MORETTINI, Alessandro
MORETTINI, Alessandro. – Nacque il 27 aprile 1887, a Montefalco, in provincia di Perugia, da Angelino, possidente, e da Maria Silvestri.
Si laureò nel 1910 in scienze agrarie, concentrando i suoi interessi nello studio delle coltivazioni erbacee, presso l’allora regio Istituto superiore agrario di Perugia (divenuto nel 1936 facoltà di agraria dell’Università di Perugia). Nello stesso 1910 venne nominato assistente della cattedra di coltivazioni erbacee, incarico che ricoprì fino al 1916. Tra il 1916 e il 1918 fondò e avviò una scuola pratica a S. Donà di Piave e tre scuole dei giovani lavoratori per orfani di guerra: a Città di Castello e a Collestrada, in provincia di Perugia, e a Roma. Tra il 1919 e il 1922 fu di nuovo a Perugia, dove svolse la mansione di istruttore dei laureandi per i corsi applicativi che si svolgevano presso l’azienda agraria annessa all’Istituto superiore agrario, e ivi conseguì la libera docenza in coltivazioni erbacee nel 1922.
Il 1° ottobre 1923 sposò Cecilia olivelli, nel comune di Acquasparta, in provincia di Terni, dove, l’anno seguente, nacque il primogenito Antonio, che da adulto intraprese la carriera medica. Sempre nel 1923, avendo vinto il relativo concorso, venne nominato direttore di regie scuole medie agrarie, quindi, in seguito alla riforma di queste, preside di istituto tecnico agrario. A tale titolo venne chiamato a dirigere l’Istituto tecnico agrario di Firenze nel 1929, evento che segnò una svolta importante nel suo percorso scientifico, perché gli consentì di dedicare i suoi studi, fino ad allora incentrati sulle coltivazioni erbacee, alle coltivazione arboree e alla pomologia; l’istituto infatti era dotato di un’azienda agraria, Le Cascine, votata, per secolare tradizione risalente al periodo mediceo e per la ricchezza della dotazione arborea, proprio alla frutticoltura e alla pomologia.
Nel 1934 divenne professore, venendo chiamato a ricoprire la cattedra di coltivazioni arboree presso la costituenda facoltà di agraria dell’Università di Firenze. Costituì e diresse l’Istituto di coltivazioni arboree, uno dei 14 in cui si organizzò la facoltà (divenuto dopo la riforma del 1980 dipartimento di ortoflorofrutticoltura).
Nel 1932 fu nominato accademico corrispondente dell’Accademia dei Georgofili (divenne ordinario nel 1939), del cui consiglio accademico fece parte, in qualità di delegato amministrativo, dal 1946 al 1966. Nel 1946 assunse la direzione della Rivista della ortoflorofrutticoltura italiana, fondata nel 1876, oggi pubblicata in inglese come Advances in horticultural science dall’Università di Firenze. Nel 1950, in un podere non lontano dall’azienda dell’Istituto tecnico agrario di Firenze che aveva diretto, istituì il centro del CNR per il miglioramento delle piante da frutto e da orto, che diresse fino al 1958 e presso cui proseguì la sua attività di ricerca e sperimentazione pomologica (nel 2002 il centro è confluito nell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree, IVaLSA-CNR).
Nel 1953 fu tra i soci fondatori, nella sezione frutticoltura, della Società orticola italiana (SoI), sorta sotto gli auspici dell’Accademia dei Georgofili, divenendone anche il primo presidente generale, incarico che mantenne fino al 1973.
I principali meriti scientifici di Morettini sono da individuare, da un lato, nell’organizzazione sistematica degli studi e dei risultati data a un intero settore disciplinare, attraverso l’insegnamento, le ricerche condotte sulle tecniche di innesto, potatura e sulla fisiologia delle piante e la stesura di opere fondamentali, come Frutticoltura generale e speciale (Roma 1963; seconda ed. aggiornata e ampliata, Roma 1977), il trattato Olivicoltura (Roma 1950; seconda ed. aggiornata e ampliata, Roma 1972), o come la serie delle sue lezioni (Lezioni di coltivazioni arboree: arboricoltura generale e frutticoltura, Firenze 1939; Coltivazioni arboree, Firenze 1949; Coltivazioni arboree: dalle lezioni tenute nell’anno accademico 1956-57: frutti, Firenze 1958), vere pietre miliari della letteratura scientifica dell’arboricoltura, su cui si sono formate generazioni di studiosi, e, dall’altro, nella ricerca, pionieristica in Italia, volta al miglioramento genetico dei fruttiferi, con l’introduzione, la diffusione e la commercializzazione di numerose nuove varietà alimentari, i cui proventi, derivanti dai brevetti di invenzione, nei casi in cui fosse stato possibile esigerne, erano richiesti a nome degli istituti di ricerca da lui diretti e a questi destinati. Tra il 1929 e il 1970 Morettini, infatti, ha reso note 38 nuove cultivar, di cui 24 di pesco – 13 a polpa gialla e 11 a polpa bianca –, 8 di pero, 2 di susino, 3 di olivo e 1 di ciliegio (cfr. Bellini, 2008). Alcune delle varietà da lui selezionate vengono ancora oggi prodotte e commercializzate.
Morettini, inoltre, fu un vero e proprio caposcuola, in quanto presso di lui si formarono i principali studiosi dell’arboricoltura e della pomologia italiana del Novecento. Basti qui ricordare, tra i suoi allievi, i nomi di Franco Scaramuzzi, l’allievo prediletto, rettore a Firenze per 12 anni e presidente dell’Accademia dei Georgofili, di Elvio Bellini, anche egli georgofilo e presidente generale della SoI, a lungo direttore del dipartimento di ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze e continuatore delle ricerche di Morettini sul miglioramento dei fruttiferi, di Enrico Baldini, georgofilo emerito e professore emerito dell’Università di Bologna, e di Francesco Giulio Crescimanno, georgofilo emerito, professore emerito dell’Università di Palermo, fondatore e direttore per quasi un trentennio del Centro del CNR per il miglioramento genetico degli agrumi di Palermo, per lasciare intravedere l’estensione dell’influenza che l’attività di Morettini ha avuto negli studi di arboricoltura, frutticoltura, pomologia e olivicoltura. Per i suoi meriti scientifici e didattici, Morettini venne insignito della medaglia d’oro del ministero della Pubblica Istruzione.
Deve essere ricordata, infine, l’attività tecnico- divulgativa, di promozione e di vicinanza ai produttori, agli imprenditori e a tutto il mondo agrario, alla soluzione dei cui problemi si rivolgevano, in definitiva, i suoi sforzi per individuare e introdurre varietà che venissero incontro alle esigenze produttive, ai gusti dei consumatori e alle difficoltà connesse ai vari territori. Tale attività è testimoniata dal ruolo ricoperto nella SoI, dalle tante attestazioni di stima e di riconoscenza dei produttori e delle organizzazioni agrarie, che gli conferirono, in varie occasioni, non meno di sette medaglie d’oro, e dalla partecipazione a numerose associazioni e accademie del settore, come l’Accademia nazionale dell’olivo, di cui fu anche vicepresidente, l’Accademia di agricoltura di Torino, l’Accademia di agricoltura di Bologna, l’Accademia di agricoltura di Pesaro e l’Accademia della vite e del vino.
Morì a Firenze il 22 gennaio 1979.
Opere: La produzione di Morettini ammonta a un’ottantina di testi, pubblicati nell’arco di un sessantennio, a partire da Azione del solfuro di carbonio sulla germinabilità del frumento (Modena 1911) e Danni e mezzi di lotta contro i bruchi delle leguminose (Perugia 1911). A testimonianza dell’impegno nello studio delle coltivazioni erbacee si veda: Contributo alla battaglia del grano. Ricerche di granicoltura dell’annata agraria 1926-27 (Macerata 1928); a testimonianza dell’impegno pionieristico nel miglioramento genetico: Il problema del miglioramento delle varietà di fruttiferi, in Rivista della R. Soc. toscana di orticultura, 1941 (citato in Bellini 2008, p. 21).
Fonti e Bibl.: un’importante fonte di notizie è il curriculum vitae dattiloscritto, databile al 1962, redatto dallo stesso Morettini, che consta di 14 carte, di cui 3 dedicate alla biografia, ai titoli e agli incarichi e 11 alle pubblicazioni, consultabile presso Firenze, Arch. storico dei Georgofili, sez. contemporanea, Soci defunti, b. Eb. 4, 1912-1980, Soci defunti (M-N-o), Fascicoli nominativi, A. M. A testimonianza della sua attività accademica georgofila si vedano: Firenze, Arch. storico dei Georgofili, sez. contemporanea, Adunanze accademiche, Registri dei verbali, Registro Bb. 4, Data: E.c. 1935, dic. 8 - 1941, marzo 9, 1940, febbraio 18; ibid., Registro Bb. 5, Data: 1941, marzo 30 - 1943, giugno 20. Notizia della morte e un breve ricordo si trovano in: Cronache dell’Accademia, in Atti della Acc. dei Georgofili, s. 7, 1982, vol. 27, pp. 35 s.; E. Baldini, In ricordo di A. M., Maestro dell’arboricoltura italiana, nel centenario della nascita, in Atti della Acc. dei Georgofili, s. 7, 1989, vol. 34, pp. 207 s. Per le notizie riguardanti l’attività didattica: G. Gianfrate, L’Educazione agraria a Firenze, Firenze 1994, pp. 55, 95-130. Il ricordo della figura di Morettini da parte degli allievi emerge da: F. Scaramuzzi, Prefazione, in A. Morettini et al., Ricostituzione degli olivi danneggiati dal gelo, Firenze 1989, p. 1; e in Immagini dell’arboricoltura siciliana, Palermo 2007, pp. n.n. Un ampio quadro dell’opera di Morettini, con numerosi rimandi a suoi articoli scientifici, in riferimento principalmente al campo del miglioramento genetico dei fruttiferi, si trova in: E. Bellini, Miglioramento genetico dei fruttiferi a Firenze, Firenze 2008, pp. 7, 14, 17 s., 95, 99, 122. Per un inquadramento storico, scientifico e politico dell’agronomia italiana nel periodo precedente la seconda guerra mondiale, dove si accenna alla figura di Morettini: A. Saltini, Il sapere agronomico. L’agronomia italiana tra Ottocento e Novecento: dal divorzio all’aggiornamento ai moduli Europei, in Storia dell’agricoltura italiana, a cura di R. Cianferoni - Z. Ciuffoletti - L. Rombai, III, 1, Firenze 2002, pp. 361 s. Si ringraziano Elvio Bellini e Rita Biasi per il contributo all’inquadramento scientifico dell’opera di Morettini, Fabio Sterpetti per la collaborazione alla redazione della voce.