TROTTER, Alessandro
– Nacque a Udine il 26 luglio 1874 da Giuseppe e da Anna Gerardis.
Notizie sulla storia della famiglia furono fornite dallo stesso Trotter in un opuscolo pubblicato in occasione delle nozze della figlia Elena: Per fauste nozze: Romanzi-Trotter XXIV novembre 1945, Portici 1945).
Scarne le notizie sulla sua fanciullezza e gioventù; già studente di liceo evidenziò il suo interesse per le scienze naturali e prese a indagare i dintorni di Mantova, ove allora risiedeva, esordendo nel 1895 con la pubblicazione di un lavoro cecidologico, intitolato Zoocecidii della flora mantovana (in Atti della Società dei naturalisti di Modena, s. 3, XXX (1895), 14, pp. 149-172, seguito da un Secondo contributo, ibid., XXXI (1898), 16, pp. 9-39, e da Zoocecidii della flora modenese e reggiana, ibid., pp. 118-142). Le ricerche lo indussero a prendere contatto nel 1896 con Carlo Massalongo, che allora ricopriva la cattedra di botanica presso l’Ateneo di Ferrara (Di Stefano, 1967, p. 120); decise di iscriversi all’Università di Padova, ove si laureò in scienze naturali nel 1899, sotto la guida di Pier Andrea Saccardo, ottenendo nello stesso anno anche il diploma di magistero presso la medesima facoltà.
Saccardo aveva fatto ottenere a Trotter, prima della laurea, il posto di assistente, che mantenne fino al 1902, anno in cui prese a insegnare presso la Scuola speciale di viticoltura e di enologia di Avellino, essendo risultato vincitore della cattedra di scienze naturali e di patologia vegetale. Nel 1917 assunse anche l’incarico di patologia vegetale presso l’Istituto superiore agrario di Portici e, quando nel 1920 vinse la cattedra, si trasferì, mantenendo quell’incarico senza soluzione di continuità fino al collocamento a riposo, nel 1949. Frutto maturo di tanti anni di insegnamento fu il manuale Fitoiatria o patologia, profilassi e terapia delle piante (Napoli 1946), scritto espressamente a uso degli studenti della facoltà di agraria. Fu nominato professore emerito, come riconoscimento dei meriti scientifici e della sua attività in veste di direttore supplente dell’Istituto di Portici, che nel frattempo era stato trasformato in facoltà di agraria, di cui fu preside nel triennio 1938-41.
Nel 1902 fondò la rivista Marcellia, nome scelto in onore di Marcello Malpighi, fra i fondatori dell’anatomia vegetale e pioniere nello studio delle galle. La rivista era destinata a raccogliere solo ricerche nel campo cecidologico: Trotter la diresse fino al 1948, cedendo poi la cura a Jean Meyer, botanico a Strasburgo.
Godendo di una robustissima complessione fisica, Trotter poté compiere numerose escursioni scientifiche, che lo portarono a perlustrare non solo molte regioni europee, ma anche territori predesertici e desertici africani: fra il 1912 e il 1914 esplorò la Tripolitania come inviato della Missione agrologica ministeriale, e ne trasse un lavoro intitolato Flora economica della Libia (Roma 1915); in quelle medesime regioni tornò per altre quattro missioni fino al 1924.
Nel periodo padovano si sposò con Maria Saccardo, figlia di Pier Andrea Saccardo, da cui ebbe tre figlie, Elena, Anna e Lavinia, e tre figli, Giuseppe, Giambattista e Mario.
Ingente la mole dei suoi lavori (oltre 350, elencati in Stefani, 1968, e Cappelletti, 1969, pp. 13-28), suddivisibili nei molti filoni di ricerca che Trotter riuscì a seguire nel corso della sua prodigiosa attività scientifica. Legato alla lunga permanenza nelle regioni della Campania e della Basilicata fu il filone di ricerca sulla biologia di Corylus avellana, di cui Trotter affrontò gli aspetti sistematici, genetici, patologici, morfologici in un totale di dodici lavori, e di cui diede infine una trattazione generale in Il Nocciuolo (Corylus) (Roma 1951); l’autorevolezza che Trotter acquisì nella conoscenza del nocciuolo fu tale che il governo spagnolo lo incaricò di ispezionare la coltivazione in terra catalana. Ben presente fu l’interesse per la botanica descrittiva, cui si dedicò illustrando la flora irpina, quella calabrese e quella del Gargano, e per la botanica silvestre e dei pascoli di montagna. Fondamentali furono gli studi nel settore della micologia, in cui egli esordì giovanissimo sotto la guida di Pier Andrea Saccardo.
Con lui collaborò alla stesura di Fungi congoenses enumerati a J. Bresadola et P.A. Saccardo (in Bulletin de la Société royale de botanique de Belgique, XXXVIII (1899), pp. 152-168). Da allora uscirono oltre trenta lavori, tra cui lo studio sugli Uredinales (in Flora italica cryptogama. Pars. I: Fungi, ff. 4, 7, 12, Rocca San Casciano, 1908-10); seguì, ancora in collaborazione con Pier Andrea Saccardo, la stesura del Supplementum VIII e IX della Sylloge fungorum omnium hucusque cognitorum, che uscivano a Padova nel 1912 e 1913. Alla morte di Saccardo, nel 1920, Trotter continuò l’opera di aggiornamento del repertorio, dando alle stampe i volumi XXIII, XXIV (parti 1 e 2) e XXV, editi fra il 1925 e il 1931, che furono anche gli ultimi.
Dalla micologia, e a essa più direttamente connessa, Trotter prese ben presto a occuparsi di patologia vegetale, cui dedicò cinquantacinque lavori, affrontando una molteplicità di temi e stabilendo anche un nesso organico con la cecidologia, ovvero lo studio delle galle, settore di cui Trotter divenne uno dei massimi specialisti; circa sessanta lavori furono pubblicati per illustrare la cecidologia italiana, a cui Trotter aggiunse anche trenta titoli dedicati a quella esotica. Oltre a questi campi di indagine, Trotter si occupò a lungo del genere Nicotiana, indagando i parassiti del tabacco, così come di argomenti di fisiologia e morfologia generale; molti gli scritti di carattere vario, etnografico, divulgativo, prosopografico, o più schiettamente storico come Notizie botaniche, storiche e biografiche intorno a Giovanni Gussone ed al suo tempo desunte da suoi manoscritti inediti (in Delpinoa, I (1948), pp. 75-108).
Numerose le accademie di cui fece parte: l’Accademia nazionale dei Lincei (nominato socio nel 1947 e socio nazionale nel 1957, per cui cfr. Accademia nazionale dei Lincei, 2013); l’Accademia di agricoltura di Torino; l’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona; l’Accademia dei Georgofili di Firenze; l’Accademia delle scienze di Udine, l’Accademia Alzate del Messico. Fu anche consigliere della Società per l’Africa italiana, dell’Istituto di incoraggiamento di Napoli.
Morì a Vittorio Veneto il 22 luglio 1967.
Presso il Museo botanico Orazio Comes dell’odierna facoltà di agraria dell’Università Federico II di Napoli si conservano i materiali raccolti da Alessandro Trotter; la collezione è distinta in sei sezioni, comprendenti un numero complessivo di 76 fascicoli; a queste sono da aggiungersi, sempre afferenti alla medesima facoltà, due collezioni frutto degli studi cecidologici: una ostensiva, inclusa nella sezione didattica dell’Erbario aperto, l’altra strettamente scientifica, che è confluita nel Museo di entomologia Filippo Silvestri.
Fonti e Bibl.: C. Cappelletti, A. T. in occasione del suo 91° genetliaco, in Marcellia, XXXII (1965), pp. 5-7; L’oeuvre cécidologique du prof. T., ibid., pp. 9-13; M. Di Stefano, Lineamenti cecidologici di un Maestro (a 4 mesi dalla morte del prof. A. T.), ibid., XXXIV (1967), 3-4, pp. 119-133; Id., Elenco completo delle monografie e degli studi del T., ibid., XXXV (1968), pp. 3-44; C. Cappelletti, A. T. Discorso commemorativo pronunciato [...] nella seduta ordinaria dell’8 marzo 1969, Roma 1969; I musei delle scienze agrarie. L’evoluzione delle Winderkammern, a cura di S. Mazzoleni - S. Pignattelli, Napoli 2007, pp. 67-69, 75-77, 106; K. Hellrigl, Pflanzengallen und Gallenkunde - Plant galls and cecidology, in Forest observer, V (2010), pp. 207-328; A. De Natale - A. Pollio, A forgotten collection: the Lybian ethnobotanical exhibits (1912-1914) by A. T. at the Museum O. Comes at the University Federico II in Naples, Italy, in Journal of ethnobiology and ethnomedicine, VIII (2012), pp. 1-19; Accademia Nazionale dei Lincei. Inventario dell’archivio (1944-1965), a cura di P. Cagiano de Azevedo, Roma 2013, pp. 17, 25, 40, 324; La Scuola agraria di Portici e la modernizzazione dell’agricoltura 1872-2012, a cura di A. Sartini - S. Mazzoleni - F. de Stefano, Napoli 2015, passim.