CONZE, Alexander
Archeologo (Hannover 10 dic. 1831-Berlino 19 luglio 1914). Professore all'Università di Halle, di Vienna e di Berlino, segretario generale dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma.
Ebbe a Berlino come maestro Eduard Gerhard. Nel 1858, tre anni dopo aver conseguito la laurea, visitò la Grecia (rivolgendo particolare attenzione alle isole del Mar della Tracia) e due anni dopo fu nuovamente in Grecia e quindi in Italia in compagnia di Adolfo Michaelis. Il resoconto dei viaggi fu pubblicato in un primo libro del 1860, Reise auf den Inseln des thrakischen Meeres, ed in un secondo libro del 1865, Reise auf der Insel Lesbos, dove con sicurezza di giudizio sono descritte sculture, iscrizioni, ceramiche e sono presentate piante dei luoghi visti. Libero docente nel 1862, inizia una delle sue pubblicazioni che lo terrà occupato per tutta la vita, Die Melischen Thongefässe, dove è evidente il nuovo criterio che ispira il suo lavoro, cioè la riunione di tutta una classe di monumenti, studiati nella loro interezza, nei loro rapporti con la produzione simile e contemporanea, criterio al quale è ispirata anche un'altra delle sue maggiori opere, Die Attischen Grabreliefs (1893-1906) per la quale iniziò a raccogliere i dati nel 1879, durante il periodo di insegnamento all'Università di Vienna.
Nel 1865 pubblica uno studio sulla Parthènos,Die Athenastatue des Phidias im Parthenon, dove per la prima volta viene esattamente preso in considerazione il valore delle piccole copie per la comprensione dell'opera di Fidia. Dal 1863 professore straordinario all'Università di Halle, per la stessa cattedra da cui aveva insegnato Ludwig Ross, nel 1869 è professore ordinario all'Università di Vienna. E significativo è il fatto che, all'inizio dell'insegnamento, egli comunicò ai suoi allievi quale sarebbe stato il suo programma di lavoro: scavare e studiare, con rigore scientifico, una antica città. Organizzò infatti la spedizione austriaca a Samotracia e condusse gli scavi insieme con lo Hauser, il Niemann ed il Benndorf dal 1873 al 1875, pubblicando i risultati in Archaeologische Untersuchungen auf Samothrake (1875-1880). Nel 1877 venne nominato direttore della Raccolta di sculture del Museo di Berlino, dove nel 1873 Carl Humann aveva fatto pervenire il grande fregio dell'ara di Pergamo. La presenza di questa scultura fu la spinta alla grande impresa: egli sentì l'urgente obbligo dell'indagine a Pergamo, e dal 1878 al 1886 svolse, insieme con lo Humann, la prima serie delle campagne degli scavi germanici sulla collina di Pergamo, che continuò dal 1900 al 1912 in compagnia del Dörpfeld e di altri. Scavatore infaticabile, mise in luce il complesso della città, con mirabile attenzione per ogni pur minimo elemento che potesse illuminare la natura o la storia dei monumenti. I risultati degli scavi di Pergamo sono pubblicati in molti volumi di cui alcuni dovuti al C., quali Die Ergebnisse der Ausgrabungen zu Pergamon (1880-1888) e Altertümer von Pergamon (Stadt und Landschaft) 1912-1913.
Bibl.: G. Karo, A. Conze, in Ath. Mitt., XXXIX, 1914, pp. I-XV; Arch. Anz., 1914, pp. 118-119.