FORTUNA, Alessandro
Nacque probabilmente nel 1596, secondo quanto documentato dal Registro dei morti della parrocchia romana dei Ss. Apostoli.
Il F. e la moglie risiedevano nella parrocchia dei Ss. Vincenzo e Anastasio. Nel Registro dei matrimoni del 1612 (f. 31r) in quella stessa parrocchia il 12 maggio è registrato il matrimonio tra un "Alexandrus fortunatus Ananiensis Artegianus" e "D. Victoria mulanrana citella". Testimone di Alessandro un "Crescentius ananiensis". Alcuni dati rendono difficoltosa l'identificazione del F. con "Fortunatus": l'età, la qualifica, la leggera variazione del cognome e l'aggettivo "ananiensis". Stando al documento l'artista al momento del matrimonio avrebbe avuto circa sedici anni, età da considerare precoce, ma forse all'epoca accettabile. Per quanto riguarda la qualifica di "artegianus" potrebbe essere connessa a un uso generico dell'aggettivo, in considerazione della giovane età del pittore; anche la leggera variazione del nome non risulta estranea all'uso dell'epoca, pur non permettendo un'identificazione certa della persona. L'aggettivo "ananiensis" indica l'origine di Fortunatus, che evidentemente non risulta essere romana, mentre il F. nel documento che ne attesta la morte è definito "pictor romanus". Pur trattandosi forse di una località nei pressi di Roma (ma non Anagni da cui "Anagninus") è forse esagerato ipotizzare un allargamento del termine "romanus" fino a territori limitrofi, a meno che il giovane pittore non fosse divenuto cittadino romano dopo il matrimonio. Tutti questi elementi contribuiscono a sospendere il giudizio sul documento in attesa di dati più precisi.
Per quanto riguarda l'attività artistica del F. ci dobbiamo affidare alla testimonianza del Passeri. Questi lo ricorda impegnato, con G.B. Viola, nella decorazione della sala di Apollo nella villa Aldobrandini di Frascati, affidata a Domenico Zampieri detto il Domenichino tra il 1616 e il 1618.
Il legame tra lo Zampieri e il F. non si ferma ai dipinti di Frascati. Il Passeri, ricorda che il F. realizzò nella chiesa di S. Lorenzo in Miranda una Annunciazione della Vergine. Secondo lo Strinati (1982, p. 19) il F. lavorò, con straordinaria abilità tecnica, su un disegno del maestro, a dispetto della testimonianza del Passeri che considera l'opera interamente autografa. Tuttavia la sicurezza con cui il suo biografo gli ha attribuito l'opera e il fatto che al F. fosse stata concessa una notevole libertà nella realizzazione degli affreschi Aldobrandini portano a mettere in discussione la dipendenza della tavola di S. Lorenzo in Miranda dal Domenichino, che probabilmente subentrò al F. nei lavori della chiesa soltanto dopo la morte di quest'ultimo realizzando la Madonna con Bambino e santi nell'altare della prima cappella di sinistra (Mocci, in Classicismo e natura, 1996). Allo stesso periodo è da riportare il dipinto attribuito al F. dallo Strinati (1978) raffigurante Sansone distrugge il tempio, conservato nella Galleria Pallavicini di Roma.
La tela, citata negli inventari settecenteschi con l'attribuzione alternativamente al Domenichino e a L. Carracci, è riportata alla cerchia del Carracci con la partecipazione di allievi del Domenichino da Zeri (1959). L'attribuzione al F., lasciando perplesso lo Spear (1982) che esclude l'opera sia dal catalogo dello Zampieri sia da quello del giovane aiutante, avrebbe bisogno di prove documentarie a conferma delle innegabili tangenze stilistiche nei particolari dello sfondo.
Il F. morì a Roma il 6 ag. 1623 a soli ventisette anni, lasciando la moglie e la madre; il Passeri dirà che se "non moriva così presto si sarebbe avanzato a gran segno" (1772, p. 47).
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio storico del Vicariato, Parrocchia Ss. Apostoli, Registro dei morti, IV, 1621-1623, f. 32r; G.B. Passeri, Le vite de' pittori, scultori ed architetti che hanno lavorato in Roma…, Roma 1772, pp. 12, 46 s.; L. Lanzi, Storia pittorica dell'Italia…, II, Firenze 1834, p. 142; L. Serra, Domenico Zampieri detto il Domenichino, Roma 1909, pp. 17, 120; F. Zeri, La Galleria Pallavicini in Roma, Firenze 1959, pp. 80 s., n. 117; C. D'Onofrio, La villa Aldobrandini di Frascati, Roma 1963, pp. 128-135; L. Salerno, A Domenichino series at the National Gallery. The frescoes from the villa Aldobrandini, in The Burlington Magazine, CV (1963), pp. 194-204; C. Strinati, Ricerche in Umbria, I, Pittura del Seicento e Settecento di V. Casale, G. Falcidia, F. Pansecchi, e B. Toscano, in Antologia di belle arti, II (1978), p. 158; Id., La chiesa di S. Lorenzo in Miranda, in Boll. della Unione storia e arte, XXV (1982), pp. 13-23; R.E. Spear, Domenichino, New Haven-London 1982, pp. 100 s., 197-200 (con bibl.); Classicismo e natura (catal. Roma), Milano 1996, pp. 169 s.; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, p. 23.