CALDER, Alexander
Pittore e scultore, nato a Philadelphia, Pa., nel 1898. Laureatosi in ingegneria meccanica allo Stevens Institute of Technology (1919), esercitò la professione per quattro anni, dopodiché studiò pittura all'Art Students League. Si recò a Parigi nel 1926, dove sentì molto l'influenza di Arp, Mondrian e Mirò. Espose nel 1931 a Parigi i suoi primi "mobili" (il termine è di Duchamp), nei quali per la prima volta realizzava in movimento i suoi disegni astratti in fil di ferro. Dal 1933 vive a New York, dove nel 1943 tenne la sua maggiore mostra personale.
Con gli anni, ai "mobili" (che succedevano agli "stabili") hanno fatto seguito le "costellazioni", e le dimensioni e la complessità di tutte queste costruzioni dai titoli più strani (Petali neri, Foglie rosse, Bestia nera, Giglio di forza, Piramide rossa, ecc.) sono gradatamente aumentate. Tali oggetti meccanici astratti, concepiti per vasti scenarî naturali all'aria aperta, nel mentre evocano un mondo fiabesco di piante, insetti e animali sconosciuti, simboleggiano di fatto il dominio della fantasia sulle leggi fisiche.
Bibl.: J. J. Sweeney, A. C., New York 1943; C. Buffet e G. Mounin, in Cahiers d'art, 1945-46, pp. 325-335; A. Calder, Three Young Rats etc., New York, I vol. 1944, II, 1946; J . J. Sweeney (e J.-P. Sartre), introd. al Catalogo Yella mostra presso la Galleria Carré, Parigi, ott.-nov. 1946.