Alessandro di Abingdon
Scultore attivo a Londra tra la fine del sec. 13° e gli inizi del 14°; insieme a Guglielmo Torel e Guglielmo d'Irlanda fu una delle figure più rappresentantive della scultura inglese del tardo Duecento.
Le vicende della carriera di A., sempre definito imaginator, attestano la tendenza, propria di quegli anni, alla specializzazione delle arti che portò alla costituzione di équipes di artisti contemporaneamente attive nello stesso cantiere; ciò costituì senza dubbio uno dei fattori più importanti della rapida diffusione di innovazioni stilistiche nei vari campi dell'arte, caratteristica del decorated style.
I primi incarichi di A., noti attraverso documenti di archivio, sono, nell'ordine, le due memoriae della regina Eleonora - contenenti l'una le viscere (Lincoln, cattedrale, Lady Chapel) e l'altra il cuore (Londra, chiesa dei Domenicani o Blackfriars) - e le immagini della stessa regina su due delle dodici croci che segnavano le tappe del corteo funebre fra Harby e Westminster, cioè quelle di Charing e di Waltham. Tutte queste opere facevano parte del grandioso insieme di monumenti funerari con cui il re Edoardo I volle commemorare la prima moglie, Eleonora di Castiglia, morta nel novembre del 1290. Il fatto che la maggioranza di queste croci venisse affidata a scultori e tagliapietre di Londra dimostra l'importanza delle botteghe londinesi prima della chiusura di fatto delle officine reali nel 1297 e la conseguente dispersione di molti artigiani nelle province.
Per l'urna contenente il cuore della regina Eleonora nella chiesa dei Domenicani, dove era probabilmente collocata nella Lady Chapel sul lato settentrionale del coro, A. fornì i modelli in cera di tre piccole statue che vennero poi fuse da Guglielmo di Suffolk; non si sa cosa esse rappresentassero, ma nel 1290-1291 all'orafo Adamo furono pagate sei sterline, tredici scellini e quattro pence per la figura di un angelo destinato a custodire il cuore della regina. Per questa tomba A. fornì anche un panno dipinto e una struttura in ferro da collocare intorno al sepolcro. Tutte queste opere erano già scomparse quando, verso il 1550, fu demolito il complesso dei Blackfriars.
I due più importanti monumenti funebri eretti in memoria della regina Eleonora nella cattedrale di Lincoln e nell'abbazia di Westminster, fra il 1291 e il 1294, erano probabilmente simili. Il primo venne distrutto nel 1644, ma è noto da un disegno del 1641 di Sir William Dugdale (Age of Chivalry, 1987, p. 366). Allo scultore Guglielmo Torel erano state affidate le due statue in bronzo dorato della regina, evidentemente basate sullo stesso modello, poste sopra la cassa in marmo di Purbeck. A., con Dymenge di Legeris, scolpì invece il sarcofago in marmo di Lincoln, per il quale ricevette venticinque sterline, mentre Ruggero di Crundale ebbe una sterlina, sedici scellini e otto pence per la fornitura del materiale. Al fratello maggiore di Ruggero, Riccardo, era stata affidata l'urna di Westminster.
Le sette immagini scolpite da A. al prezzo di cinque marchi l'una per la croce di Charing - che venne a costare più del doppio della più costosa fra le altre croci, quella di Cheapside - sono perdute, ma il fatto che il lavoro gli venisse affidato prova che egli era considerato lo scultore più importante di Londra. Le uniche opere sicuramente di sua mano conservatesi sono le tre statue di Eleonora per la croce di Waltham; benché assai deteriorate, tanto che a una di queste in epoca vittoriana venne sostituita la testa, esse rivelano ancora, nelle pose elegantemente flessuose, nelle vesti dai ritmi distesi, animate da un ricco gioco di pieghe e nei volti sereni e aristocratici, la tendenza all'idealizzazione presente anche nelle statue in bronzo di Guglielmo Torel, in contrasto con i panneggi nervosi e mossi delle sculture di Guglielmo d'Irlanda nella croce di Hardingstone (Northampton).
Lo stile di A. può essere riconosciuto anche in due opere dell'abbazia di Westminster, per le quali manca documentazione di archivio: la tomba di Aveline di Lancaster (m. 1273) e quella di Edmondo Crouchback (m. 1296). La figura di Aveline e le donne piangenti sulla tomba del conte di Lancaster presentano lo stesso stile ricercato nella resa delle vesti delle sculture della croce di Waltham, con identica misura e dignità nelle pose. Tali caratteristiche si trovano anche in statue femminili nella cattedrale di Chichester e ad Aldworth (Berkshire) e nella statuaria assai danneggiata della tomba del vescovo Guglielmo di Luda nella cattedrale di Ely.A. realizzò con certezza statue anche fuori Londra: nel 1312 sottoscrisse infatti un contratto con il parroco della chiesa di Stanwell, nel Middlesex. Era ancora vivo nel 1316-1317, quando stringeva rapporti di collaborazione con Michele di Canterbury, l'architetto più influente dell'epoca, e con Guglielno di Hoo, entrambi già attivi anche nei monumenti funebri di Eleonora.
Bibliografia
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