclopedico UTET, Torino 1968, sub voce.

Vedi anche
Thomas Alva Edison Inventore statunitense (Milan, Ohio, 1847 - West Orange 1931), uno dei più grandi della storia. Autore di alcune delle invenzioni fondamentali della fine del 19° secolo, come la lampada a incandescenza e la registrazione del suono, ha anche introdotto quella che oggi si chiama ricerca e sviluppo, cioè ... Swan, Sir Joseph Wilson Elettrotecnico (Sunderland 1828 - Warlingham 1914), uno dei pionieri dell'illuminazione elettrica; riuscì, come Th. Edison, a produrre (1871-81) lampade a incandescenza su scala industriale. Ideò il tipo di zoccolo per lampadine elettriche con attacco a baionetta che porta il suo nome. Contribuì anche ... Ferràris, Galileo Ferràris, Galileo. - Ingegnere e fisico (Livorno Vercellese, od. Livorno Ferraris,1847 - Torino 1897). Insegnò fisica tecnica al Museo Industriale di Torino, pubblicando studî di ottica geometrica e di acustica e dando quindi impulso al progresso degli studî sulle correnti elettriche alternate con ricerche ... Vittóne, Bernardo Vittóne (o Vittón o Vittóni), Bernardo. - Architetto (Torino 1702 - ivi 1770). Tra i più originali architetti del tardo barocco ed esponente di primo piano dell'architettura piemontese, realizzò, secondo criteri di leggerezza di gusto rococò, una sintesi originale delle lezioni di G. Guarini e di F. ...
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  • Cruto, Alessandro
    Enciclopedia on line
    Tecnologo italiano (Piossasco 1847 - Torino 1908). Effettuò ricerche sulla cristallizzazione del carbonio dirette a realizzare il diamante artificiale; studiò processi di arricchimento e consolidamento dei filamenti di carbone per le lampade a incandescenza, fondati sull'arroventamento dei filamenti ...
  • CRUTO, Alessandro
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Inventore, nato a Piossasco il 21 maggio 1847, morto a Torino il 15 dicembre 1908. Studiò la cristallizzazione del carbonio con il fine della produzione del diamante, e riuscì ad ottenere laminette di carbonio dure e sottili, che pensò di applicare all'illuminazione elettrica ad incandescenza. Nel 1880 ...
Vocabolario
alessandrite
alessandrite s. f. [dal nome dello zar Alessandro I di Russia (1777-1825)]. – In mineralogia, varietà di crisoberillo, di colore verde smeraldo a luce naturale, rosso violaceo a luce artificiale, molto ricercato come gemma. In commercio,...
alessandrismo
alessandrismo s. m. – Antico indirizzo filosofico che prende il nome da Alessandro di Afrodisiade (2°-3° sec. d. C.), uno dei maggiori interpreti del pensiero aristotelico, noto soprattutto per la sua elaborazione della dottrina dell’intelletto....
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