Figlio (Pietroburgo 1845 - Livadia, Crimea, 1894) di Alessandro II, chiamato improvvisamente al trono il 13 marzo 1881 dalla morte violenta del padre, subì l'influenza dell'antico precettore, il reazionario B. Pobedonoscev, e annullò con misure restrittive gli effetti delle riforme paterne. Tentò pure la russificazione della Finlandia, della Polonia e dei paesi baltici. Cessato l'afflusso di capitali tedeschi, sostituiti dai francesi, A. si avvicinò sempre più alla Francia, gettando le basi della Duplice Alleanza, mentre l'espansione russa in Asia (ferrovie dal Caspio a Samarcanda, Taškent e Kašgar, 1881; Transiberiana, 1891) acuiva con l'Inghilterra un dissidio appena attenuato dai vincoli familiari: A. e il principe di Galles (poi re Edoardo VI) erano cognati, avendo sposato due figlie di Cristiano IX di Danimarca. Desideroso di espandere sempre più l'influenza russa, avversò le prime imprese coloniali italiane in Abissinia.