ALESSANDRO da Ales
Diplomatico cappuccino del sec. XVII; conterraneo del p. Giacinto da Casale, essendo nato ad Alice nel Monferrato, lo seguì nel 1621 in Germania con alcuni altri confratelli per coadiuvarlo nelle missioni politico-religiose connesse con la guerra dei Trent'anni. Nel 1623 A., da Bruxelles, per incarico del p. Giacinto e con credenziali del nunzio Guidi di Bagno, si recò in Inghilterra in abiti civili e col nome fittizio di Francesco Rota allo scopo di intavolare trattative per regolare la controversia fra Massimiliano di Baviera e Federico V, genero del re inglese e già elettore palatino, recentemente privato dell'elettorato a favore del primo, per osservare le condizioni dei cattolici e per sondare l'animo di Giacomo I verso la Chiesa di Roma. Il re, desideroso di evitare l'ostilità dei cattolici, accolse benevolmente A., dichiarandosi ben disposto verso i sudditi cattolici ed auspicando da parte di Roma l'invio di un rappresentante segreto al quale essi fossero soggetti; si disinteressò invece della questione dell'educazione cattolica dei figli del Palatino, intento solo a raggiungere un accordo utile con la S. Sede. Di ritorno dall' Inghilterra A. si recava all'Aia, ove otteneva da Federico, ivi rifugiatosi, buoni affidamenti per un'eventuale educazione cattolica dei figli; quindi si portava a Monaco ed infine a Roma, dove riferiva al cardinale Francesco Barberini i risultati della missione svolta ad insaputa della segreteria di stato, fornendo dati ed osservazioni sulle condizioni dei cattolici in Inghilterra. Raggiunto il p. Giacinto a Parigi, rimase colà sino al 1627, collaborando con l'agente bavarese nelle trattative segrete con la Francia e recandosi più volte a Monaco, specie in occasione dei viaggi dell'inviato francese Marcheville.
Dopo la morte del p. Giacinto (gennaio 1627), continuò nell'attività diplomatica a favore di Massimiliano di Baviera, restando prevalentemente in Germania, a Monaco e a Bonn, sino all'estate del 1629, riferendo frequentemente a Roma al cardinale Barberini quanto veniva compiendo e conoscendo. Già sul punto di ritirarsi dalle trattative diplomatiche, doveva nel 1630 nuovamente recarsi in Inghilterra ancora per la questione del Palatinato v. presso il re Carlo I, del quale acquistava la fiducia; tornato, dopo un intermezzo viennese, a Londra due anni dopo e portatosi poi in Spagna intermediario nelle pendenze fra le due Corone, nel 1633 appoggiava caldamente a Roma la missione dello scozzese Roberto Douglas, inviato dalla regina, per un accordo fra S. Sede ed Inghilterra, la nomina di un cardinale inglese e l'invio di un agente papale, istanze da A. già avanzate alcuni anni prima. Ritenuto troppo zelante sostenitore della causa inglese - nel corso del 1634 era indicato dall'Inghilterra quale persona gradita per una missione circa la questione del giuramento - fu inviato nel febbraio 1634 a Vienna presso l'imperatore per trattare per conto della S. Sede la pace fra l'Impero, la Spagna ed i principi tedeschi. Rimase in Germania certamente sino al 1636, in regolare corrispondenza con Roma; in seguito non si hanno altre notizie di lui.
Fonti e Bibl.: Lettere di A. al cardinale F. Barberini si trovano nella Bibliot. Apostolica Vaticana, mss. Barb. Lat.7048, 7049, 7050, 7051; lettere del card. Barberini all'A., ibid., mss. Barb. Lat.6259, 6260, 7086, 7087. Docc. sulle trattative in Inghilterra, ibid., ms. Barb. Lat.8656, e in Aix-en-Provence, Bibliothèque Melane, 249 (212), ff.146-152; Bullarium Ord. FF. Min. S. Francisci Cap.,III, Romae 1745, pp. 248-250; B. de Meester, Correspondance du nonce G. F. Guidi di Bagno (1621-1627),2 voll., Bruxelles-Rome 1938, passim;Rocco da Cesinale, Storia delle missioni dei cappuccini,II, Roma 1872, p. 567;Venanzio da Lagosanto, Giacinto Natta da Casale,Milano 1886, pp. 286 ss.; W. Goetz, Die Politik Maximilians I. von Baiern und seiner Verbündeten 1618-1651,Leipzig 1909-1942, passim;Id., Pater Hyacinth,in Historische Zeitschrift,CIX (1912), pp.. 101-128 F. Cuthbert, The Capuchins. A Contribution to the History of the Counìerreformation,II, London. 1928, p. 303; Davide M. da Portogruaro, Il p. Giacinto dei co. Natta da Casale,Venezia 1929, passim;G.Albion, Charles I and the Court of Rome,Louvain 1935, p. 111-142 e passim;G.Crisostomo da Cittadella, P. Giacinto Natta da Casale Ord. Min. Cap. nella sua predicazione,Verona 1948, passim.