Burgener, Alexander
Di fisico possente, barba folta e sguardo arguto, fu una delle più grandi guide alpine svizzere del 19° secolo. Sicuro in ogni situazione, schietto, vero montanaro abituato alla fatica, dotato di forza fisica proverbiale, rappresentava per i suoi clienti un'indiscussa garanzia. Con l'inglese Clinton Thomas Dent fu tra i massimi esponenti del nuovo alpinismo della seconda metà del secolo, portando a compimento sulle Alpi la prima ascensione della Lenzspitze (1870) e aprendo nuove vie sulla Ruinette (1872) e sullo Zinalrothorn (1872). Nel 1877, con Moriz von Kuffner e Josef Furrer, salì in prima assoluta la Cresta Sudest del Mont Maudit (Monte Bianco). Nel 1878, di nuovo con Dent, realizzò forse la sua impresa più epica, la salita del Grand Dru, realizzata dopo ben 19 tentativi. Ma il suo nome è legato soprattutto al sodalizio, durato dal 1872 al 1892, con Albert Frederick Mummery, con il quale realizzò alcune delle più belle e leggendarie imprese alpinistiche di quei tempi nel gruppo del Monte Bianco (Aiguille des Grands Charmoz, Aiguille Verte lungo il versante Charpoua, Grépon) e sul Cervino (l'inviolata Cresta di Z'mutt e il ripido Canalone Nord del Leone). Del 1887 fu la prima salita al Täschhorn per la Teufelsgrat (gruppo del Mischabel, Alpi svizzere). Burgener sviluppò inoltre collaborazioni proficue con altri alpinisti di gran fama, fra i quali Paul Güssfeldt, con il quale partì alla volta dell'America del Sud nel 1882, l'ungherese Maurice de Déchy, con cui nel 1884 realizzò varie salite, e Dent, insieme al quale salì nel Caucaso l'inviolato Telmuld Tau (1886). Morì nel 1910, sotto una valanga, sulle montagne dell'Oberland bernese.