LUSTIG, Alessandro
Patologo, nato a Trieste il 5 maggio 1857. Si laureò nel 1882 a Vienna (e poi in Italia) dove nel 1881 aveva fondato il primo Circolo accademico italiano fra gli studenti delle terre irredente. Fu "istruttore" a Vienna nell'Istituto di fisiologia di E. v. Brücke; nel 1882 assistente in quello di Innsbruck; dal 1884 al 1886 lavorò in alcuni istituti biologici di Víenna. Ottenne nel 1887 la libera docenza in patologia generale a Torino; nel 1890 fu nominato professore di patologia generale e direttore del laboratorio annesso all'Istituto dì studî superiori e di perfezionamento a Firenze, dove insegnò anche batteriologia e immunologia. Diresse campagne antimalariche e anticoleriche in Sardegna; fu in India al servizio del governo britannico durante la peste bubbonica; organizzò i servizî sanitarî nell'Anatolia dove fu inviato in missione; in Argentina e in Brasile studiò la lebbra, la malaria e la febbre ondulante. Ha fatto parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione e di quello della sanità pubblica, è stato presidente della Commissione ministeriale per gli studî sulla pellagra; dal 1920 dirige a Firenze il centro di studî del Ministero della guerra sui gas e antigas bellici; dal 1925 è presidente della Lega italiana per la lotta contro il cancro; è presidente dell'Opera nazionale per la protezione e l'assistenza degl'invalidi di guerra. Volontario di guerra, colonnello medico per merito di guerra, fu tra i più benemeriti nell'organizzazione dei servizî sanitarî al fronte (1915-1918); è socio della R. Accademia dei Lincei e dal 1911 senatore del Regno.
Fra i contributi scientifici più importanti sono da segnalarsi: la dimostrazione del bacillo di Koch nella tubercolosi miliare acuta (1884); gli studî sul colera asiatico (1885-87), sulle alterazioni miocardiche in rapporto al taglio dei nervi extracardiaci (1888), sulle funzioni del plesso celiaco (1889-90), sull'etiologia del gozzo endemico (1889-90 e 1896), sull'acetonuria sperimentale (1891-92), sui batterî delle acque (1892), sull'istologia patologica (nel 1895 segnalò la presenza del corpo intermedio nelle cellule dei tessuti umani), sull'immunità nelle malattie infettive (1897), sulla peste bubbonica (contro la quale G. Galeotti, suo aiuto, preparò un vaccino preventivo e un siero curativo, largamente usati in India e nell'America meridionale), sui nucleoproteidi dei batterî patogeni (derivandone metodi razionali d'immunizzazione), sulla malaria, sulla pellagra, sul tifo e paratifo, sulla dissenteria bacillare, sul tifo petecchiale, sui gas bellici (1916-1933), sulla febbre ondulante, ecc. Iniziò dal 1889 una serie di pubblicazioni di argomenti igienico-sociali. Fra i suoi numerosissimi scritti ricordiamo: Trattato di patologia generale (due volumi tradotti in molte lingue, Milano 1901; 5ª ed., con G. Galeotti, ivi 1910; le successive con P. Rondoni, fino all'ottava, ivi 1932); Malattie infettive dell'uomo e degli animali (in collaborazione; 1ª ed., Milano 1913, 2ª ed., ivi 1922); Il dermotifo o tifo petecchiale (in collaborazione, Milano 1919); insieme con G. Vernoni: Das Undulantfieber (in A. P. Wassermann e W. Kolle, Die pathog.
Bibl.: Mikroorganismen, ecc., Jena 1926; traduz. it., Torino 1928); Fisiopatologia e clinica dei gas da combattimento, ivi 1931 (tradotto in polacco dalla Croce Rossa polacca), ecc. Dal 1892 pubblica a Firenze: Lo Sperimentale, archivio di biologia normale e patologica.