HARDY, Alexandre
Autore drammatico, nato a Parigi fra il 1570 e il 1575, morto circa il 1632. Giovane, peregrinò in provincia al seguito di compagnie comiche, a cui provvedeva i copioni per le recite; indi si stabilì a Parigi e attese, quale poeta, al teatro dell'Hotel de Bourgogne. Visse poveramente, nonostante un lavoro accanito, che gli permise d'allestire un numero strabocchevole di tragedie, tragicommedie, pastorali: nel 1628, egli dichiarava di averne già composte seicento; la maggior parte andò perduta; di alcune non conosciamo che il titolo. Nel 1623 pubblicò una rappresentazione, Les chastes et loyales amours de Théagène et Cariclée, derivata dal romanzo di Eliodoro e divisa in otto giornate; fra il 1624 e il 1628, cinque volumi del suo Théâtre, che contengono 33 drammi. H. ebbe presenti, come tipo letterario, le tragedie e la tragicommedia di Robert Garnier; ma tenne maggior conto della rappresentazione scenica, compiacendo al gusto del pubblico. La vera importanza del suo teatro, assai mediocre come opera d'arte, sta appunto nell'aver diffuso in Francia l'interesse per la drammatica, rinnovata attraverso il Rinascimento, preparando le condizioni propizie all'attività poetica del Rotrou e del Corneille.
Nelle sue tragedie, si attenne agli argomenti classici (Didon se sacrifiant, Méléagre, La mort d'Achille), e molti ne ricavò da Plutarco (Scédase ou l'Hospitalité violée, Coriolan, la trilogia su Alessandro: La mort de Dajre, La mort d'Alexandre, Timoclēe ou la juste vengeance); la Panthée procede dalla Ciropedia di Senofonte, la Mariamne dalla storia di Flavio Giuseppe. Per le tragicommedie s'ispirò a fonti moderne, spagnole e italiane, fra cui le novelle del Boccaccio (Gésippe ou les deux amis), e del Giraldi (Phraarte ou le Triomphe des vrais amants); e per le favole pastorali si valse, se anche nelle traduzioni francesi, del Sannazzaro, del Tasso e del Guarini (Alcée ou l'Infidélité, Corine ou le Silence, Le Triomphe d'Amour, L'Amour victorieux ou vengé, Alphée ou la Justice d'Amour). Fra le tragedie e le tragicommedie stanno alcune rappresentazioni mitologiche (Procris ou la Jalousie infortunée, Alceste ou la Fidélité, Ariadne ravie, Le ravissement de Proserpine, La Gigantomachie), che dànno particolare risalto all'apparato meraviglioso, con l'alternativa di scene burlesche.
Ediz.: Le Théâtre d'A. H., Erster Neudruck der Dramen von P. Corneille's unmittelbaren Vorläufer, ecc., a cura di E. Stengel, voll. 5, Marburgo 1883-84., che comprende tutto quel che ci rimane di H., a eccezione di Théagène et Cariclée; correz. al testo, di E. Rigal, zeitschr. f. franz. Sprache u. Liter., XIII 11891), pp. 204-228.
Bibl.: E. Rigal, A. H. et le théâtre français à la fin du XVIe et au commenc. du XVIIe siècle, Parigi 1889; H. Carrington Lancaster, A History of French Dramatic Lit. in the XVII century, I, II, Baltimora 1929.