MILESI, Alessandro
– Figlio di Giovanni Maria, commerciante all’ingrosso di granaglie, e della sua seconda moglie Lucia Viola, nacque a Venezia il 29 apr. 1856 e fu battezzato il 4 maggio nella parrocchia di S. Trovaso (Niero, p. 24).
Frequentò dapprima la scuola di carità fondata dai fratelli Cavanis, poi, a causa della malattia del padre e delle conseguenti difficoltà economiche, lavorò da un tabaccaio, nei pressi di S. Simeone (Varagnolo, p. 6).
A soli tredici anni, il 15 nov. 1869 (Bassi, p. 10), si iscrisse all’Accademia di belle arti di Venezia, che frequentò fino al 1873, con impegno e risultati lodevoli, come testimoniano i documenti riportati negli Atti dell’Accademia stessa.
Alla fine del 1873 il professore di disegno della figura Napoleone Nani, che già si era adoperato per farlo lavorare come ritoccatore presso il fotografo A. Sorgato, tornò a Verona, chiamato a dirigere la locale Accademia. Il M. lo seguì, e lì, grazie all’aiuto del maestro, ottenne dai marchesi Pindemonte la commissione di dipingere il soffitto di una chiesa a Isola della Scala (Varagnolo, p. 8) e di eseguire altri dipinti (Niero, pp. 24 s.).
Tornato a Venezia, realizzò nel 1876 il Ritratto del padre infermo (Bassano del Grappa, Museo civico) e nel 1878 il Ritratto della madre (Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna). Nel 1879 presentò alla Promotrice di Torino Racconto della nonna. Nel 1881 espose numerose opere: alla Promotrice di Genova Pollajuoli e Vien fantolin, all’Esposizione nazionale di Milano due dipinti di genere, Nonno offre e La venditrice di zucca e sempre a Milano, all’esposizione Il libro d’oro, l’opera Un colpo di vento.
Nel 1882 dipinse El fio de mi fio (Roma, palazzo del Quirinale) e alla Promotrice veneziana espose Xelo sta lu?. Alla rassegna milanese di Brera dell’anno successivo partecipò con Le perlaie e La venditrice di zucca; la prima opera probabilmente venne esposta lo stesso anno anche alla Mostra internazionale di Monaco di Baviera con il titolo Die Perlfasserin, insieme con Eine Venetianerin.
Sono tutte opere, soprattutto le scene di interno, vicine a quelle del più importante maestro della pittura di genere veneziana di quegli anni, G. Favretto, mentre dipinti quali Le perlaie o infilatrici di perle rispondono al crescente interesse per scene di vita quotidiana veneziana da parte sia dei collezionisti sia degli artisti stranieri. L’idea di gruppi di persone disposte a semicerchio, intente a lavorare o chiacchierare, risaliva infatti a Le infilatrici di perle di C. van Haanen, premiato con una medaglia al Salon parigino del 1876, e la composizione era stata poi sviluppata nei dipinti di simile soggetto realizzati da J.S. Sargent durante i due soggiorni veneziani del 1880 e 1882.
Di questi anni sono anche due altre composizioni di gusto internazionale, La venditrice di cappesante, passato sul mercato statunitense (Sotheby’s, New York, 23 maggio 1997, n. 188), e La sagra (collezione privata), dipinto notevole per qualità e impianto, presentato alla Promotrice veneta nel 1884 e recensito da Molmenti (1885), che sottolineava la cospicua presenza di artisti stranieri alle prese con soggetti simili (Nicholls). Il M. proseguì nella realizzazione di dipinti che hanno come tema la figura e la famiglia del pescatore e del gondoliere: nel 1885 dipinse El xe la mia delizia, diffuso in grandi fotografie incorniciate (Varagnolo, p. 10) e presentò Pescatori veneziani all’Esposizione universale di Anversa, dove la pittura veneziana venne molto apprezzata, tanto che il mercante inglese W. Dodeswell acquistò quattro dipinti (Serafini, II).
Nel 1886 sposò Maria Ciardi, sorella del pittore Guglielmo, e la sua opera The gondolier’s family fu esposta a Londra alla McLean’s gallery. Nel 1887 dipinse La famiglia del pescatore (Bologna, collezione privata), che in una lettera ai figli, i quali la riacquistarono nel 1930, il M. definì «una delle mie opere più belle del passato» (Tiozzo, p. 64).
Era l’anno dell’Esposizione nazionale a Venezia e tutti gli artisti veneziani si preparavano con opere di forte impegno: il M. partecipò con In attesa e Vorla montar?, grande composizione di gusto internazionale, venduta per il palazzo del chedivè d’Egitto, recensita da Chirtani (Piccolo, p. 402).
Il 29 febbr. 1888 Nono gli girò la commissione del ritratto Ravà in cambio di un ricordo per le proprie nozze con Rina Priuli Bon, che sarebbero state celebrate di lì a poco (ibid., p. 33). In quello stesso anno partecipò all’Esposizione italiana a Londra con un’opera dal titolo Play e realizzò il Ritratto di Pellegrino Oreffice (Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna).
Nel 1889 presentò all’Esposizione universale di Parigi À Venise, e a Monaco In Gedanken e Perlarbeiterinnen: la prima venne esposta l’anno successivo alla Royal Academy a Londra con il titolo Meditation. All’Esposizione di Monaco del 1891 presentò ben sei dipinti: Kirchfeier in Venedig, Stillebend, Ich schwör es dir!, Verkaufsbunden, Ellernfreunde e Das Schiff des Vaters.
Un omonimo dipinto, La barca del papà, venne presentato alla Triennale di Milano dello stesso anno e acquistato per la Galleria d’arte moderna di Milano; l’anno successivo il M. propose alla Promotrice di Genova un’altra versione, che ottenne la grande medaglia d’oro (Varagnolo, p. 12). Sempre nel 1892 presentò alla VI Esposizione internazionale di Monaco Ins Meer hinaus e Des Barkenführers Imbiss; con quest’ultima opera, intitolata allora La colazione del gondoliere, partecipò anche all’Esposizione nazionale di Roma del 1893, dove essa fu acquistata per la romana Galleria nazionale d’arte moderna. In quello stesso anno presentò all’Esposizione straordinaria di Milano Ritratto e Al caffè e vinse a Monaco la medaglia d’oro con L’ora tranquilla (Ibid.). Alla Triennale di Milano del 1894 espose Ritratto e La mugier del barcarol, opera di grandi dimensioni e di impegno sociale, recensita da Chirtani (1893-94, II, p. 921).
Dal 1895 il M. partecipò a tutte le Biennali veneziane fino al 1935: alla prima espose Fabbricatori di penitenze, che vinse un premio di 500 lire istituito dal barone Raimondo Franchetti (Stella, p. 26). Nello stesso anno eseguì Gli orfani del gondoliere (Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna).
Nel 1897 andò ad abitare in una casa alle Zattere, Dorsoduro 1511, all’angolo con calle del Vento, dove ancora oggi una lapide lo ricorda, e alla Biennale espose dipinti di grande impegno: Pope!, Sposalizio e Ritratto. Pope! (Venezia, collezione privata) che venne acquistato dagli importanti collezionisti Treves; Sposalizio, del quale esiste un bozzetto, in collezione privata, dedicato alla moglie di Nono, ottenne il premio di 5000 lire del Comune di Venezia (ibid., p. 30), e venne acquistato per la Galleria d’arte moderna di Roma.
Presentò tre dipinti alla Biennale del 1899, altri due a quella del 1901: il Ritratto di Riccardo Selvatico, poeta-sindaco e padre della Biennale, esposto alla edizione del 1903, venne donato dal M. alla Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia, e il Ritratto della madre fu acquistato dal Comune di Venezia (ibid., p. 66). Alla Biennale di Venezia del 1905 propose quattro ritratti, tra i quali il Ritratto di S.S. Pio X, donato da un comitato cittadino alla Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia. Alla Biennale del 1907 espose Giosuè Carducci, Mirandolina, Ritratto dell’avv. Franco.
A luglio di quello stesso anno accadde un episodio perlomeno singolare: il M. querelò il vecchio amico Nono per ingiurie scritte, anche se il processo si risolse rapidamente, con il recesso della querela, grazie all’intervento di cinque importanti personaggi veneziani riuniti in comitato, tra cui il deputato P.G. Molmenti e il senatore L. Tiepolo (Serafini, I, pp. 52 s.)
Alla Biennale del 1909 espose Gli scaricatori del sale, e a quella del 1910 La «dosa» e La modella, la prima acquistata dalla Cassa di risparmio di Venezia, la seconda dalla Fondazione Querini Stampalia (Stella, pp. 104 s.). Nell’ambito della Biennale di Venezia del 1912 tenne una mostra personale con 38 opere.
Anche se la ricerca pittorica più moderna e le avanguardie sembravano orientarsi decisamente in un’altra direzione rispetto all’opera del M.; il successo di pubblico e di vendite segnò il persistere di un certo gusto collezionistico: L’autunno venne acquistato dal Banco di sconto di Venezia, Giosuè Carducci da B. Levi de Benzion di Alessandria d’Egitto, Pescheria da Domenico Tomba, In cerca da Ugo Ancona, Ora tranquilla da Vittorio Rosenthal (ibid., pp. 114 s.). Del 1912 è anche il Ritratto di John Lavery (Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna).
Nel 1915 il M. partecipò all’Esposizione di bozzetti degli artisti veneziani nelle sale dell’hotel Victoria a Venezia e alla LXXXIV Esposizione internazionale della Società amatori e cultori di belle arti in Roma con Ponte Canonica. Nel 1917 e 1918 fu presente alle due edizioni dell’Esposizione delle Tre Venezie (Piccolo, p. 402).
Gli anni successivi furono segnati dalle partecipazioni alle Biennali veneziane, alla I Biennale romana del 1921 con 4 dipinti, alla III Biennale romana del 1925, ancora con 4 dipinti e dalla realizzazione di numerosi ritratti, tra i quali quello della cantante Barbara Marchisio (Venezia, Conservatorio di musica B. Marcello), di Eleonora Duse, Emma Gramatica, del senatore P.G. Molmenti (Milano, Civica Galleria d’arte moderna), di Vittorio Emanuele III (Novara, Banco di Novara). Nel 1930 realizzò un intenso Ritratto di Antonio Fradeletto, segretario storico della Biennale veneziana (Venezia, Galleria internazionale d’arte moderna). Nel 1932 ricevette una medaglia d’argento per aver salvato una persona in procinto di annegare nel canale della Giudecca (Bassi, p. 16) e nel 1934 eseguì la pala di S. Teresa per la chiesa veneziana di S. Maurizio (Niero, p. 25), una delle pochissime opere conosciute a soggetto religioso. L’anno seguente gli venne dedicata una mostra personale in occasione dei quarant’anni della Biennale.
Il M. morì il 29 ott. 1945 a Venezia e le esequie furono celebrate il 2 novembre nella chiesa di S. Sebastiano.
Fonti e Bibl.: Atti della Reale Accademia di belle arti in Venezia dell’anno 1871, Venezia 1872, pp. 51, 53; ibid. 1873, pp. 65, 68 s.; ibid. 1874, pp. 50 s., 53 s.; P. Molmenti, La sagra. Quadro di A. M., in Ricordo della Società di belle arti, Venezia 1885; L. Chirtani, Quadri e statue: VI Esposizione nazionale artistica. Venezia 1887, Milano 1887, pp. 9, 12; A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze 1889, p. 302; P. Scarpa, Artisti contemporanei: A. M., Bergamo 1909; A. Stella, Cronistoria della Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia 1895-1912, Venezia 1912, pp. 26, 30, 66, 104 s., 114 s.; U. Bognolo, Figure d’artisti. A. M., in Il Gazzettino, 18 giugno 1934; S. Benco, A. M., in Il Piccolo, 16 giugno 1942; D. Varagnolo, A. M. pittore veneziano, Venezia 1942; C. L., La morte di A. M., in Il Gazzettino, 31 ott. 1945; G. Damerini, Omaggio a M., Venezia 1951; Mostra di A. M. (catal.), a cura di G. Perocco, Venezia 1959; G. Perocco, Pittori veneti dell’Ottocento. A. M., Padova 1961; Id., La pittura veneta dell’Ottocento, Milano 1967, pp. 21 s., 75-78, 94; S. Branzi, A. M., in Ateneo veneto, n.s., XIII (1975), 2, pp. 47-54; I dipinti dell’Ottocento italiano, Torino 1983, p. 326; A. M. pittore, a cura di C.B. Tiozzo, Venezia 1989 (in particolare i saggi di A. Niero ed E. Bassi); A. Tiddia, in La pittura in Italia. L’Ottocento, II, Milano 1990, pp. 919 s.; Ottocento italiano, a cura di M. Agnellini, Novara 1996-97, p. 227; Pittori & pittura dell’Ottocento italiano, Novara 1997-98, VII, p. 80; I disegni e le stampe. Venezia Cà Pesaro. Galleria internazionale d’arte moderna, a cura di F. Scotton, Venezia 2002, pp. 93, 221 s.; C. Sant, in La pittura nel Veneto. L’Ottocento, II, Milano 2003, p. 765; M. Piccolo, in Ottocento veneto. Il trionfo del colore (catal.), a cura di G. Pavanello - N. Stringa, Treviso 2004, pp. 402 s.; P. Nicholls, in Venezia prima della Biennale (catal.), a cura di S. Bietoletti - P. Nicholls - P. Serafini, Tortona 2005, pp. 95 s.; P. Serafini, Il pittore Luigi Nono. Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni, Torino 2006, I, pp. 27 s., 33, 52 s.; II, p. 126; S. Franzo, Ritratti di A. M. tra Bassano del Grappa e Vicenza, in Venezia arti, XIX-XX (2005-06), pp. 178-185; A.M. Comanducci, I pittori italiani dell’Ottocento, Milano 1934, pp. 433 s.; Catalogo Bolaffi della pittura italiana dell’800, I, Torino 1964, pp. 299 s.
P. Serafini