KRAUS, Alessandro
Nacque il 12 ott. 1853 da Alexander e Maria Carolina Maddalena Papini a Firenze, dove il padre si era stabilito dalla nativa Francoforte sul Meno, dopo aver preso la cittadinanza della Repubblica di San Marino.
L'omonimia fra padre e figlio può talvolta portare a confondere l'attività dei due Kraus, che furono entrambi pianisti e musicologi, oltre che importanti collezionisti di strumenti musicali, alcuni dei quali di straordinaria rarità; tuttavia, gli scritti lasciati dal K. si distinguono sia per il maggiore spessore e rigore scientifico, sia per l'apertura verso le culture musicali di tutto il mondo, apertura per la quale il K. viene considerato un vero precursore dell'etnomusicologia.
A partire dal 1875 il K. si adoperò per arricchire la collezione di famiglia con strumenti musicali extraeuropei e nel giro di soli tre anni essa raggiunse il numero di oltre 500 esemplari, tanto da costituire un vero e proprio museo: agli antichi strumenti europei (già raccolti dal padre) si affiancavano oggetti sonori e testimonianze delle più varie culture musicali, grazie alle quali veniva superata la visione eurocentrica consueta agli studi dell'epoca. La collezione fu, nel 1878, all'Esposizione universale di Parigi, dove la personalità del giovane K. ebbe modo di risaltare, presentandovi il suo volume La musique au Japon - prima monografia scritta da un occidentale sulla musica giapponese, che ottenne la medaglia d'oro nella classe di concorso dedicata alla musica - ed entrando in contatto con alcuni importanti musicisti, musicologi e organologi come A. Pougin, A.-G. Chouquet, F.-A. Gevaert, V.-C. Mahillon e A. Rubinstein. Gli strumenti giapponesi della collezione Kraus furono esposti anche a Firenze, nel settembre 1878, in occasione del IV Congresso internazionale degli orientalisti, per il quale i Kraus organizzarono nella loro villa fiesolana un "concerto etnografico" che fece risaltare agli occhi di un pubblico internazionale la pionieristica funzione rivestita dal K. nella prima divulgazione delle musiche orientali in Occidente, in un'epoca che ancora non aveva visto la nascita dell'etnomusicologia.
Dagli anni '80 il K. coltivò di più i suoi interessi relativi all'antropologia, all'archeologia e alla geografia e fu una presenza di rilievo per accademie e società scientifiche internazionali, fra cui la Société des compositeurs de musique di Parigi, la Sociedade archeologica lusitana, l'Association internationale littéraire di Parigi, la Gesellschaft der Musikfreunde di Berlino e quella analoga di Londra, l'Associazione dei musicologi italiani, la Società geografica italiana, l'Accademia del R. Istituto musicale di Firenze e la Società italiana d'antropologia, etnologia e psicologia comparata. Fra gli interessi del K. è anche da ricordare la tutela del diritto d'autore nelle opere musicali e il suo adoperarsi affinché l'attenzione alle culture musicali dei vari popoli rivestisse un ruolo non secondario negli studi etno-antropologici e nelle descrizioni dei viaggi scientifici. Pubblicò numerosi studi su questi argomenti e partecipò a tutti i convegni internazionali degli orientalisti tenutisi in Europa tra il 1878 al 1886.
Il K. ricevette numerosi incarichi diplomatici e onorificenze: fu console del Brasile a Firenze, console generale della Repubblica di San Marino a Firenze, grande ufficiale dell'Ordine di S. Marino, commendatore dell'Ordine del Cristo e della Concezione del Portogallo, cavaliere della Rosa del Brasile e della Corona d'Italia, cavaliere della Quercia e ufficiale dell'Accademia di Francia. Oltre ai personaggi menzionati sopra, fra le sue amicizie e frequentazioni - di molte delle quali restano interessanti carteggi - ricordiamo i nomi di P. Mantegazza, P. Savio, K. von Jan, A.J. Hipkins, C. Engel, G. Grove, A. Bonaventura. Fra i musicisti che si valsero dello studio della collezione Kraus fu P. Mascagni, che per la composizione della sua opera Iris fece visita al K., rimanendo fortemente colpito sia dai suoi strumenti, sia dalle notizie che il K. gli fornì sulla musica giapponese.
Il K. morì a Fiesole il 21 maggio 1931.
Scritti: Esercizi elementari per sciogliere le dita ai pianisti, Firenze 1873; Le quattro scale diatoniche della moderna tonalità. Proposta, ibid. 1874 (2ª ed. in francese, ibid. s.d. [ma 1875]); Esercizi per acquistare e conservare l'agilità delle dita agli studiosi del piano-forte senza l'uso di alcuno strumento, ibid. 1876; Catalogue des instruments de musique anciens et modernes du Musée Kraus à Florence, ibid. 1878 (compilato insieme con il padre); La musique au Japon. 85 figures en photographie représentant les instruments japonais du Musée Kraus, ibid. 1878 (1879; 1880); La propriété artistique et musicale, Paris 1879; Relazione dell'accademico onorario commendatore Alessandro Kraus (figlio) relativa alla esecuzione del mandato di rappresentante l'Accademia al Congresso letterario-internazionale di Lisbona… 1880, in Atti dell'Accademia del R. Istituto musicale di Firenze, XIX (1881), pp. 73-84; Gli strumenti musicali degli Ostiacchi, in Arch. per l'antropologia e la etnologia, XI (1881), pp. 249-254; I vasi fischianti dell'antico Perù, ibid., pp. 465 s.; Illustrazione degli strumenti musicali portati dal prof. Mantegazza dal suo ultimo viaggio nell'India, ibid., XIII (1883), pp. 532-542; Di alcuni strumenti musicali della Micronesia e della Melanesia regalati al Museo nazionale d'antropologia e di etnologia dal dott. Otto Finsch, Firenze 1887 (estratto); Di alcuni strumenti musicali portati dall'isola di Nias dal dott. Elio Modigliani, Firenze 1888 (estratto); Museo etnografico-psicologico-musicale Kraus in Firenze, in Arch. per l'antropologia e la etnologia, XXXI (1901), pp. 271-297; Catalogo illustrato della collezione etnografica-musicale Kraus in Firenze. Sezione strumenti musicali, Firenze 1901; Appunti sulla musica dei popoli nordici. Tre tavole illustrative di strumenti della collezione Kraus. Dodici pagine di musica, Firenze 1907 (estratto); Une pièce unique du Musée Kraus de Florence, Paris 1907; The one key-boarded clavicytherium of the Kraus collection of Florence, Firenze 1910; Italianità dell'invenzione del pedale negli strumenti di corda a tastiera, dello smorzo indipendente e del pedale a spostamento di tastiera nei pianoforti. Origine del nome pianoforte, ibid. 1911.
Fonti e Bibl.: La Nazione, 6 maggio 1878, p. 3; 10 maggio 1878, p. 2; 5 sett. 1878, p. 3; 13 sett. 1878, p. 3; 23 nov. 1898, pp. 1 s.; Gazzetta musicale di Milano, 2 giugno 1878, p. 198; 7 luglio 1878, p. 245; 22 sett. 1878, p. 337; 6 ott. 1878, pp. 351 s.; Esposizione degli strumenti antichi al Trovadero [sic], in Boccherini, giornale musicale, 31 luglio 1878, p. 3; Soirée de musique orientale donnée en honneur des orientalistes réunis à Florence au IVe Congrès international… 1878, Florence s.d. [ma 1878] (programma di concerto); Atti del IV Congresso internazionale degli orientalisti… 1881, II, Firenze 1881, pp. 337, 340; Verhandlungen des 5. Internationalen Orientalisten-Congresses… 1881, I, Berlin 1881, p. 8; Atti dell'Accademia del R. Istituto musicale di Firenze, XIX, Firenze 1881, pp. 6, 70-79; Actes du VIe Congrès international des orientalistes… 1883, parte I, Leide 1884, p. 18; Berichte des 7. Internationalen Orientalisten-Congresses… 1886, Wien 1886, p. 16; F. Taylor Piggott, The music and musical instruments of Japan, London 1893, pp. X, 117-120, 142, 145, 148; O. Abraham - E. von Hornbostel, Tonsystem und Musik der Japaner, in Sammelbände für vergleichende Musikwissenschaft, a cura di C. Stumpf - E.M. Hornbostel, I, München 1922, p. 182; Arch. per l'antropologia e la etnologia, LXII (1932), pp. 167 s.; P. Mascagni, a cura di M. Morini, Milano 1964, I, pp. 317-319; I. Pizzi, Ricordi verdiani inediti (1901), in Interviste e incontri con Verdi, a cura di M. Conati, Milano 1980, pp. 336 s.; Tsuge Gen´ichi, Japanese music: an annotated bibliography, New York-London 1986, pp. 80 s.; Gli strumenti musicali e l'etnografia italiana (1881-1911), a cura di R. Leydi - F. Guizzi, Lucca s.d. [ma 1996], pp. 4, 10, 12-15, 27, 31-33; C. Lo Presti, Ethnographie musicaleed orientalismo in Francia, tesi di dottorato, Università di Bologna, 1996, pp. 99-102; A. Groos, Cio-Cio-San and Sadayakko. Japanese music-theater in "Madama Butterfly", in Monumenta Nipponica, LIV (1999), 1, p. 71; G. Manzotti, Gli strumenti musicali del conservatorio statale di musica "L. Cherubini" di Firenze dal 1863 all'attuale convenzione interministeriale, in Il Museo degli strumenti musicali del conservatorio "L. Cherubini", a cura di M. Branca, Livorno 1999, pp. 12-17; E. Negri - D. Sestili, "La musique au Japon" (1878) di A. Kraus jr. Prime osservazioni su un trattato pionieristico ritrovato, in Studi musicali, XXIX (2000), 1, pp. 215-238; E. Negri, L'Oriente in scena. Gli esotismi di due operisti toscani tra Otto e Novecento, in Firenze, il Giappone e l'Asia orientale. Atti del Convegno internazionale di studi… 1999, a cura di A. Boscaro - M. Bossi, Firenze 2001, pp. 234-237, 240, 435; D. Sestili, A pioneer work on Japanese music: La musique au Japon (1878) and its author, A. K. the younger, in Asian Music, XXIII (2002), 2, pp. 83-110; A. De Angelis, Dizionario dei musicisti, Roma 1922, pp. 268 s.; Enc. universal ilustrada euro-americana, XXVIII, parte II, Barcelona 1926, p. 3522; Illustriertes Musik-Lexikon, a cura di H. Abert, Stuttgart 1927, p. 249; Riemanns Musik Lexikon, p. 949; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 784.