SPINOLA, Alessandro
– Nacque in data imprecisata nella prima metà del secolo XV dalla ben nota famiglia aristocratica genovese, tradizionalmente ghibellina; fu probabilmente figlio di un Opizzino, come risulta dalla procura rilasciatagli nel 1461 da un parente a Chio (colonia genovese nell’Egeo), mentre non si conosce l’identità della madre.
Sicuramente compì studi giuridici; è menzionato infatti come giureconsulto (A. Galli, Commentarii..., a cura di E. Pandiani, 1910, p. 45) alla fine degli anni Cinquanta, quando risulta già ben inserito nell’apparato istituzionale e amministrativo di Genova. Gli inizi della carriera di Spinola coincisero con un clima politico e sociale nella città ligure particolarmente turbolento e caratterizzato da una forte instabilità per il susseguirsi di regimi diversi.
Entro la prima metà del XV secolo il governo della città fu infatti prevalentemente appannaggio di forze esterne (Visconti, regno di Francia), intervallate da governi perlopiù brevi presieduti da dogi locali. Queste alternanze di governo si innestavano a loro volta su un contesto locale in cui pesavano i giochi di potere fra molteplici aggregazioni politiche cittadine (guelfi-ghibellini, bianchi-neri, nobili-popolari) costantemente in lotta per il controllo delle principali istituzioni di governo. Diversi Spinola ricoprirono cariche istituzionali di rilievo specialmente durante gli anni di governo straniero, opponendosi sempre alle due famiglie che controllavano il dogato (Fregoso e Adorno).
Alessandro Spinola fu così indirizzato verso la carriera politica e diplomatica. Nel 1459 fu console dei lombardi a Genova, ma al contempo anche coinvolto nelle attività diplomatiche del governo: fu infatti inviato come ambasciatore a Mantova con il noto diplomatico e umanista genovese Giacomo Bracelli.
Il suo cursus honorum, connotato da una spiccata mobilità geografica, prese slancio in seguito alla dedizione della città ligure agli Sforza (1464), sempre ambita dai signori di Milano in quanto strategico sbocco marittimo sul Mediterraneo. Nei primi anni Sessanta del XV secolo il clima socio-politico a Genova (allora sotto il governo francese) divenne incandescente; lo scoppio di tumulti antifrancesi, la situazione di dissesto economico e il susseguirsi prima del governo degli ‘otto capitani degli artefici’, e poi di una rapida successione di dogi – sette in quattro anni – crearono le premesse per la seconda dedizione di Genova ai signori di Milano (dopo quella a Filippo Maria Visconti nel 1421). Gli Spinola – che come altre famiglie nobiliari nemiche dei Fregoso avevano all’epoca già appoggiato i Visconti nel 1421 – furono fra i fautori della presenza sforzesca a Genova. Proprio Alessandro, infatti, con i parenti Luciano e Galeazzo Spinola e Paolo Doria, appoggiò l’ingresso degli Sforza in città il 19 aprile 1464.
Le ricompense non mancarono, a vantaggio di diversi Spinola (che occuparono ruoli di rilievo durante gli anni del secondo regime milanese) e anche di Alessandro. Subito dopo la dedizione, con Luca Grimaldi, Spinetta Fregoso e Gerolamo Spinola (tutti esponenti del patriziato genovese), Spinola fu designato consigliere segreto, un alto incarico che di norma veniva conferito a vita. Fu dunque accolto in seno alla più importante magistratura dello stato che aveva larghissime competenze, fra cui quella di assistere il duca nelle decisioni politiche più delicate e importanti.
Negli anni Sessanta del secolo XV gli Sforza furono molto attivi nel regno di Francia dal punto di vista diplomatico, con la chiara intenzione di rafforzare i legami con il sovrano per far fronte all’alleanza fra i signori del Monferrato, i veneziani, gli Aragonesi e il duca di Savoia; nel 1466 Spinola fu pertanto inviato per la prima volta come ambasciatore in Francia, e negli anni che seguirono, dopo la morte di Francesco Sforza (1466), divenne consigliere di fiducia di Galeazzo Maria. Nel 1467 fu consigliere di giustizia a Genova, l’anno seguente podestà di Cremona, e nel 1469 nuovamente consigliere segreto del governo sforzesco.
L’11 febbraio 1470, in concomitanza con l’arrivo di un ambasciatore veneziano presso Luigi XI, Galeazzo Maria Sforza inviò nuovamente Spinola in missione diplomatica in Francia, per conferire con il re a proposito del concilio che questi aveva intenzione di indire. Con l’obiettivo di porre rimedio a una politica ducale molto altalenante (Perret, 1896, I, p. 540) nei confronti di Venezia e del duca di Savoia, Alessandro Spinola ebbe il preciso mandato di fugare i sospetti che il re nutriva, e di convincerlo che Milano e la Francia stavano anzi perseguendo un obiettivo comune (per il cifrario segreto usato da Alessandro, v. Cerioni, 1970, p. 59t).
Ulteriori riferimenti a Spinola datano agli anni immediatamente successivi. Nel 1471 è attestato a Torino, nel 1474 era residente a Milano e risulta presente a Pavia al ricevimento degli ambasciatori genovesi. Erano, quelli, anni non facili per il governo sforzesco a Genova, che dovette fare i conti con il malcontento generale suscitato da una politica fiscalmente onerosa e le ambizioni, mai sopite, delle famiglie del patriziato genovese.
Nel 1476 scoppiò una prima rivolta capeggiata da Gerolamo Gentile, sedata pochi mesi dopo grazie all’intervento del primo segretario milanese Cicco Simonetta. Non fu che il primo episodio; nel 1477, infatti, sia a Genova sia nella riviera di Levante scoppiò una sommossa contro i signori milanesi guidata da membri della famiglia Fieschi.
In un clima sfavorevole alla dominazione sforzesca Spinola, come altri membri della sua casata, continuò a impegnarsi nelle attività di governo dei duchi milanesi. Nel 1477 fu designato come uno dei quattro magistrati (gli altri erano Uberto Foglietta, Carlo Lomellini e Battista Giustiniani) preposti all’Officium rerum florentinarum creato in seguito alla rottura temporanea dei rapporti fra Genova e Firenze, dovuta all’arrivo nel porto di Savona di galee fiorentine e alla concessione di privilegi ai savonesi da parte dei fiorentini. Ma nello stesso anno Alessandro fu anche coinvolto nell’ulteriore congiura ordita – fra gli altri, anche da Gentile – contro Giovanni Luigi Fieschi, che da tempo sollecitava gli Sforza affinché suo fratello (il più noto Obietto, caduto in disgrazia poco dopo la morte di Francesco Sforza) venisse liberato.
L’ultimo riferimento noto ad Alessandro Spinola è datato 1478: egli figura tra le file delle truppe sforzesche mobilitate in seguito al tradimento di Prospero Adorno, il quale, successivamente alla sua nomina a governatore ducale (1477) a Genova per conto di Gian Galeazzo Maria Sforza, si proclamò doge suscitando l’ennesimo tumulto cittadino.
Fonti e Bibl.: M. Deza, Istoria della famiglia Spinola decritta dalla sua origine fino al XVI secolo, Piacenza 1694, p. 279; A. Giustiniani, Annali della repubblica di Genova, a cura di G.B. Spotorno, Genova 1854, pp. 495-499; A. Galli, Commentarii de rebus Genuensium et de navigatione Columbi, a cura di E. Pandiani, in RIS, XXIII, 1, Città di Castello 1910, pp. 45, 54.
P.M. Perret, Histoire des relations de la France avec Venise du XIIe siècle à l’avènement de Charles VIII, I, Parigi 1896, pp. 542-568; T. Ossian de Negri, Storia di Genova, Milano 1968, pp. 564 s.; L. Cerioni, La diplomazia sforzesca nella seconda metà del Quattrocento e i suoi cifrari segreti, Roma 1970, I, p. 59, II, p. 234; A. Pacini, La tirannia delle fazioni e la repubblica dei ceti. Vita politica e istituzioni a Genova fra Quattro e Cinquecento, in Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento, XVIII (1992), pp. 63-67; R. Musso, Le istituzioni ducali dello ‘Stato di Genova’ durante la signoria di Filippo Maria Visconti, in L’età dei Visconti. Il dominio di Milano fra XIII e XV secolo, a cura di L.C. Mauri - L. de Angelis Cappabianca - P. Mainoni, Milano 1993, pp. 65-112; R. Fubini, Italia quattrocentesca. Politica e diplomazia nell’età di Lorenzo il Magnifico, Milano 1994, pp. 118, 233; F. Leverotti, Gli officiali del ducato sforzesco, in Annali Scuola normale superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia - Quaderni, s. 4, 1997, n. 3, 1, pp. 22-24, 55; R. Musso, El stato nostro de Zenoa: aspetti istituzionali della prima dominazione sforzesca su Genova, in Serta antiqua et mediaevalia, V, Società e istituzioni del medioevo ligure, Roma 2001, p. 208; L. Balletto, I genovesi e la conquista turca di Costantinopoli (1453). Note su Tommaso Spinola e la sua famiglia, in Acta historica et archaeologica mediaevalia, II (2005), p. 809; F. Levy, Gênes au XVe siècle, dominations étrangères et esprit civique, in Libertà e dominio. Il sistema politico genovese: le relazioni esterne e il controllo del territorio, a cura di M. Schnettinger - C. Taviani, Roma 2011 pp. 61-63.